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MERCATI RUSSI: PRESENTATA LA PIATTAFORMA TELEMATICA “EXPORT ALLIANCE”

Milano – Una piattaforma telematica per ampliare le relazioni B2B fra l’Italia e la Russia, nonostante le assurde sanzioni economiche ancora in vigore con il gigante euroasiatico. È stato Export Alliance - UNA NUOVA VIA ALLE VENDITE ON SITE SUL MERCATO RUSSOufficialmente presentato oggi pomeriggio nella sede meneghina della Camera di Commercio Italo-Russa, il progetto “Export Alliance” che si pone quale obiettivo quello di ampliare e facilitare le vendite on site delle nostre imprese nel vastissimo e complesso mercato russo.

Ad introdurre l’incontro con i vari operatori economici accorsi (prevalente imprese di piccole e medie dimensioni), era Leonora Barbiani, Segretaria Generale della Camera di Commercio Italo-Russa.

“Il progetto – esordiva – è nato diversi mesi fa, ma lo presentiamo oggi perché chi opera fra l’Italia e la Russia ben conosce le difficoltà di carattere burocratico esistenti fra questi due paesi. Rispetto a qualche mese fa, il clima sta cambiando e sono sempre più frequenti le partnership e le joint venture per le imprese italiane. La presenza dei rappresentati del gruppo BPC e della Unionsped ha lo scopo di illustrare il funzionamento della piattaforma. Per ora ci rivolgiamo ai mercati consumer anche se, ci tengo a dirlo, “Export Alliance” non ha lo scopo di bypassare i problemi legati ad esempio alla mancata certificazione di alcuni prodotti. Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa sin dal primo momento, perché riceviamo quotidianamente mail soprattutto da quelle imprese che ci scrivevano che avrebbero voluto ma non potevano entrare nel mercato russo. Adesso finalmente c’è uno strumento valido che può senz’altro aiutarle e che colma un vuoto, particolarmente avvertito. Come Camera di Commercio Italo-Russa siamo pronti a partire, e non a caso siamo fra i partner di questo progetto”.

Antonio Borello del Gruppo BPC International elencava le peculiarità di Export Alliance, evidenziandone nello specifico il valore aggiunto per le imprese. “Abbiamo iniziato a lavorare su questa idea – osservava –, avvalendoci della nostra esperienza anche in funzione del fatto che partiremo con una fase sperimentale in questa estate che coinvolgerà in un progetto pilota le imprese che operano nello stesso settore. Per poi presentarla in grande stile entro la fine dell’anno. In particolare, si è pensato al buyer, ed in particolare ipotizzando il trasporto di un “pallet” in cartoni di merce dall’Italia, da rendergli immediatamente disponibile. Il tutto senza preclusioni di alcun tipo, con offerte modulate per le aziende a seconda che operino nel food, nei cosmetici, nell’arredamento ecc. applicando prezzi assai competitivi. La logica che seguiamo è quella dei cluster, in base alle produzioni. L’azienda viene iscritta dopo una fase preliminare che è totalmente gratuita. Dopodiché, a pagamento, provvediamo alla preparazione per l’esportazione con l’apertura del cluster nell’area ad esempio di Mosca. Poi, il pallet viene inviato e sdoganato nel mercato russo per essere reso visibile al buyer russo. Ed infine, il servizio si completa con l’azione commerciale e l’evasione dell’ordine con relativa fatturazione. Gli incassi vengono quindi rilevati dalla Unionsped che li gira alle imprese italiane, al netto della percentuale trattenuta. L’unico costo a carico delle imprese è quello di spedizione. È chiaro che chi vuole usufruire di una gamma di servizi maggiore, può pagare una quota aggiuntiva di ulteriori 200 Euro per avere un’altra finestra entro 12 mesi. È uno strumento molto valido con cui si può accedere al mercato russo, in maniera facile e diretta con il coinvolgimento di un buyer locale che ben ne conosce le caratteristiche, insieme ai gusti dei consumatori finali. Rispetto ad un’esportazione in conto vendita, il progetto offre ingegnerizzazione delle fasi, specializzazione del servizio, maggiore ampiezza del mandato commerciale, condivisione dei costi ed infine innovazione nella comunicazione con un monitoraggio in tempo reale del cambio valutario che può essere un fattore molto importante nella creazione di un export. Rendiamo dunque immediatamente disponibile e pronto all’uso la merce, anche se per piccoli quantitativi, ai buyer con vantaggi facilmente comprensibili perché c’è la possibilità di fidelizzare la clientela ed ampliare le opportunità di vendita se pensiamo, anche al prestigio di poter entrare in un mercato ricco di opportunità come quello russo. Forniremo una password ed una user id alle imprese che vorranno utilizzare questa piattaforma, con cui sarà possibile controllare lo stato delle trattative in real time. Garantiamo un prezzo minimo di vendita, lasciando un margine di flessibilità per facilitare il buon esito della transazione. Lo scopo  – concludeva – è quello di minimizzare i costi per chi intende entrare nel mercato russo, facendo pagare un piccolo fee di 3.200 Euro che comprende il costo commerciale e di stoccaggio. Da pagare a parte ci sono solo la spedizione ed i costi doganali, ma sicuramente siamo molto competitivi perché abbattiamo i costi di filiera”.

Target di questa iniziativa, quei prodotti che possono essere facilmente stipati negli scaffali, a partire da quelli che si trovano generalmente nei supermercati. Anche se, in futuro la piattaforma potrebbe essere allargata anche ai prodotti surgelati, all’outlet con il sistema del cash and carry ed infine apertura l’apertura di show room espositivi che avranno quale scopo quello di permettere al buyer di toccare con mano la qualità dei prodotti, per le imprese che operano nell’arredamento, nella moda e nei cosmetici. Il tutto anche provvedendo all’elaborazione di una strategia commerciale e di marketing mirata, a seconda del luogo dove il “pallet” di prodotti sarà stoccato.

Dell’espletamento delle procedure burocratiche, se ne occuperà la Unionsped, così come confermava Antonio Bridi. “Riceviamo il prodotto – confermava – e settimanalmente organizziamo la spedizione a Mosca, provvedendo anche a pagare i costi doganali ed esportazione, per poi portarlo e stoccarlo nei nostri magazzini presenti nella capitale russa. Ci occupiamo anche della fase di distribuzione, pick and pack ed infine spedizione al destinatario dal quale ci occupiamo anche di riscuotere l’importo venduto. Infine, ci appuriamo che il destinatario riceva la merce quando e dove lo desidera, provvedendo ad accantonare il controvalore riscosso che poi sarà trasferito al proprietario della merce, al netto dei costi sostenuti”.

 

Francesco Montanino

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