Milano – C’era grande attesa nella settimana della moda per la presentazione della collezione primavera-estate 2018 di Laura Biagiotti. A pochi mesi dalla scomparsa della grande ed
In un “Teatro Piccolo” appositamente allestito per l’occasione e pieno di giornalisti, fotografi e personaggi della mondanità (presenti fra gli altri Romina Power, Natasha Stefanenko, Silvana Giacobini, Nancy Brilli, Cristina Chiabotto, e Valeria Marini solo per citare alcune delle più amiche più affezionate della stilista), i colori tenui e delicati della primavera hanno letteralmente rapito la scena e l’immaginario dei presenti.
L’abito come racconto, testimonianza di sé, della propria vita: sentimenti, sogni, ricordi, radici, futuro. Continuità e metamorfosi. L’atmosfera che
La collezione primavera-estate 2018 fa tornare alla mente Roma portandoci al GRAND TOUR, ovvero il “Viaggio in Italia” (magistralmente
Esperienza che era riservata anche alle ragazze, a patto però che fossero accompagnate dalla mamma o da una provvidenziale zia nubile. E lo fa attraverso le stampe di Carlo Labruzzi, il grande vedutista romano settecentesco (quest’anno, ricorrono i 200 anni dalla sua scomparsa) la cui collezione è conservata in Vaticano. Su tuniche di lino, abiti romantici in chiffon a balze, completi strutturati giacca e pantaloni ampi, trench
E poi il lungo andare ha la sua sosta, nella luce irripetibile dei tramonti romani catturata dal nuovo “rosa roma” nel mini abito di paillettes o di pizzo
Come racconta l’ironico profumo ROMA lanciato da Laura Biagiotti quasi 30 anni fa e da allora interprete per eccellenza dell’”aura di Roma”. Sfumature e bagliori anche negli accessori gioiello: collane e bracciali hanno le stesse pietre dure. Onice, quarzi lasciati grezzi e naturali che compaiono anche su borse e sandali facendone oggetti unici da collezione. Guizzi di luce di cristalli
Mentre le stampe si compongono e scompongono su seta, taffettas e chiffon come un’antica/attuale graphic novel, la viaggiatrice si fa viva con una cartolina. Immagini che raccontano l’evoluzione di tempi e luoghi: può essere la trasvolatrice Amelia Mary Earhart detta Lady Lindy, donna di sport, di coraggio, di libertà ed avventura, una leggenda scomparsa nel Pacifico nel 1937.
Il rapporto fra Laura e Lavinia, che va ben oltre fra quello madre e figlia, può essere riassunto in una frase semplice, ma ricca di significato che racchiude in se tutta la sua essenza: “tanti, anonimi struggenti saluti: ciao, mamma….”.
Francesco Montanino