Medicina

Pubblicato il Marzo 23rd, 2021 | Da Redazione Russia News

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La scienza approva lo Sputnik V anche in Italia. E la politica?

Si è tenuta martedì 23 marzo la tavola rotonda dal titolo “Evoluzione della pandemia, vaccino russo Sputnik V, sue caratteristiche e prospettive di utilizzo“, organizzata dal Forum italo-russo di dialogo tra le società civili e svoltasi presso la sede di Mosca dell’agenzia di stampa TASS.
L’importante conferenza ha messo a confronto l’Istituto di ricerca Gamaleya di Mosca, il Fondo Sovrano russo per gli investimenti diretti (Rdif), l’Istituto Spallanzani di Roma, con prestigiosi ospiti italiani ai massimi vertici della medicina e della ricerca internazionale.
Ha aperto i lavori l’Ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, che sottolinea come l’efficacia dello Sputnik V sia stata ampiamente riconosciuta a livello internazionale alla luce di datti oggettivi, tra cui quelli riportati sulla rivista medico-scientifica Lancet. Attualmente quello russo è il secondo vaccino più esportato, essendo spedito in oltre 50 paesi nel mondo. Secondo l’Ambasciatore, la Federazione Russa è pronta a rifornire lo Sputnik, ed eventualmente anche ad organizzare la produzione dello stesso, nel territorio italiano.

Mettendo poi a tacere le polemiche russofobe da parte di stampa ed Istituzioni a livello europeo, di cui l’ultima è quella del commissario europeo Breton che afferma “L’Unione europea non avrà assolutamente bisogno del vaccino russo Sputnik”, Razov dichiara: “Noi non imponiamo niente a nessuno“, condividendo in pieno l’idea del Presidente Putin, che ha sempre offerto l’aiuto incondizionato del suo Paese (ricordiamo il gruppo di uomini e mezzi mandati in Italia un anno fa allo scoppiare dell’epidemia nel nostro paese), ma che evidentemente non va giù ad alcuni politici e pennivendoli, che preferiscono incensare trattamenti dalla validità meno cristallina.

D’altronde il flop dei sieri di Big Pharma è sotto gli occhi di tutti, e sia i due prodotti innovativi a mRNA di Pfizer e Moderna che il più classico Astra Zeneca (che tra l’altro contiene OGM) hanno evidenziato una efficacia dubbia e un’altissima contagiosità a fronte di effetti collaterali molto pesanti, quando non fatali, mettendo di conseguenza a rischio la campagna vaccinale a causa delle numerosissime rinunce dovute al condivisibile timore dei cittadini. C’è da dire che la maggior parte della stampa italiana si sta assurdamente prodigando in lodi sperticate sulla sicurezza dei miracolosi intrugli, attribuendo a cause diverse i danni riportati da molte persone, anche giovani e in perfetta salute, subito dopo l’inoculazione.
Lo Sputnik V invece può vantare una efficacia vicina al 92% ed effetti collaterali lievi o inesistenti; attualmente è utilizzato in massa sulla popolazione russa maggiorenne e in molti paesi esteri, come sottolinea Daria Egorova, dell’Istituto Gamaleya. La ricercatrice spiega come siano in corso ricerche cliniche per monitorare l’adeguatezza del prodotto anche sulle varianti, in particolare quelle più aggressive. Il vaccino ha la particolarità di utilizzare due diverse varianti vettoriali, per avere uno spettro più ampio di efficacia. Tecnica che è stata definita “intelligente” dal prof. Massimo Galli, intervenuto dopo la dottoressa Egorova, sottolineando che l’utilizzo di vettori diversi nelle due dosi stimola doppiamente la risposta immunitaria, senza creare problemi da risposta anticorpale al momento dell’ultima inoculazione.

Ora la questione importante, secondo Galli, è come utilizzare lo Sputnik fuori dalla Russia, augurandosi “che i processi autorizzativi siano superati in tempi brevi”. Per quanto riguarda la produzione al di fuori del territorio russo, l’infettivologo dell’Università di Milano dà la disponibilità del suo gruppo a collaborare. Invito forse un po’ inaspettato ma che viene colto immediatamente dal Professor Francesco Vaia, Direttore dello Spallanzani, che ha già un team di lavoro qualificato in contatto con Gamaleya e che si dice felice della disponibilità del collega di Milano; molto belle le sue parole in merito: “Via le barriere, uniamo le forze“.

Il sigillo sulle buone intenzioni ad agire al più presto viene messo dall’Assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, per il quale la priorità è “superare la pandemia, con pragmatismo e affidandoci alla scienza”; sicuramente una dichiarazione di buon senso e assolutamente condivisibile.
L’Istituto Spallanzani, ente designato ad effettuare i test di efficacia, pubblicherà a tal proposito un memorandum relativo allo Sputnik V, con tutti i dati della sperimentazione, che saranno così a disposizione per essere liberamente consultati e divulgati.
Auguriamoci che l’Italia non si pieghi ad eventuali decisioni negative dell’EMA, finanziata per l’84% da Big Pharma, che quindi ha tutto l’interesse a denigrare lo Sputnik anche senza valide motivazioni.
Si metta a tacere la politica e si lasci parlare la scienza, almeno questa volta, per il bene del Paese.

Eva Bergamo

 

Cliccando qui potrai rivedere il video dell’intero evento:

 

 

 

 

 

 

Si ringraziano l’agenzia di stampa Tass e l’Istituto di Cultura e Lingua Russa.

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