Esteri

Pubblicato il Aprile 26th, 2019 | Da Redazione Russia News

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Macron provoca Putin e manda i suoi soldati francesi in Estonia

Il presidente della Francia, Emmanuel Jean-Michel Frédéric Macron, ha deciso di schierare un contingente militare in funzione anti-russa. Carri armanti, veicoli blindanti e 300 militari francesi inviati in Estonia per mandare un messaggio a Mosca. Eterna antagonista delle vecchie potenze europee.

L’Eliseo approfittata di una missione Nato per inviare un messaggio al Cremlino  considerato l’ispiratore dei movimenti sovranisti nemici dell’establishment , e invia i suoi soldati nella base di Tapa, in Estonia, a soli 140 chilometri dal confine russo. Lì un contingente formato da 5 carri armati Leclerc, 20 mezzi blindati per il trasporto della fanteria e 300 uomini dell’Armée de Terre,prenderanno posizione insieme componenti della Legione Straniera per mandare un messaggio al presidente della Federazione RussaVladimir Putin come conseguenza del deterioramenti dei rapporti causati dall’annessione della Crimea del 2014, e dalle continue “azioni” intimidatorie che il suo esercito continua a condurre nei confronti dei Paesi baltici e degli altri stati alleati della Nato che confinano con la Federazione.

Questa è la seconda volta che il territorio estone vede l’impegno di un forze militari francesi, che secondo quanto appreso saranno stanziate nella base Nato fino ad agosto. Già nel 2017 forze di terra dell’Esercito francese erano state schierate nella regione, e nel 2018 alcuni caccia dell’Armeé del L’Air erano stati inviati all’interno della medesima missione dell’Alleanza Atlantica per sorvegliare i cieli oggetto dei confini sconfinamenti dei bombardieri di Mosca, impegnati in missioni di “addestramento” nello spazio aereo Nato.

La decisione di Macron, che mira a mantenere attivo il ruolo della Francia come potenza continentale, contribuisce ad alimentare le tensioni con Mosca, che a sua volta non si è mai risparmiata nel tenere sempre alto un nuovo clima di Guerra Fredda lungo il confine con l’Europa.

Anche se Parigi sta formalmente agendo nel contesto di una normale missione Nato, la scelta di inviare i propri soldati al confine con la Russia rende chiaro che l’Eliseo vuole portare un messaggio al Cremlino ribadendo la sua posizione nella politica internazionale, che nonostante abbia alcuni punti di convergenza con quella di Mosca – si pensi all’accordo sul nucleare iraniano e alla proposta di costituzione di un esercito europeo che potrebbe allontanare in qualche modo l’egemonia militare di Washington dal vecchio continente – rimane solidale con Bruxelles, che vede nella Russia una potenza con mire espansionistiche in Europa fautrice di una messa in discussione dell’establishment.

La Francia si è sempre dimostrata sul piano internazionale la principale antagonista, dopo gli Stati Uniti, della politica di Mosca in Siria, ed è sempre stata tra i primi pesi del “blocco occidentale” ad accusare la Russia di aver lanciato una serie di attacchi hacker e campagne politiche sostenute dal già citato “esercito di troll”, per interferire con il normale processo democratico e influenzare le elezioni nei paesi occidentali con l’obiettivo di destabilizzare gli equilibri politici per facilitare una futura ingerenza russa. Nel caso specifico, Macron accusò addirittura il Cremlino di aver lanciato di attacchi hacker che miravano a colpire alcuni dei suoi principali consiglieri politici. L’Eliseo considera inoltre il Cremlino il “finanziatore occulto” di tutti quei movimenti euroscettici e sovranisti – come anche i gilet gialli – che stanno cercando di colpire l’establishment europeo minando il sistema democratico e l’Unione Europea.

Come riportato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti: “Queste unità non cambiano l’allineamento strategico delle forze, è chiaro che è una mossa volta a rinforzare l’unità e la solidarietà dei paesi orientali della Nato, naturalmente è un fattore spiacevole, se si considera che solo alcuni anni fa non c’erano unità in quella zona e le frontiere estoni erano difese dalle forze armate estoni. Ma, come sappiamo, le relazioni tra la Russia e l’alleanza occidentale si sono deteriorate dal 2014, non in questi giorni”, ha spiegato Nikolaj Topornin, professore associato presso il Dipartimento di diritto europeo dell’Istituto Statale di Relazioni Internazionali di Mosca. Ma questa decisione sembra essere mossa da ragioni di carattere “nazionalista” più che atlantista; ossia quella di dimostrare il ruolo della Francia nell’assetto politico europeo, come può, dove può.

RED

 

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