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MOSCA CHIAMA GLI IMPRENDITORI ITALIANI

Milano Expo –L’assurdo e deleterio regime sanzionatorio in vigore contro la Russia, non ferma l’evoluzione dei rapporti fra il nostro paese ed il più grande paese del Vecchio Continente. Esponenti illustri del mondo istituzionale,Forum Italia - Russia. Investimenti in Russia via di successo, a Milano Expo 2015 Russian Pavillion dell’impresa e dell’architettura, si sono dati oggi appuntamento in una gremitissima sala conferenze del Padiglione Russia, a testimonianza che i legami fra l’Italia ed il mondo russo proseguiranno, a dispetto dell’assoluta inutilità di queste misure che hanno solo arrecato enormi danni alle imprese di casa nostra. Nell’ambito della visita della delegazione del Sindaco e del Governo di Mosca a Milano, sono fra gli altri intervenuti Sergey Sobyanin primo cittadino della capitale russa, l’Ambasciatore e Plenipotenziario della Federazione Russa in Italia Sergey Razov, il presidente dell’ICE Riccardo Monti, il dottor Vincenzo Trani, Presidente del Gruppo “General Invest” e l’Assessore al Commercio, alle Attività Produttive, al Turismo, al Marketing Internazionale ed ai Servizi Civici del Comune di Milano, il dottor Franco D’Alfonso.  A salutare il pubblico presente in sala, era il Sindaco di Mosca Sergey Sobyanin che inevitabilmente partiva dall’elemento che ha fortemente inficiato negli ultimi mesi – l’embargo economico comminato dall’Unione Europea alla Russia – un ancor più proficuo sviluppo del business sulle rive della Moscova.
“Nonostante l’embargo – ha esordito – la città di Mosca ha continuato ad intrattenere ottimi rapporti con realtà come Milano e Roma, così come attestano i protocolli di intesa stipulati nei mesi scorsi. La nostra città offre numerose opportunità di investimento come attestano le circa 40 milioni di persone che vivono nell’hinterland di Mosca e le tante agevolazioni fiscali che abbiamo introdotto per facilitare lo sviluppo del business in vari campi. Riduzione della tassazione esistente, per i grandi progetti cui diamo supporto, sia per l’acquisizione dei terreni che per le infrastrutture. Abbiamo registrato un grosso incremento nel volume degli investimenti nell’edilizia, così come in un settore tradizionalmente chiave come quello del turismo, come attestano le presenze russe nel vostro paese. Il principale problema è che oggi si tende ad incutere troppa paura agli investitori quando si parla della Russia ed in particolare di Mosca. Per questo motivo, abbiamo varato una legge con cui riduciamo i rischi per chi viene ad investire nella nostra città. Invito – ha terminato – le città di Roma e Milano a venire a farci visita, in occasione del nostro evento “In viaggio verso Natale” che stiamo organizzando in queste settimane”.
L’Assessore al Commercio ed alle Attività Produttive del Comune di Milano, Franco D’Alfonso, ha confermato come “i rapporti fra Milano e Mosca siano comunque andati avanti, a dispetto delle sanzioni che hanno inevitabilmente portato ad un peggioramento delle relazioni economiche fra i nostri paesi. L’Expo – ha proseguito – è un posto molto importante, se pensiamo agli accordi di “Urban Policy” che centinaia di città stanno firmando in questi giorni. Riteniamo che la nostra esperienza di gestione della città, realizzata attraverso le nostre società partecipate, possa senz’altro interessare anche la città moscovita. Abbiamo ulteriormente sviluppato e puntato sul modello del Car Sharing, favorendone la positiva esperienza anche a Mosca. Per questo motivo, mi sento di poter dire che stiamo gettando le basi migliori per proseguire relazioni che sono rese ulteriormente salde, da rapporti storici e culturali che vanno ben al di là delle singole relazioni personali. Abbiamo trovato da parte dell’amministrazione comunale di Mosca un’enorme disponibilità e qui siamo di fronte ad una grande possibilità di ampliare i nostri rapporti con la Russia”.
L’Ambasciatore russo in Italia Sergey Razov, ha citato dati molto allarmanti, a proposito del calo dell’import-export fra Italia e Russia (-25% dalla Russia verso l’Italia, e -40% dall’Italia verso la Russia), nonostante i quattro incontri avuti nel 2015, fra i premier Vladimir Putin e Matteo Renzi. “Nel corso della mia recente visita in Cina, ho potuto constatare che la parola crisi – ha osservato – può assumere un duplice significato. Minaccia, ma anche opportunità. Il peggioramento del cambio fra il rublo ed altre valute come l’Euro, unito alla storia delle sanzioni, ha invece innescato la nostra capacità di reazione con l’ampliamento delle relazioni diplomatiche in particolare con paesi come l’Italia, i cui rapporti sono ultradecennali”.
Poi è stato il turno di Enzo Marongiu, Primo Segretario dell’Ambasciata d’Italia in Russia, che ha brevemente ricordato come “la volontà delle imprese italiane di cogliere le tante possibilità offerte dal mercato russo, sia rimasta pressoché immutata”, mentre Vincenzo Trani, presidente del gruppo General Invest, ha posto l’accento “sui tanti progetti di investimento che grazie alla nostra attività di finanziamento dei nostri fondi private equity, sono stati portati a buon fine come quello del Car Sharing. Abbiamo subìto la pessima informazione finanziaria delle piazze di Londra e New York che ad esempio ha omesso di far comunicare all’opinione pubblica che il Governatore della Banca Russa, la signora Elvira Nabiullina, ha ricevuto il premio di governatore dell’anno. Quando il Sindaco di Mosca ci ha contattato – ha quindi proseguito – abbiamo accolto con molto piacere la sua richiesta di partnership. Come General Invest ci impegniamo a dare il nostro contributo nello sviluppo delle relazioni con la Russia che sta reagendo molto bene a queste ridicole sanzioni. Cogliendo l’opportunità di migliorarsi e curare certi dettagli che probabilmente, in presenza di altri scenari, avrebbe trascurato. Il successo strategico, politico e militare di Mosca del resto è sotto gli occhi di tutti. La Russia ha vissuto un enorme sviluppo in settori come quello agricolo ed automobilistico dove ora è diventato un importante produttore ed esportatore. Pensate che gli attacchi speculativi contro il rublo sono stati trasformati – grazie all’oculatezza ed alla lungimiranza dell’attuale classe di governo – in uno strumento per ridurre i costi di produzione del settore petrolifero, incrementando l’EBITDA delle società degli altri settori di circa il 20%, oltre che per sviluppare il turismo interno. Se oggi atterrate all’aeroporto di Sochi, costruito solo due anni fa, vedrete un enorme numero di persone, così come quello di Mosca. Dagli incontri fra Milano e Mosca sono sempre emerse ottime cose. L’elemento più positivo e sorprendente di questo popolo – ha terminato – è che non solo ha saputo rialzarsi, ma si è messo addirittura a correre!
La prima parte dei lavori ha avuto inizio con l’intervento del Capo Dipartimento per le Politiche Economiche e lo Sviluppo della Città di Mosca, Maksim Reshetnikov. “Mosca – ha osservato – è diventata una meta molto importante per gli investimenti, come conferma il +52,2% registrato nel quadriennio 2011-2014 per il capitale fisso. La città continua ad investire ed a credere nelle proprie potenzialità, come confermano gli investimenti in beni immobili e nelle attività residenziali. La svalutazione del rublo si è fatta sentire, ma non siamo rimasti con le mani in mano. Nonostante tutto, gli attacchi speculativi ci hanno permesso di abbattere i costi di produzione del 30-50%, creando una situazione molto interessante per il business italiano che può avere a disposizione linee di credito agevolate a medio/lungo termine con ottime prospettive di guadagno. Per attirare le vostre imprese, abbiamo introdotto un pacchetto di misure che prevedono agevolazioni fiscali con riduzione del carico tributario in un range compreso fra il 10 ed il 25%, e questo vale tanto per le imprese di nuova costituzione quanto per quelle già esistenti. Poi la realizzazione di parchi e poli tecnologici, che prevede la restituzione delle tasse destinate allo stato centrale, alla nostra città. Ed infine la creazione di meccanismi di sviluppo integrale per le infrastrutture in settori come quello del termo-riscaldamento. Con queste misure, stiamo permettendo a molte imprese esistenti sul nostro territorio già da diversi anni, di camminare con le proprie gambe in settori come quello farmaceutico, impianti elettrici, mezzi di trasporto, alimentari e bevande, ricerche scientifiche ed IT, materiali per l’edilizia ed attrezzature mediche. Sono ben 20 i parchi tecnologici attualmente attivi e presenti a Mosca ed è per questo che vi invito ad investire nella nostra città”.
Invito ribadito anche da Aleksej Nemerjuk, Capo del Dipartimento per il Commercio ed i Servizi della Città di Mosca che ha fatto notare come “i moscoviti continuino ad amare e preferire ilMade in Italy”, nonostante che nel primo semestre del 2015 vi sia stata una riduzione degli scambi commerciali con l’Italia quantificabile in oltre 2 miliardi di dollari”, mentre il Presidente dell’Istituto per il Commercio Estero Riccardo Monti, ha confermato che “oggi ci è stato più volte ricordato, il profondo legame esistente fra l’Italia e la Russia. L’Italia sta soffrendo tanto, come conferma – ha ammesso a denti stretti – quel -30% delle esportazioni che fa male, molto male perché parlando a livello macro-aggregato chi ne ha risentito di più sono quelle imprese italiane che hanno particolarmente risentito delle sanzioni. La notizia positiva è che stiamo comunque tenendo le posizioni rispetto ad altri paesi, grazie alla preferenza che i clienti russi hanno nei confronti delle nostre aziende perché oggi siamo ancora percepiti come i migliori ed i più amici ed affidabili. Come ICE quest’anno abbiamo organizzato 110 eventi, e siamo presenti a Mosca, Novosibirsk ed anche in altre regioni di questo enorme paese. Inutile negare che il programma di diversificazione produttiva e di attrazione degli investimenti (l’IMPORT SUBSTITUTION, nda) è serio, e non era ammissibile che il paese con la maggiore disponibilità di acqua e materie prime al mondo, si limitasse solo ad importare. La Russia è erroneamente percepita come rischiosa perché parlando con chi è andato ad investire lì, ho capito che le cose non stanno come sembra. Credo però che il peggio sia passato e con questi programmi si stanno gettando le basi per ripartire. Gli sforzi dell’ICE e del nostro governo – ha concluso – saranno rivolti ad essere presenti ed attivi”.
Il Capo del Dipartimento per la Scienza, le Politiche Industriali e l’Imprenditoria della Città di Mosca Oleg Bociarov, ha annunciato lo stanziamento di 40 milioni di rubli (circa 500 milioni di dollari) per chi deciderà di investire nei parchi tecnologici, snocciolando una serie di interessanti dati come ad esempio l’elevato indice di scolarizzazione della popolazione russa (circa l’81% dispone di un titolo di istruzione di secondo grado) e dei 260.000 tecnici specialisti che ogni anno fanno nascere nuove start-up, soprattutto nel campo dell’IT. “Disponiamo – ha quindi proseguito – di circa 17 parchi tecnologici, 1 zona economica speciale e circa 492 ettari di terreno re-industrializzato. L’imposta sul reddito è stata abbassata al 13,9%, così come quella sui terreni. Abbiamo enormemente facilitato anche le procedure con cui poter accedere al credito, oltre che quelle burocratiche. Basta registrarsi on line sul sito www.investmosow.info ed in appena 1 settimana la procedura sarà completata, se troverete un partner nel parco tecnologico. In particolare, segnalo la zona di Zelenograd dove si possono collocare quelle produzioni rivolte alle esportazioni ed al mercato nazionale russo. Concludo, ribadendo che in 2 mesi una start up grazie alle nostre misure può già essere in grado di sviluppare un business proficuo”.
Sergey Kuznetsov, Architetto Capo della capitale russa, ha invece evidenziato alcuni aspetti inerenti la vivibilità, l’offerta di servizi ed anche la concezione degli spazi non del tutto conosciuti di Mosca. “Mosca – ha affermato – è una città molto interessante, anche dal punto di vista architettonico, e la presenza italiana risale ancor prima dell’avvento di Pietro il Grande come testimonia l’opera di Fioravanti che ha creato una cattedrale. In particolare, siamo intervenuti in questi anni con la realizzazione dei parchi Zaryadie che è un centro polifunzionale che completeremo nel 2017, e che attrae 12-15 milioni di visitatori l’anno, grazie anche alla suggestiva presenza del fiume Moscova. Poi c’è il ZIL che consente agli architetti di esprimersi al meglio, essendo una reminiscenza dell’epoca sovietica. La città non lavora solo per ampliare l’area industriale ma anche per dare spazio ai progetti architettonici. Con Renzo Piano, tanto per citare un esempio, abbiamo riqualificato l’impianto idroelettrico. Così come abbiamo intenzione di portare a termine una serie di progetti infrastrutturali per il trasporto e l’ecologia che riguarda la Moscova. Molti sono già stati avviati ed hanno un rapporto assai intenso con la città, come testimoniano le piste ciclabili o i parcheggi che hanno lo scopo di rendere attrattive, anche le rive di questo fiume. Con la creazione di 40 moli che ne rivedranno la concezione. Certo, il clima non è dei migliori ma stiamo ugualmente creando le condizioni affinché turisti e cittadini possano usufruire delle possibilità offerte da Mosca, anche nel tempo libero. Progetti come Moscow City, Evolution o Lotus sono invece rivolti a creare un nuovo centro di affari. Sono ben 24 i paesi finalisti alle gare d’appalto che abbiamo indetto, ed oltre 100 gli architetti italiani che hanno presentato la propria domanda. Siamo pronti – ha concluso – ad accogliere quegli architetti interessati a lavorare per lo sviluppo della città di Mosca”.
A terminare la prima sessione dei lavori, una domanda rivolta dalla collega de “Il Sole 24 OreMicaela Cappellini al Ministro Resetnikov sulle indicazioni da dare alle piccole e medie imprese italiane, interessate ad investire durante la seconda fase di sviluppo della Russia. Lo stesso esponente istituzionale moscovita ha individuato nelle aree depresse, il luogo dove presumibilmente saranno rivolti nell’immediato futuro gli sforzi del governo, attraverso oculate politiche di defiscalizzazione. Così come ha ricordato l’importanza del ruolo dei parchi tecnologici che “possono senz’altro creare un buon clima per gli investimenti”.
Poi la firma degli accordi di cooperazione fra alcune aziende italiani che hanno preso parte al forum ed i rappresentati dei Parchi Tecnologici di Mosca, e quindi spazio alla seconda sessione dei lavori, in cui si è discusso delle prospettive degli investimenti in Russia, dando spazio anche ad alcune interessanti e significative testimonianze come quelle del Gruppo Ferrero e del dottor Andrey Peregudov, Primo Vice Presidente della Banca VTB che ha ripercosso le tappe che hanno portato costruzione del nuovo stadio della squadra calcistica della Dinamo Mosca.
Francesco Paolo Fulci, Vice Presidente del Gruppo Ferrero, ha parlato della positiva esperienza del colosso dolciario in Russia, citando anche i fattori che ne hanno decretato il successo. “Sono molto lieto di partecipare a questo incontro e ricordo come 20 anni fa quando arrivammo a Mosca c’erano solo 5 persone. Oggi sono diventate 1500 con una quota di mercato detenuta del 15%, grazie a prodotti come “Raffaello” ed il “Kinder Surprise” che ormai i bambini russi ben conoscono. Ho sentito oggi parlare delle possibilità di investimento in Russia e gli ingredienti del nostro successo sono quelli che ci hanno permesso di conquistare il mercato in tutto il mondo: grande qualità, cura dei nostri ingredienti come la nocciola ed il cacao, ed invitiamo tutti a visitare il nostro stabilimento di Alba per toccare con mano la nostra realtà. Si parla tanto delle patologie legate alla cattiva alimentazione, ma in realtà occorre stimolare una corretta e perfetta conoscenza su questo delicato tema. Voglio solo dire agli investitori italiani che se vanno in Russia troveranno delle condizioni assai favorevoli, anche se molto dipenderà da ciò che si sarà in grado di fare. Ciò che si può fare bene in Italia – ha concluso – può essere fatto altrettanto bene anche in Russia”.
Il Professor Maurizio Dallocchio dell’Università “SDA Bocconi” di Milano ha invece relazionato sulle prospettive economiche della Russia, snocciolando una serie di interessanti dati. Nel corso del suo intervento, ha evidenziato come “il tasso di disoccupazione sia del 5,3% mentre in Italia supera il 12%. Il trend annuncia una ripresa per il 2017, ed anche il PIL nel quadriennio 2017-2020 è previsto con aumento superiore rispetto a quello prospettato per l’Unione Europea. A causa della forte contrazione negli scambi commerciali causata dall’embargo, siamo scesi al 14mo posto fra i paesi partner della Russia. È il settore della meccanica (semilavorati, plastica, pellami) a dominare maggiormente, seguito da quello della moda. Ciò che rattrista è notare come gli alimentari e le bevande abbiano avuto un calo di circa del 50%, nella quota di esportazioni verso la Russia, seguiti dall’arredamento e l’edilizia che registrano una contrazione del 43,2%. Altra statistica particolarmente interessante, riguarda la perfetta correlazione fra l’andamento della ricchezza dei russi con il loro desiderio di acquisto dei prodotti italiani. Se cresce il PIL della Russia, crescono anche le importazioni dall’Italia e viceversa. Questo significa che può crescere anche la nostra economia, grazie anche alle similitudini fra i due mercati. L’elemento profondo di diversità riguarda la concentrazione in alcuni settori come l’Oil & Gas e quello dei prodotti finanziari. Come numero di società quotate sono molto simili, mentre il mercato finanziario russo è fortemente dipendente dall’andamento delle performance del petrolio, dell’oro e delle materie prime”.
L’ultima parte dell’intensa giornata è stata incentrata sulla collaborazione nell’ambito dell’innovazione e delle tecnologie, ed in particolare fra parchi tecnologici ed Università. Aspetto sottolineato dal Rettore dell’Università Statale “Politecnico” di Mosca Anatolj Aleksandrov che ha citato “il grosso sforzo intrapreso dalle principali facoltà universitarie russe nella creazione di un vero e proprio cluster industriale a Mosca e di come sia stato importante il contributo anche degli atenei italiani”. Collaborazione che si è concretizzata nel campo delle energie rinnovabili, ed in particolare nel fotovoltaico e nel silicio, con l’Università Bicocca di Milano attraverso il progetto “MIB SOLAR” con cui è stata sviluppata la ricerca a livello precompetitivo, con cui viene fornito un valido supporto alle piccole e medie imprese.
Molto interessante anche l’intervento della professoressa Ledenjova, Direttore della Scuola di Studi Superiori dell’Università Statale di Design e Tecnologie e Direttore della Scuola Internazionale di calzature Assomac, che ha citato la collaborazione con quattro istituti italiani per la formazione e l’inserimento di alcuni studenti nel mondo del lavoro.
Così come anche la testimonianza di Stefano Frontini della DELIMOBIL che ha annunciato l’avvio di un interessante progetto di start up, nell’ambito del Car Sharing. “Posso solo dire – ha affermato nel suo breve intervento – che in Russia, a dispetto della controinformazione americana, abbiamo trovato un vero e proprio Eldorado per i nostri investimenti e che le prospettive di sviluppo dei progetti imprenditoriali sono ottime”.

Francesco Montanino

photo ( Evgeny UtkinF. Montanino)

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