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La UE spinge sulla creazione di un “esercito europeo”: firmato accordo “PeSCo” per la cooperazione militare

Nell’ambito del Consiglio Difesa/Esteri del 13 novembre a Bruxelles, 23 Paesi dell’Unione Europea siglano l’accordo per il protocollo comune in ambito Difesa, primo passo per la creazione della PeSCo, acronimo inglese di Permanent Structured Cooperation.

In particolare, i settori di cooperazione previsti dal PeSCo sarebbero tre: gli investimenti nella difesa, lo sviluppo di nuove capacità, e la preparazione a partecipare insieme ad operazioni militari.

Non aderiscono Danimarca, Irlanda, Portogallo, Malta, oltre all’Inghilterra, in fase Brexit e comunque da sempre contraria alla creazione di quello che viene semplicisticamente chiamato “esercito europeo“.

Secondo l’Istituto Affari Internazionali di Roma, questo nuovo organismo sovranazionale rappresenterebbe “un segnale di svolta capace di condurre ad una più profonda integrazione nel settore della difesa“, e premetterebbe di “lanciare operazioni militari ad alta intensità al di fuori della UE“.

Questa cooperazione sarà gestita sia a livello politico, tramite un apposito Consiglio con poteri decisionali, che a livello tecnico, per cui verrà discusso in merito ad ogni singolo progetto presentato. Dal punto di vista economico, verranno analizzate le varie voci dei singoli Paesi e della struttura europea nel suo complesso, tramite la CARD (Revisione coordinata annuale della Difesa) in modo da valutare le attività e le inefficienze; mentre per i finanziamenti ci penserà il già istituito Fondo Europeo per la Difesa.

Insomma, tutto pare già deciso, ma anche stavolta i cittadini europei non sono stati consultati…

Eva Bergamo

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