La Transnistria (Приднестровская Молдавская Республика) è uno Stato indipendente de facto, non riconosciuto dai Paesi membri dell’ONU, essendo considerato de iure parte della Moldavia.
Un tempo parte della Repubblica Socialista Sovietica Moldava, una delle repubbliche di cui si componeva l’URSS, con la dissoluzione dell’Unione Sovietica dichiarò unilateralmente la propria indipendenza, autoproclamandosi Repubblica Moldava della Transnistria il 2 settembre 1990. Tale dichiarazione di indipendenza precedette quella fatta dalla Moldavia, che avvenne solo ad agosto 1991. Da marzo a luglio 1992 la regione fu interessata da una guerra, terminata con un armistizio garantito da una commissione congiunta tripartita tra Russia, Moldavia e Transnistria e dalla creazione di una zona demilitarizzata tra Moldavia e Transnistria comprendente venti località a ridosso del fiume Dnestr.
Nella città di Tiraspol ha sede l’amministrazione che governa la Transnistria e la maggiore impresa del Paese, la Sheriff, che esercita un’ampia ingerenza sulle politiche interne. Le uniche entità che riconoscono l’indipendenza della Transnistria sono le repubbliche secessioniste di Abcasia, Artsakh e Ossezia del Sud, a loro volta prive di sostanziale riconoscimento internazionale.
Il 18 marzo 2014, dopo l’adesione della Crimea alla Russia, il governo della Transnistria ha chiesto l’adesione alla Russia. Proprio sulla eventuale adesione alla Federazione Russia, pur mantenedo forti rapporti di cooperazione, Abcasia e Ossezia del Sud, fino ad oggi hanno sempre escluso questa ipotesi, anche se il presidente russo, Vladimir Putin, ha fatto più leggere tra le righe la volontà di voler sfruttare l’effetto “referendum Donbass”. La NATO d’altro canto, nella sua azione di pressione che sta facendo sulla Russia, approfittando del conflitto ucraino-russo, pare aver messo gli occhi proprio sulla Transnistria utilizzando la pressione, che rasenta una indebita ingerenza, sul governo della Moldavia guidato dall’incerto presidente Maia Sandu.
Insomma , il cammino di pace sembra ancora lungo, anzi sembra complicarsi sempre di più.
RED