Tennis

Pubblicato il Novembre 9th, 2020 | Da Redazione Russia News

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Parigi-Bercy: Daniil Medvedev rimonta Sascha Zverev e conquista il terzo Master 1000 in carriera

Parigi – Dopo un 2019 concluso con quattro titoli (di cui due di categoria Master 1000) e l’impresa sfiorata a New York (finale degli Us Open persa da Rafa Nadal al quinto set), Daniil Medvedev sembrava aver smarrito per strada gioco e convinzione nei propri mezzi in questo 2020 che, al netto della particolarità di una stagione condizionata dalla pandemia mondiale in corso, lo aveva visto protagonista solo a Flushing Meadows (fermato in semifinale solo dal futuro trionfatore dello slam statunitense, Dominic Thiem). Eppure, proprio quando il circuito si stava apprestando a spegnere i riflettori (prima delle Finals di Londra), è arrivata la zampata del campione. Il russo ha ritrovato a Parigi sia la solidità mentale che il suo tennis. Nel torneo francese Daniil (arrivato da numero 5 al mondo ed accreditato della testa di serie numero 3 del seeding), dopo essere stato agevolato dal ritiro del sudafricano Kevin Anderson (durante il tie break del primo set), ha rimontato l’australiano Alex De Minaur (5-7, 6-2, 6-2), travolto l’argentino Diego Schwartzman (6-3, 6-1) e superato il canadese Milos Raonic (6-4, 7-6), per ritrovarsi quindi all’ultimo atto ad affrontare il tedesco (di origini russe) Alexander SaschaZverev, capace di estromettere dalla corsa la testa di serie numero uno del tabellone, ovvero il fuoriclasse maiorchino Nadal (6-4, 7-5 in semifinale) e reduce complessivamente da un buon momento di forma (come certificato dalla finale raggiunta agli Us Open e dai due successi nei tornei disputati a Colonia). 5 a 1 i precedenti per Sascha, ma la sensazione è che si parta in sostanziale equilibrio.

Primo set. Si inizia con Zverev che tiene agevolmente la battuta grazie a due ace. Medvedev, subito dopo, ne infila tre pareggiando i conti. Il dominio dei servizi, del resto, è il copione ampiamente annunciato che i due interpreti eseguono per lunghi tratti senza sbavature. Quando, raramente, si riesce a scambiare, Sascha evidenzia una maturazione tattica che lo vede più completo rispetto al passato (frutto del lavoro con il nuovo coach David Ferrer), più propositivo ed incline alla discesa a rete quando se ne presenta l’opportunità ma, nei fatti, nulla che possa far uscire dai binari il treno di servizi vincenti che Medvedev non smette di scagliare. Stesso problema per il russo che, pur ottendendo di più direttamente dalla battuta, non riesce mai ad incidere in risposta. Fino al settimo gioco quando, prima con un passante di rovescio, poi vincendo il duello sul dritto, Daniil costringe per due volte Zverev ai vantaggi. Il tedesco però non si scompone portando comunque a casa il game (4-3). Nel dodicesimo gioco (sul 6-5 Zverev) cala il rendimento al servizio del russo che, con due errori, va subito sotto (0-30). Zverev indovina un pasante di rovescio e si guadagna tre palle break consecutive (le prime dell’intero set) che significano altrettanti set point a disposizione: Medvedev annulla le prime due opportunità, ma al terzo tentativo va fuori giri con il dritto e consegna il primo parziale ad Alexander Zverev: 7 a 5 in 42 minuti.

Secondo set. Nel primo gioco delle seconda frazione Medvedev prova a reagire vincendo uno scambio importante (15-30), ma Sascha si aggrappa alla battuta e con tre punti di fila tiene il servizio in apertura. Dopo aver pareggiato i conti nel secondo, nel terzo game (in cui vince anche uno scambio di 38 colpi concluso con un gran vincente di dritto) Daniil costringe Sascha ai vantaggi costruendosi 4 palle break (non consecutive), tutte però annullate dal tedesco (di cui una stoppando un tentativo di passante del russo con una spettacolare volée in allungo) che resta così avanti. Medvedev è bravo a non subire il contraccolpo e pareggia subito i conti: 2 a 2. Calano le percentuali delle prime in campo, ma il tennista moscovita compensa il momentaneo calo di rendimento al servizio crescendo nel gioco, nella profondità e precisione dei colpi che tengono sempre più lontano dal campo il tedesco, sfiancato dalle continue variazioni, che comincia a dare segni di cedimento. Per la svolta bisogna però attendere il nono gioco quando, con un’ottima palla corta, Medvedev si procura una nuova palla break (30-40): seconda di servizio per Zverev che perde il controllo del rovescio cedendo così la battuta per la prima volta nel match. Il russo mette la testa avanti (5 a 4) e si presenta a servire per il set non fallendo l’occasione: un ace esterno conclude in 52 minuti il secondo parziale sul 6 a 4 che vale la parità.

Terzo set. L’ultimo e decisivo parziale si apre con un gran passante incrociato di dritto del russo (0-15), che replica poi di rovescio (0-30), mette quindi alle corde il tedesco e con un dritto lungo linea dal centro del campo si porta sullo 0-40: delle tre palle break consecutive basta la prima (errore in volée di Sascha) per consentire a Daniil di strappare in avvio il servizio al rivale. Il tedesco prova la reazione immediata nel game successivo conquistando quattro palle break (non consecutive), annullate però tutte dal russo che tiene così la battuta (2 a 0). Uno Zverev sempre più a corto di energia torna a servire pagando ancora dazio: un’accelerazione di rovescio di Daniil vale il 15-40 che significa altre due palle break consecutive: Medvedev manca la prima chance, poi, dopo una seconda di servizio, trova la risposta che lo porta a condurre 3 a 0 (con doppio break di vantagggio), mettendo una seria ipoteca sul risultato finale. Il russo tiene poi agevolmente il servizio conquistando il settimo gioco consecutivo: 4 a 0. Zverev tiene la batutta solo nel quinto game e, nel settimo e decisivo gioco, un errore di dritto del tedesco consegna al rivale due championship points (15-40): Sascha annulla il primo, poi si arrende con un doppio fallo che chiude così il match (il cui epilogo era già stato scritto qualche game prima) dopo 2 ore ed 8 minuti sul 5-7, 6-4, 6-1 in favore di Medvedev, che può finalmente gioire con la moglie Daria Medvedeva ed il coach Gilles Cervara.

Con questo successo, il primo del 2020, l’ottavo in carriera (il terzo di categoria Master 1000 dopo i trionfi di Cincinnati e Shanghai del 2019), il tennista nato l’11 febbraio del 1996 a Mosca diventa il quarto russo ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Rolex Paris Masters, dopo i trionfi di Marat Safin (2000, 2002, 2004), Nikolay Davydenko (2006) e Karen Khachanov (2018). Tornato nuovamente ad occupare il quarto posto del ranking mondiale, alle ATP Finals di Londra (in programma dal 15 al 22 novembre) anche il ritrovato Daniil Medvedev potrà dire la sua.

Stefano Tardi

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