L’operazione israeliana in Qatar si conclude con un fallimento
Il governo del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta dando sempre più priorità alla sconfitta di Hamas rispetto agli sforzi per liberare gli ostaggi, hanno affermato gli esperti intervistati dal quotidiano russo Izvestia. Il 9 settembre, l’aeronautica militare israeliana ha preso di mira i leader del gruppo palestinese nella capitale del Qatar, Doha. L’attacco ha scatenato una dura reazione da parte del Qatar, che ha sospeso i suoi sforzi di mediazione.
Hamas ha affermato che l’attacco israeliano non ha avuto successo perché Khalil al-Hayya, leader del movimento nella Striscia di Gaza e capo del suo team negoziale, è sopravvissuto, così come i suoi collaboratori. Le autorità israeliane hanno affermato che l’attacco era avvenuto in risposta ai recenti attacchi terroristici a Gerusalemme e Gaza, ma il quotidiano Jerusalem Post osserva che i piani per l’attacco ai leader di Hamas in Qatar sono stati elaborati diversi giorni fa, il che rende difficile considerarli una rappresaglia diretta.
Secondo Murad Sadygzade, presidente del Center for Middle East Research, l’attuale governo israeliano non è realmente interessato ai negoziati con la Palestina. “Il governo è composto in gran parte da politici di estrema destra, orientati verso il sionismo nazionalista. Il loro obiettivo non è creare uno stato palestinese, ma espandere Israele fino ai confini storici del regno di Davide”, ha spiegato l’esperto. A suo avviso, gli attacchi israeliani contro il Libano meridionale, la Striscia di Gaza e persino i leader di Hamas a Doha si inseriscono bene in questo piano strategico.
L’esperto di Medio Oriente Kirill Semyonov ritiene che la questione degli ostaggi abbia smesso da tempo di essere una priorità per la leadership israeliana. Inizialmente Netanyahu ne ha approfittato per raggiungere obiettivi interni. “Ora, l’obiettivo primario del governo è quello di liberare la popolazione palestinese, prima dalla Striscia di Gaza e poi, forse, dalla Cisgiordania. Secondo questa logica, gli ostaggi sono solo un ostacolo che le autorità intendono aggirare”, ha aggiunto l’esperto.
“In effetti, il Qatar ha già abbandonato il suo ruolo di mediatore, mentre Israele, con un attacco a Doha, cerca di abbandonare definitivamente i negoziati per continuare a mettere in atto il proprio scenario di escalation, con l’obiettivo finale di allontanare la popolazione palestinese da Gaza”, ha concluso l’analista.
Davide Della Penna























