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Mercati internazionali, un’opportunità oltre l’export

Export Concept. Word on Folder Register of Card Index. Selective Focus.

E’ ricorrente nel pensiero dell’imprenditore pensare ai paesi internazionali come potenziali mercati di sbocco per i suoi prodotti. In altre parole, associare al mercato estero la parola export. Questovino-export e’ sicuramente vero, ma uno studio di GruppoBPC International mostra come questa visione possa essere estremamente limitativa.

Per arrivare ad illustrare i fondamenti di questa indagine, occorre partire da uno schema, quello classico della filiera economica che vede l’impresa operare lunga una direttrice, seguendo la sequenza semplificata nelle successive fasi: produttore / distributore / rivenditore / consumatore finale.

Ora ciascuna attività economica si posiziona in genere in uno (o piu) di queste fase, interagendo a monte e a valle con fornitori e clienti. I mercati esteri consentono di allargare i confini di questa interazione, dando molte piu opportunita’ alle imprese di selezione e gestire un piu ampio numero di fornitori e di clienti. In pratica, migliorando la qualità dei prodotti e servizi offerti e ampliando il proprio fatturato.

Secondo GruppoBPC International, differenti strategie devono essere messe in atto a seconda che si ricerchi un partner produttivo o commerciale. Nel primo caso, l’ampliamento del raggio di azione sui mercati internazionali consente all’azienda di trovare una più ampia gamma di soluzioni, prodotti, servizi e tecnologia a rapporti qualità / prezzo potenzialmente più convenienti. Una esternalizzazione di alcune attività rende inoltre più flessibile l’azienda e riduce gli investimenti. Nel secondo caso invece, l’impresa non solo deve ampliare il proprio numero di clienti, ma deve farlo cercando di spostarsi più a valle possibile, ossia avvicinarsi e servire la clientela finale evitando il piu possibile intermediazioni di operatori locali. Questa strategia consente all’impresa di aumentare i propri margini economici e di presidiare meglio il mercato dando più visibilità al brand e ottenere

riscontri diretti dai clienti ritenuti fondamentali per il continuo miglioramento o innovazione dell’offerta.

E’ ovvio che una strategia di apertura dell’impresa ai mercati esteri cosi descritta, ossia a 360 gradi, si debba svolgere gradualmente nel tempo, anche perché il fattore distanza (non solo fisica) rende spesso piu difficile la valutazione della qualità dei clienti da una parte, e dei fornitori dall’altra. Ma gli ostacoli e le difficoltà nascondono grandi opportunità per l’impresa che decide di internazionalizzarsi in modo incisivo, quali un miglioramento dei processi aziendali, una piu efficiente organizzazione e un arricchimento dell’offerta commerciale.

E’ possibile esaminare piu da vicino questi temi, con esempi e approfondimento delle modalità operative finalizzate alla crescita internazionale dell’impresa in queste direzioni, leggendo tale articolo

GruppoBPC International

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