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OBIETTIVO SU RUSSIA E ITALIA: “IL LIBRO LUCE ISTANTANEA” DI ANDREJ TARKOVSKIJ

Il nome di Andrej Tarkovskij ha una valenza trasversale, riuscendo a catalizzare, da oltre 50 anni, l’interesse non solo di critica cinematografica e pubblico internazionale, ma anche di tutti coloro che vivono un comune sentire, che Luce Istantanea di Andrej Tarkovskijpossiedono ciò che in russo si chiama “duscià‘” – anima. E molta anima c’è in un piccolo testo del 2002, Luce Istantanea, di Andrej Tarkovskij e a cura dello stesso con Giovanni Chiaramonte, introdotto da Tonino Guerra, pubblicato dalle Edizioni della Meridiana nella collana Stalker.

Nel libro è presente una raccolta di fotografie a sviluppo istantaneo, scattate con una Polaroid, che ha accompagnato la vita dell’autore nell’ultimo periodo della sua opera. Foto della Russia, con la sconfinata campagna russa protagonista, le betulle, e volti familiari, e dell’Italia, quando girò Tempo di Viaggio e Nostalghia. Accanto alle foto i brevi testi rendono il volume particolarmente intimo, rappresentando un’espressione della sensibilità dell’autore, del suo desiderio di fermare tempo, luce e emozioni.
Forte fu il legame di Tarkovskij con l’Italia, dove la sua opera prima vinse nel 1962 il Leone d’oro alla mostra del cinema di Venezia e proprio in Italia nel 1981 decise di stabilirsi stabilmente.
Colpisce, leggendo la biografia di Tarkovskij, che a 22 anni, attaversò una grande crisi. Per intervento della madre fu inviato in una spedizione di ricerca botanica e geologica in Siberia, dove maturò un’esperienza decisiva e al rientro si iscrisse alla Scuola di Cinema di Mosca.  Che le nuove generazioni, di figli ma anche di genitori, possano trarre spunto da certi insegnamenti?

Barbara Cassani

 

 

 

 

 

 

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