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Pubblicato il Gennaio 19th, 2020 | Da Redazione Russia News

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Nel segno di Rublev: dopo il successo di Doha Andrey trionfa anche ad Adelaide

Adelaide – Dopo aver centrato una settimana fa il terzo titolo in carriera inaugurando così la stagione con il sorriso, ci si poteva attendere la rinuncia a disputare l’Atp 250 di Adelaide , per preparare al meglio l’imminente arrivo del primo slam stagionale, gli Australian Open. Andrey Rublev, da questa settimana per la prima volta in carriera tra i primi 20 giocatori al mondo, deve aver però pensato che, in fondo, non c’è miglior modo di allenarsi che non sia disputare partite. A differenza del russo, invece, hanno dato forfait all’Adelaide International (610.010 dollari di montepremi), dopo essersi inizialmente i scritti, sia Novak Djokovic che l’idolo locale Alex De Minaur (quest’ultimo per un infortunio agli addominali). La parte alta del tabellone si è così ritrovata senza la testa di serie numero 1, aprendo un’autostrada a possibili sorprese che si sono materia lizzate nel tennista sudafricano Llyod Harris numero 91 del mondo), entrato in main draw dopo aver superato le qualificazioni. Il classe ’97, nativo di Città del Capo , al primo turno ha superato la testa di serie numero 6 Christian Garin (7-6, 3-6, 6-4), agli ottavi Laslo Djere (7-6, 6-3), ai quarti la testa di serie numero 4 Pablo Carreno Busta (liquidato con un doppio 6-3), prima del successo sullo statunitense Tommy Paul (6-4, 6-7, 6-3) che gli è valso la prima finale in carriera. Nella parte bassa del tabellone, Rublev (accreditato della testa di serie numero 3), dopo il bye del primo turno, ha esordito agli ottavi di finale contro lo statunitense Sam Querrey (6-3, 6-3 in meno di un’ora di partita), ha superato ai quarti il britannico Daniel Evans (6-4, 3-6, 6-3) e vinto la battaglia di oltre tre ore contro il giovane talento canadese Felix Auger-Aliassime – superato 7-6 (5), 6-7 (7), 6-4 – che gli ha spalancato le porte della settima finale nel circuito Atp, la seconda consecutiva.

Primo set. Il sudafricano vince il sorteggio e sceglie di ricevere. Rublev, dal canto suo, inizia bene tendendo il servizio a zero. Sul proprio turno di battuta Harris parte con una seconda ed un rovescio in corridoio, poi però scalda il braccio ed ottiene il game. Per vedere la prima palla break bisogna aspettare il quinto gioco. A procurarsela, un po’ a sorpresa, è il sudafricano che conquista il primo punto del game grazie ad un diritto in lungo linea, a chiusura di uno scambio che aveva costruito sulla diagonale di rovescio (0-15). Il russo mette a segno tre punti consecutivi (40-15) ma, nel momento di chiudere, commette un errore gratuito sotto rete (40-30). Sulla successiva seconda di servizio, Harris aggredisce in risposta e trova la parità (40-40). Altra seconda, ed il sudafricano trova il rovescio in lungo linea che vale il break point. Il rovescio in diagonale di Harris costringe il russo ad alzare un pallonetto difensivo, ma il sudafricano spreca l’opportunità mandando in rete lo smash: parità. Rublev ritrova la prima e si aggiudica il game grazie ad un servizio e dritto ed il successivo ace, restando così avanti nel punteggio: 3 a 2. Il sesto gioco si apre con un gran passante di diritto in diagonale del russo (0-15); poi (sul 40-30 in suo favore), sorpreso dalla ris posta di Rublev, al sudafricano non riesce il serve and volley: 40-40. Andrey aggredisce in risposta e, dopo una prima palla break salvata con il servizio, sulla seconda chance il sudafricano non riesce a respingere oltre la rete il tracciante scagliatoda Rublev: è il break del 4 a 2. Harris prova a reagire subito e, successivamente ad un bel punto conquistato con un vincente in lungo linea dopo essersi aperto il campo (0-30), si guadagna tre palle break consecutive grazie al doppio fallo del russo (0-40). La seconda di servizio costringe Rublev a giocarsi il punto, ed è bravo il moscovita a chiudere con un diritto in avanzamento (15-40). Altra seconda, sulla quale il sudafricano esagera nel cercare la risposta vincente con il diritto che va lungo (30-40). Nel fronteggiare la terza palla break il russo ritrova la prima e, grazie all’ottimo servizio esterno, chiude con il diritto in lungo linea che vale la parità (40-40). Pericolo scampato: ace per il vantaggio e diritto vincente dal centro del campo per co nfermare il break precedentemente conquistato (5 a 2). Harris tiene la battuta, ma nel game successivo il russo si presenta al servizio per chiudere la prima partita e non spreca l’opportunità: 6 a 3 per Rublev in 33 minuti.

Secondo set. La seconda partita si apre (quasi emblematicamente) con un doppio fallo di Harris (0-15). Il sudafricano perde poi il duello sulla diagonale di rovescio con Rublev (15-30) e, sul 30 pari, nel tentativo di uscirne sbaglia la variazione in lungo linea (30-40). Il success ivo diritto inside out del sudafricano che si spegne in rete regala al russo il break in apertura. Sotto di un set e di un break, Harris (complice forse l’emozione della prima finale ed un po’ di stanchezza, essendo arrivato all’ultimo atto partendo dalle qualificazioni) si scioglie come neve al sole, lasciando il palco all’incontrastato assolo di Andrey Rublev. Dopo aver tenuto il servizio, nel terzo game il moscovita delizia il pubblico australiano (già soddisfatto di suo dal successo della connazionaleAshleigh Barty nella finale del torneo femminile disputata poco prima) mettendo in mostra (in risposta) il meglio del suo repertorio: passante di diritto in diagonale (0-15); sventaglio vincente (0-30); gran risposta indifendibile per Harris (0-40) e diritto vincente in lungo linea: break a zero. Ormai in scioltezza, il russo tiene il servizio e poi strappa ancora la battuta al sudafricano: si conquista due palle break consecutive chiudendo uno scambio a rete (15-40) e mette a segno la risposta che il giovane nativo di Cape Town non riesce a difendere: 5 a 0. Rublev si presenta così a servire per il match: Harris ha una reazione d’orgoglio (15-30); il talento moscovita pareggia con un diritto in lungo linea (30-30) e poi va a match point dopo una stecca del sudafricano (40-30), chiudendo il match alla prima occasione utile con una efficace discesa a rete: 6 a 0 in appena 23 minuti. 6-3, 6-0 in meno di un’ora.

Per Rublev si tratta del quarto titolo in carriera, il secondo di questo spettacolare inizio di 2020 che lo vede ancora imbattuto.

Stefano Tardi

 

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