Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, ha recentemente dichiarato di auspicare che il Paese diventi il primo esportatore mondiale di alimenti non OGM (GMO).
Parole supportate dai fatti: su direttiva del Cremlino, la Russia già da un po’ non produce e non importa alimenti che abbiano subito manipolazioni a livello genetico.
La chiusura totale del mercato ai frutti delle biotecnologie è il modo più efficace per impedirne la diffusione, vista ormai l’enorme propagazione e l’alta percentuale di contaminazione tra prodotti; questa della Russia rappresenta una scelta forte e a lungo termine redditizia, non solo economicamente, ma anche eticamente e moralmente. Si fa gran parlare di OGM negli ultimi anni, ma anche a livello scientifico ci sono pareri contrastanti sull’effettiva dannosità dei prodotti con genoma alterato; cosa che rende di conseguenza assai difficile una valutazione obiettiva e corretta da parte dei consumatori.
Non sono considerati invece OGM quegli alimenti le cui mutazioni sono avvenute naturalmente, per via chimica o tramite radiazioni. I primi organismi così alterati risalgono agli anni 70, grazie alle ricerche di un microbiologo svizzero, che scopre come “tagliare e riaggiustare” pezzi di DNA
Chiarito quindi, seppur brevemente, l’argomento dal punto di vista scientifico, una piccola riflessione è d’obbligo. Chi difende questi esiti della tecnologia moderna, afferma che “qualche gene in più non crea problemi” e che tali coltivazioni mirate daranno la possibilità di sfamare più persone, soprattutto nei Paesi poveri, oltre a curare alcune malattie grazie all’inserimento di sostanze farmaceutiche negli alimenti. Tecnicamente potrebbero
Uscendo dalla scienza e passando all’economia, un argomento che fa pensare è l’acquisizione, da parte del colosso chimico-farmaceutico tedesco Bayer, del maggior produttore di OGM statunitense, quella Monsanto, il cui fiore all’occhiello è la creazione di sementi resistenti al glifosato, un erbicida potenzialmente cancerogeno, prodotto dalla Monsanto stessa. Non che la Bayer si distingua per produzioni etiche, visto che molti dei suoi
Anche alla luce di questi fatti appare molto lucido e coerente l’impegno di Putin per proteggere la salute dei suoi concittadini, producendo autonomamente più alimenti possibile, in modo ecologico e, senza dubbio, benefico. Il mercato interno si sta sviluppando sempre più efficacemente,
Sono quindi molto significative e condivisibili le parole del Presidente russo, che afferma: “Noi non
Eva Bergamo