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L’Austria è contraria all’adesione dell’Ucraina all’Unione europea

Ancora una volta, è l’Austria a rompere formalmente le file dell’unità europea sulla risposta del blocco allo tsunami scatenato dalla guerra di Vladimir Putin contro l’Ucraina. Dopo la visita – molto criticata – del cancelliere austriaco Karl Nehammer a Mosca, un paio di settimane fa, questa volta è il ministro degli Esteri, Alexander Schallenberg a gelare il governo ucraino: Vienna è contraria al conferimento all’Ucraina dello status di candidata all’adesione all’Unione europea previsto per giugno, ha dichiarato il ministro, citato dal quotidiano austriaco Heute. Secondo Schallenberg, occorre trovare un “metodo diverso”, come suggerisce la “lunga strada verso l’adesione” intrapresa dai Paesi balcanici. “Devono esserci anche modelli diversi dalla piena adesione“, ha sottolineato.

Una frenata rispetto ai piani del governo ucraino, che ha già presentato la domanda di adesione all’Ue tramite procedura d’emergenza, con la benedizione della presidente della Commissione Ursula von der Leyen (“l’Ucraina è una di noi e la vogliamo nell’Unione”, aveva dichiarato). Il governo ucraino infatti ha subito espresso la propria “delusione” per la posizione di Vienna.
L’Austria è il primo Paese del blocco dei 27 a esprimere a chiare lettere la propria contrarietà all’ingresso di Kiev nell’Unione, e non sarà certo l’unico. Altri Paesi, come Germania e Olanda, avevano già espresso delle perplessità, senza però arrivare a esprimere una posizione che equivale a un veto. L’apertura dei negoziati di adesione deve essere approvata all’unanimità da tutti gli Stati membri dell’Unione. Questa fase di processo può essere prolungata all’infinito poiché qualsiasi paese dell’Ue può imporre un veto.

RED

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