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Pubblicato il Marzo 28th, 2018 | Da Redazione Russia News

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LE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS IN RUSSIA PER LE IMPRESE DEL SETTORE TRATTAMENTO IDRICO

Milano – Nonostante il pesante clima internazionale che si è venuto a creare in questi ultimi giorni, non si fermano le iniziative volte ad incentivare gli scambi economici fra l’Italia e la Russia. Si è tenuto stamani presso la sede del capoluogo lombardo della Camera di Commercio Italo-Russa, un interessante seminario dedicato alle opportunità di business per le imprese nostrane del settore del trattamento idrico sul territorio del gigante eurasiatico. Sono stati esaminati tutti gli aspetti, sia economici che tecnici, inerenti un settore che in termini di qualità ed affidabilità ha davvero tutte le carte in regola per conquistare l’immenso mercato russo.  Che da oggi si presenta particolarmente attraente anche nella sua parte che guarda verso l’Estremo Oriente, ovvero per intenderci Cina e sud-est asiatico, così come è stato annunciato alla fine dell’incontro.

“Venerdì scorso abbiamo ricevuto dall’ICE i dati ufficiali relativi al 2017 – ha esordito Leonora Barbiani, segretario generale della CCIRed è stata confermata la tendenza che vuole il nostro paese, quale partner privilegiato della Federazione Russa. Negli ultimi due anni, abbiamo assistito ad un sostanziale miglioramento delle relazioni economiche dopo i dati assai negativi del 2014 e del 2015 che non erano però legati solo alle sanzioni, come qualcuno potrebbe essere indotto a ritenere. Hanno contribuito, ricordiamo, anche il rallentamento della crescita economica mondiale, la forte contrazione del prezzo del petrolio ed infine la pesante svalutazione del rublo. Lo scorso anno siamo tornati ad essere il quinto paese fornitore a livello mondiale della Russia, con una quota in valore dell’interscambio Russia-Italia di 21,15 milioni di euro (8,89 milioni di euro di export dall’Italia e 12,26 milioni di euro di import dalla Russia, nda) che si è tradotta in un incremento, rispetto al 2016, del 18,2%. A favorire tutto ciò, l’aumento del prezzo del petrolio, la ripresa della crescita economica in Russia ed infine anche un deciso processo di industrializzazione. Per quel che riguarda l’analisi macrosettoriale, indubbiamente l’agro-alimentare e le bevande sono quelli maggiormente colpiti dalle sanzioni anche se occorre focalizzare bene l’attenzione sui singoli prodotto. Pensiamo ad esempio al vino, in cui l’Italia continua ad essere uno degli esportatori preferiti dai russi. Sulla questione delle sanzioni e delle controsanzioni, indipendentemente da quelli che saranno gli sviluppi, ciò che è certo è che il presidente Putin ha spinto molto sul’”import substitution” attraverso cui sono state avviate attività di scouting e produzioni in loco. Il tutto con 20 decreti volti a ridurre la dipendenza dalle importazioni in molti settori economici, con obiettivi assai ambiziosi da perseguire entro il 2020. Siamo in presenza di uno sviluppo industriale russo, che può essere sintetizzato dalla formula “Made in Russia + Made with Italy”, che renderà la Russia un paese tecnologicamente avanzato. E con un’economia che volta leggermente le spalle ad un passato rappresentato dal barile di petrolio, e che guarda al futuro in maniera diversa. Siamo in un contesto che cambia e che impone anche a noi di mutare la nostra percezione di ciò che occorre per fare business in questo paese. Compresa la conoscenza – ha concluso – delle norme che comportano adeguamenti dei nostri prodotti, soprattutto per quel che riguarda la loro certificazione”.

L’incontro è entrato poi nel vivo, con la presentazione della fiera ECWATECH 2018 che si terrà a Mosca, al centro espositivo CROCUS EXPO, dal 25 al 27 settembre e che rappresenta un’opportunità per le imprese del settore del trattamento idrico. “La Russia – ha affermato Gianluca Sala, Export Development Manager della Reed Exibitions ISG Italy è uno dei paesi più importanti per noi, così come attestano i dati del settore del trattamento idrico che vedono nel 2016 l’Italia al terzo posto con una quota di mercato pari all’11% ed un fatturato di 438 milioni di dollari. Entrando nello specifico, notiamo che prodotti come le pompe e le valvole non solo riescono a tenere, nonostante la crisi. Ma sono previsti in crescita anche per quest’anno, e non a caso il governo italiano intende incrementare gli investimenti in questo settore. In merito alla fiera ECWATECH, posso dire che è diventata ormai un appuntamento molto importante per gli addetti ai lavori dal momento che favorisce l’incremento delle occasioni di business. Ed in più gode anche del sostegno degli operatori istituzionali. I numeri del 2016, parlano di 474 espositori (di cui 161 alla loro prima partecipazione) provenienti da 27 paesi, 6 padiglioni nazionali, una superficie espositiva di oltre 10.000 metri quadri. Ed oltre 10.000 visitatori unici professionali, provenienti prevalentemente dalla Federazione Russa. Il target è rappresentato dalle aziende municipalizzate delle città russe, autorità locali, ed infine quelle industrie che hanno necessità di depurare e filtrare l’acqua, provenienti un po’ da tutti i settori merceologici. Come si sarà facilmente intuito è una fiera B2B, in cui non mancano i momenti di confronto, così come attesta il collegamento di una serie di eventi come il CityPipe (dedicato alle infrastrutture civili ed al loro miglioramento e ristrutturazione), il NO-DIG ed infine il BW SHOW dedicato all’imbottigliamento delle acque. Saranno presenti anche grandi gruppi provenienti ad esempio da Germania e Cina, e quest’anno anche l’Italia come paese avrà un proprio padiglione espositivo grazie all’iniziativa dell’ICE. Conviene prendervi parte – ha poi aggiunto – perché ci sono delle agevolazioni sui costi di partecipazione, un pacchetto servizi completo ed una grande visibilità in fiera, con uno spazio di 157 metri quadri suddiviso in due isole, che si concretizzerà sul floorplan digitale che sarà consegnato a tutti i visitatori”.

La presenza del padiglione espositivo nazionale è dunque la grande novità di questa importante fiera settoriale, e sugli aspetti tecnici si è incentrato l’intervento del Vice Direttore dell’Italian Trade Agency a Mosca, Roberto Cafiero. “Il nostro export in Russia sta andando molto bene – ha osservato – e, negli ultimi due anni, è stato secondo solo alla Cina in termini di variazioni percentuali, con un ragguardevole +19,69%. Ormai non siamo lontani alle cifre raggiunte in termini di esportazioni nel 2013 e le stime in nostro possesso ci inducono a pensare che le perdite registrate nel 2014 e nel 2015, potrebbero essere addirittura recuperate entro la fine di quest’anno. In merito al settore del trattamento idrico, sappiamo che la percezione dei russi sulla tecnologia italiana è molto positiva e gode di un’ottima reputazione. Il sistema distributivo e’ ben sviluppato, nonostante la notoria, grande estensione geografica del territorio russo così come conferma la presenza capillare di agenti professionali che operano in loco da decenni e curano spesso anche l’assistenza post-vendita. Restano però limitati gli investimenti produttivi diretti, mentre la presenza manifatturiera italiana è ancora sottodimensionata rispetto alle potenzialità presenti. Per quello che riguarda nello specifico gli apparecchi per filtrare e depurare le acque, siamo in un trend decisamente positivo perché nel biennio 2016/2017 abbiamo quasi raddoppiato la nostra presenza, in termini di quote di mercato. La Germania continua a recitare la parte del leone con i suoi quasi 50 milioni di euro di fatturato, e resta dunque il punto di riferimento da raggiungere. La presenza dell’ICE per la prima volta alla fiera ECWATECH 2018 conferma la nostra attività volta ad aiutare le imprese italiane, con uno spazio espositivo di ben 150 metri quadri ed un’assistenza personalizzata che siamo pronti ad offrire agli operatori del settore, a costi assolutamente accessibili per tutti. Siamo certi che sarà una grande opportunità per le aziende che intenderanno parteciparvi”.

Ma quali sono le opportunità offerte dal mercato russo per le imprese del trattamento idrico? Indubbiamente si tratta di un bacino di utenza molto grande in cui però la rete idrica necessita di un’opera di manutenzione di un certo rilievo. Non a caso, negli ultimi anni sono aumentati gli investimenti governativi rivolti a ridurre gli sprechi di acqua, provocati dall’obsolescenza delle condutture. “C’è un grande bisogno di portare sul territorio della Federazione Russa – ha confermato Nata Chumburidze, Event Director Reed Exhibitions Russia un gran numero di aziende in grado di garantire qualità ed affidabilità. La prossima fiera ECWATECH in tal senso è una grande opportunità, cui hanno già aderito diverse imprese che producono pompe ed impianti di depurazione e smaltimento”.

In merito al delicato tema delle certificazioni delle produzioni italiane in questo settore, Chiara Carone Responsabile per la Business Unit Russia dell’A.C. & E. ha fatto il punto della situazione. “Dal 2015 i certificati GOST – ha evidenziato – sono stati superati per lasciare il posto ai regolamenti tecnici attraverso cui – almeno in questo – Russia ed Unione Europea si sono avvicinati. Si parte comunque dal codice doganale e dalla tipologia di prodotto, per poi poter affrontare il relativo iter di certificazione. Il prodotto deve perciò avere l’apposita marcatura EAC, che ha la stessa valenza della CE con la quale è conforme al regolamenti tecnici applicabili, poiché  ha rispettato tutto il processo certificativo. Inoltre va considerata la figura dell’applicant che è la persona contattata dalle autorità, quale rappresentante dell’azienda, nel caso in cui il prodotto non risponde ai requisiti richiesti dai regolamenti. Le procedure di certificazione sono la dichiarazione di conformità, il certificato di conformità (che riguarda i prodotti più pericolosi) e la lettera di esenzione (prodotti al di fuori del campo di applicazione dei regolamenti tecnici)”.

Ma non è tutto. Il governo russo mette a disposizione una serie di agevolazioni per le imprese che intendono essere residenti nello spazio russo. “Con un piccolo investimento iniziale di 9.000 euro, le aziende che vengono nella parte orientale della Russia – ha dichiarato Georgy Bagrationi,  Portavoce Corporazione di Sviluppo dell’Estremo Oriente, Ministero russo per lo Sviluppo dell’Estremo Oriente non pagano le tasse per i primi 5 anni, mentre dal sesto in poi sarà loro richiesto mediamente solo il 12%. C’è la possibilità in questo modo di poter essere vicini ai mercati asiatici, con la messa a disposizione di terreni concessi per 70 anni, usufruendo inoltre dello snellimento di tutte le procedure burocratiche. A patto naturalmente che siano economicamente solide e si presentino con un progetto valido in tutti i settori, compreso quello del trattamento delle acque che è particolarmente gettonato ad esempio in Corea del Sud. Saranno inoltre seguite dal Ministero dell’Economia, che fornirà loro anche la possibilità di affiancarsi ad un partner. Invito le aziende italiane a prendere in seria considerazione l’ipotesi di venire ad investire nell’area orientale della Russia perché esistono dei margini di crescita molto forti, in un territorio vasto e dalle enormi potenzialità”.

Francesco Montanino





 

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