Milano – In una Milano letteralmente blindata da un ingente spiegamento di forze dell’ordine, che ha di fatto isolato un’intera zona, si è svolta la prima giornata dell’attesissimo vertice eurasiatico. Due continenti, Europa ed Asia (che da
Le oltre 50 le delegazioni presenti, fra capi di stato e di governo, dei più importanti paesi di questa imponente area del nostro pianeta, si sono date appuntamento nella zona fieristica del capoluogo meneghino.
Un caldo sole ha accompagnato l’arrivo ad ora di pranzo delle delegazioni che sono giunte, come previsto, alla spicciolata: prima Angela Merkel, poi fra gli altri i presidenti della commissione UE Jose’ Manuel Barroso e del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, il premier spagnolo Mariano Rajoy, il premier cinese Li Keqiang, il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orban ed il presidente francese Francoise Hollande. Solo nel tardo pomeriggio è arrivato il più atteso di tutti, ovvero il Presidente della Federazione Russa,
A fare gli onori di casa, con relative passerelle che hanno fatto la gioia dei tantissimi cameraman e fotografi assiepati, il premier italiano Matteo Renzi in qualità di presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea. Il grande dilemma riguardante la normalizzazione degli attuali rapporti fra Russia ed Europa, a causa dell’irrisolta questione Ucraina, è stato l’argomento che, come ampiamente prevedibile, ha monopolizzato l’attenzione di tutti, addetti ai lavori e non.
Parlando con i tanti giornalisti russi accreditati all’evento, tutti auspicano la fine delle assurde sanzioni e delle posizioni intraprese dall’Unione Europea nei confronti della Russia. Colpevole di non volersi piegare ai diktat provenienti da oltreoceano che – ricordiamolo – di fatto hanno legittimato l’avvento di un governo filonazista in Ucraina.
“L’Italia sta facendo un grandissimo errore – ha affermato senza mezzi termini Ella Baklanova, reporter di Expert Siberia – e speriamo fortemente che il vostro paese si ravveda di
Tornando ai temi sviluppati durante le prime due odierne sessioni del vertice, nonostante che le informazioni siano trapelate con il contagocce, è apparsa interessante la volontà di Italia e Cina di fare fronte comune, per combattere il fenomeno della contraffazione. In un incontro tenutosi in mattinata al Politecnico, i leader Renzi e Keqiang erano concordi nel ritenere indispensabile combattere questo problema, dal momento che la contraffazione spesso e volentieri in passato ha creato non pochi grattacapi ed imbarazzi nelle relazioni fra Pechino e l’Europa.
Basti infatti pensare che disdicevoli disguidi di natura tecnica ad esempio hanno impedito per buona parte del pomeriggio, la fruizione in tempo reale di un servizio audio-video decente per tutti i giornalisti appartenenti alla carta stampata ed alle testate online presenti, costretti a scendere due piani sotto terra. Cosa che ha reso praticamente irraggiungibili i cellulari, e dunque impossibile effettuare le conversazioni telefoniche.
Impossibile disporre inoltre (almeno inizialmente), della connessione wifi e sopratutto di un servizio di traduzione simultanea che abbia permesso di seguire i tanti interventi che si
“E’ una cosa disgustosa – notava, scuotendo amaramente la testa, Mamunur Rashid, collega dell’Asian Telecast Limitated del Bangladesh – perché ci troviamo in un ambiente chiuso, con scarsa o pressoché nulla connessione ad Internet, e non riusciamo ad intuire nemmeno lontanamente il contenuto delle dichiarazioni. E’ un servizio a dir poco di pessima qualità. Non è possibile lavorare in queste condizioni!“.
Andava invece giù ancora più duro il collega Roberto Ferranti, operatore televisivo della stampa estera, che sbottava, evidenziando “l’assurdità di lavorare senza avere lo straccio di una notizia. A distanza di ore dalla fine del summit non abbiamo avuto nemmeno un comunicato stampa! A che serve dispiegare 3.000 e passa fra poliziotti e carabinieri, se poi i giornalisti e gli operatori dell’informazione non hanno la possibilità di lavorare decentemente? Devo mandare il pezzo all’estero ed ho dovuto aspettare ore ed ore, prima di poterlo fare. E’ normale tutto questo?“.
Tornando ad argomenti più seri, domani intanto il vertice entra nel vivo, con gli incontri bilaterali di natura riservata fra i paesi europei ed asiatici, e che avranno ad oggetto temi come la sicurezza marittima, la pirateria, la criminalità transnazionale, oltre che le questioni regionali ed internazionali.
Al termine dei lavori, che si protrarranno per tutta la mattinata, il presidente del vertice Matteo Renzi diramerà un comunicato stampa con cui saranno rese pubbliche una lista delle iniziative intraprese dall’ASEM e la relativa agenda dei lavori per il biennio 2014-2016.
Ma i riflettori saranno inevitabilmente puntati sull’incontro che si terrà ancor prima in Prefettura fra il leader ucraino Poroshenko ed il presidente russo Putin, alla presenza della Merkel, di Hollande, di Renzi e di Cameron. Sarà quello il vero momento clou della giornata, oltre che dell’intera manifestazione.
Francesco Montanino