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L’OPERA DI MIKHAIL KOULAKOV NELLA METROPOLITANA DI ROMA

Roma – La vita corre veloce per tutti, ma forse un pò di più per chi, a Roma, fronteggia quotidianamente i mezzi pubblici per motivi di studio o lavoro. E nella corsa contro il tempo e per il tempo, si smette di osservare e di ascoltare spesso ciò che ci circonda. In uno dei luoghi dove la folla arriva più numerosa durante la settimana, al capolinea della linea A della Metropolitana, Anagnina, c’è un incredibile mosaico. Colorato ed imponente, l’opera appartiene a Mikhail Koulakov.  Fu il pittore italiano Piero Dorazio, nel 1997, ad invitare Mikhail Koulakov a prendere parte al progetto METRO ARTE ROMA.

Mikhail Koulakov è morto in Italia, a Terni, lo scorso 15 febbraio 2015. Era un importante esponente dell’avanguardia sovietica degli anni sessanta e uno dei fondatori della nuova astrazione in Russia. Nato a Mosca nel 1933, si laureò nel 1962 in Scenografia all’Istituto di Arti Teatrali di Leningrado e le sue opere hanno iniziato ad essere in mostra a Mosca, Leningrado e altre città dell’allora URSS. A contatto con i principali intellettuali dell’epoca, si trasferì in italia nel 1976, scegliendo l’Umbria come nuova casa. Koulakov è stato anche per sette anni Lettore di Lingua e Letteratura russa all’Università di Firenze, Accademico di merito dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia e maestro di arti marziali. 

I pendolari e i turisti, di passaggio ad Anagnina, dovrebbero fermarsi, ad osservare l’opera. Poi, qualora non lo sapessero, dovrebbero digitare il suo nome in rete, e scoprire chi fosse questo incredibile artista, che ha abbellito una delle mete più popolate di Roma. E chi non avesse l’Anagnina tra i suoi tragitti quotidiani, dovrebbe andarci appositamente. Perchè l’arte, in metropolitana, in Italia, non è pratica diffusa.

Barbara Cassani

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