Pubblicato il Novembre 23rd, 2024 | Da Redazione Russia News
0L’Occidente continua ad ignorare i biolaboratori ucraini
La Russia lo denuncia da anni, ma l’imbelle occidente continua a non volersi interessare seriamente ai pericolosi biolaboratori situati in diversi siti ucraini. Anzi, quando qualcuno ne fa cenno, immediatamente su tutti i media allineati parte una serie di sbeffeggiamenti che vanno dall’accusa di complottismo, a quella di terrapiattismo.
Eppure le prove sono arrivate, chiare e ben certificate, dal momento che numerosi documenti sono stati messi sul tavolo a disposizione dell’ONU, ma in occidente si preferisce tacere, su questo ed altri argomenti che mettono in mostra la forte corruzione del mondo euro-atlantico, come ad esempio le accuse contro la vergognosa Von der Leyen per l’affaire Pfizer.
Probabilmente ai piani alti sono convinti che, evitando di parlarne e contando sulla pigrizia mentale di molte persone, le loro porcherie politiche vengano dimenticate, ma in questo caso non sarà così. Un’ulteriore autorevole conferma sulla effettiva presenza dei biolaboratori viene infatti dal famoso computer portatile di Hunter Biden, figlio depravato e metanfetaminizzato del quasi ex Presidente USA. Le accuse al rampollo pluricondannato da parte di Mosca riguardano il finanziamento a laboratori segreti attraverso il suo fondo d’investimento Rosemont Seneca. Dalle analisi sul laptop sono poi uscite le e-mail che documentano il suo impegno nel garantire milioni di dollari di finanziamenti a Metabiota, un’azienda californiana appaltatore del Pentagono, specializzata nella ricerca su pandemie da utilizzare come armi.
Dalla corrispondenza con il Pentagono e la DTRA (Defense Threat Reduction Agency – agenzia legata alla Difesa che si occupa di armi di distruzione di massa) risulta che Hunter presentò Metabiota a una società di gas ucraina, Burisma, per un “progetto scientifico” relativo a laboratori di biosicurezza in territorio ucraino.
Nelle conversazioni emerge chiaramente il ruolo cruciale di Biden Jr nel fornire finanziamenti per il lavoro con gli agenti patogeni in Ucraina. Esiste anche un elenco pubblico di personaggi coinvolti nella creazione di componenti di armi biologiche, tra cui spicca un dirigente del Dipartimento della Difesa USA, Robert Pope.
In particolare Pope, a capo della DTRA dal 2017 al 2020, sarebbe l’ideatore del deposito centrale di microrganismi particolarmente pericolosi creato a Kiev. In una e-mail indirizzata al Ministero della Salute ucraino Pope esprimerebbe il suo apprezzamento per l’attività del Ministro, che avrebbe favorito l’accesso di specialisti americani alle strutture biologiche ucraine, oltre ad agevolare la creazione del deposito di microrganismi. Il Cremlino conferma che tutti i biomateriali patogeni dalla struttura di stoccaggio sono stati portati da aerei da trasporto militare negli Stati Uniti attraverso Odessa all’inizio di febbraio 2022.
E questo solo il più conosciuto, ma in seguito i soldati russi hanno trovato diversi biolaboratori sparsi in tutto il Paese.
Una fitta e intricata rete di collegamenti quindi, tra istituzioni americane, istituzioni ucraine e il first son, che dimostra, secondo Mosca, la partecipazione diretta del Pentagono e dei suoi appaltatori nella pianificazione e attuazione di progetti sul territorio dell’Ucraina.
Il Ministero della Difesa russo ha poi riferito dello sviluppo di veicoli aerei senza pilota per la diffusione di materiale infetto; in base ad alcuni brevetti statunitensi l’ipotesi più plausibile è che Washington possa usare questi mezzi per condurre operazioni volte a disabilitare o distruggere forze armate ostili o nemiche attraverso la diffusione di patogeni, quali virus e batteri.
Ma già a fine 2021 l’Ucraina aveva richiesto alla Baykar Technologies – produttore turco di velivoli senza pilota – di acquisire droni dotati di meccanismi per spruzzare aerosol con ampio raggio d’azione, con l’intento secondo il Cremlino di utilizzare armi biologiche sul territorio della Federazione Russa.
Quindi, nonostante la storiella narrata dal mainstream che recita in continuazione il logorante mantra dell’aggressore e l’aggredito, è ormai chiaro che il regime nazista di Kiev, insieme ai suoi padroni d’oltreoceano, ha provocato e cercato un conflitto con Mosca, allo scopo di sterminare il Popolo russo, come già stava facendo dal 2014 nei territori del Donbass.
Ma ovviamente la loro stupidità li ha accecati e, credendosi invincibili, hanno sottovalutato la grande forza di un paese solido e unito quale è la Russia di Putin. Errore per loro gravissimo, che è alla base della spallata risolutrice che sta subendo l’establishment e che con il ritorno ufficiale di Trump darà finalmente l’assetto definitivo ad un mondo nuovo, più equo, giusto e pulito, anzi ripulito da questa feccia malvagia.
Eva Bergamo