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La UE pronta a nuove sanzioni contro la Russia

Zelensky con il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani

Lunedì 14 ottobre il regime di Bruxelles darà molto probabilmente l’ennesima mazzata alla propria economia. I Ministri degli Esteri dei Paesi membri si riuniranno infatti per discutere di nuove sanzioni nell’ambito del meccanismo di misure proibitive contro la Federazione Russa.

Visti i risultati delle precedenti, è facilmente immaginabile quanto se la stiano ridendo di gusto le istituzioni russe.

Un portavoce europeo ha dichiarato alla stampa che “ci sarà uno scambio di opinioni sulle sanzioni. Come sapete, il nuovo regime è stato approvato l’8 ottobre. Ci aspettiamo che i Paesi membri propongano una lista nel quadro del nuovo regime“.

I Ministri discuteranno anche la questione della lotta all’elusione delle sanzioni contro la Russia. “Probabilmente il regime delle sanzioni deve essere modificato per rendere più difficile l’elusione delle sanzioni“, ha aggiunto il diplomatico.

Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato un nuovo meccanismo proibitivo contro le presunte “azioni destabilizzanti” della Russia all’estero. Il Consiglio deciderà quindi su cosa considerare come “azioni ibride” e “interferenze” presentate dai membri dell’UE o dal suo servizio affari esteri. Francamente vengono i brividi anche solo a immaginare cosa possa uscire da questa riunione di boriosi burocrati, come cani di Pavlov trasudanti rabbia contro la Russia e con la bava alla bocca al solo pensiero di sanzionare Putin, senza alcun motivo, se non quello della loro realtà travisata; ecco il perfetto esempio di istituzioni dannose.

L’Italia purtroppo, nonostante i cittadini stiano ampiamente dimostrando di non considerare la Russia un nemico, sarà ovviamente appiattita sulle posizioni aggressive filo atlantiste, vista la forte russofobia del Ministro Antonio Tajani, che pare proprio non voler capire quale sia il bene del nostro Paese. Il Segretario di Forza Italia è finito più volte nell’occhio del ciclone per via delle sue gaffe, come quella di considerare le donne realizzate solo se fanno figli, o quella internazionale dove parla di “Istria italiana e Dalmazia italiana“, che ha fatto arrabbiare di brutto i governi di Croazia e Slovenia.

Per quanto riguarda i rapporti con Mosca, si sta dimostrando forse uno dei peggiori Ministri degli Esteri, ostentando una gravissima scarsa conoscenza in fatto di linguaggio diplomatico, perché non è ammissibile che il rappresentante della Farnesina se ne esca con frasi tipo “Putin cerca di influenzare le elezioni europee“, degne più di un colloquio da bar che di una dichiarazione uscita dalla bocca di un governante. Stendiamo poi un velo pietoso sul suo sostegno al regime del dittatore ucraino, che sta sterminando il suo Popolo tra gli applausi dell’occidente perverso.

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov

E ancora una volta ci ritroviamo ad ammirare l’abilità e il sangue freddo del Presidente Putin, che dimostra di capire perfettamente lo scarso valore dei rappresentanti europei – ma rimane fin troppo diplomatico – e il cui consenso interno, e pure esterno, continua a crescere proprio per i benefici che sta portando al suo Paese.

Eva Bergamo

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