Mi rendo sempre più conto che il forte legame che ho con il territorio marchigiano, data la sua bellezza, lo devo condividere ormai con tante altre persone ed in particolar modo con la sempre
Ho un ospite di eccezione, Ligia una ragazza romena di Bucarest, conosciuta più di un anno fa che mi è venuta a trovare ed a cui avevo promesso un viaggio ai confini del tempo per mostrarle il bel maceratese.
Abbiamo visitato tutta la zona a ridosso della città di Macerata, tra l’Abbadia di Fiastra e il Castello Pallotta di Caldarola, senza
Quando ero seduto al bar Piramide di Mosca, vicino piazza Puskin, alcuni locali mi chiedevano se ero di Civitanova Marche, ridente
Dopo aver trascorso parte della visita tra il verde dell’Abbadia di Fiastra, contorniata da una ricca avifauna e goduto delle bellezze architettoniche del Palazzo Bandini, “tagliato” da un chiostro dominato da un surreale silenzio, abbiamo raggiunto Urbisaglia, città di fondazione
La gentile archeologa Giusy Poloni e la simpatica collega, fresca di titolo di studio, ci hanno aperto la roccaforte con un alto maschio centrale vero perno della fortezza. La loro gentilezza è molto piacevole, ci mostrano angoli, ci svelano legende ed aneddoti fatti di guerra ed anche di poesia, tracciando un filo temporale su tutto l’edificato della città.
Sintetizzano al massimo la storia, penso che Ligia non capisca molto della spiegazione, ma poi vedo che annuisce e controbatte con intelligenti
Raggiungiamo la vetta che offre ai nostri occhi, come per magia uno scenario idilliaco, che non può essere spiegato semplicemente né a parole né con qualche scatto fotografico. Una meravigliosa promenade ci permette di osservare le colline adiacenti che da dolci si impennano con grande plasticismo, la riviera del Conero che sembra essere quasi a portata di mano e la città sottostante con le sue eleganti stratificazioni storiche.
Scendiamo, mi reggo con forza alla balaustra, ma sono disattento e quasi cado, facendo sorridere le presenti. Ci fermiamo un attimo, perché la signora Poloni,
Dopo la piacevole chiacchierata incentrata sul futuro del turismo locale, ci dirigiamo verso il Castello Pallotta di Caldarola, a qualche chilometro da Urbisaglia. La zona è così ricca di cose da vedere, di castelli, laghi che mi prometto tornarci per una seconda volta.
La roccaforte esternamente sembra un altro maniero militare costruito quasi a strapiombo sul bel borgo della piccola cittadina, mentre il suo interno ospita
Sembra che il tempo si sia fermato, e nemmeno l’abile guida che ci mostra i diversi ambienti sembra riportarmi ad oggi. Passiamo in rivista tutto il Castello, dove i dettagli sono il motivo conduttore della nostra visita.
E’ complicato rendere con qualche riga l’emozione che si può provare una volta dentro. Le stanze sono davvero tante e due me ne rimangono impresse, perché mi fanno maggiormente presa. La sala della Biblioteca e Cappella, in cui rimangono inalterati tutti gli oggetti presenti tra cui i tanti manoscritti elegantemente rifiniti, ed in cui il soffitto rappresenta una carena di una nave in stile neogotico, che è così ben dipinto da sembrare vero e la toilette, costruito con un sistema idraulico innovativo per il periodo che fu realizzato.
Scattiamo foto prima di andare via al ponte levatoio ed al piccolo teatro esterno contorniato da una folta vegetazione.
Terminiamo la nostra giornata salutando la direttrice dell’Abbadia di Fiastra Francesca Cola, punto di riferimento del turismo maceratese,
Pensiamo durante il nostro rientro allo strano “caso” di Singapore, città stato asiatica, che sta permettendo alla sua gente un buon tenore di vita, privandola, però al contempo della sua privacy, ed al ai nuovi mutamenti multimediali che circoscriveranno i nostri viaggi all’interno di una stanza, senza farci più uscire di casa. Ciò ci rattrista, ma poi pensiamo che nessuna realtà virtuale e nessuna invenzione tecnologica ci potrà dare la stessa libertà di vivere coì intensamente questa parte di Marche in cui batte un cuore russo.
Marco Iaconetti