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LA RUSSIA PUNTA SULLA CRIMEA COME NUOVA META PER GLI INVESTIMENTI ITALIANI

MILANO – L’Italia è un partner con cui la Russia, alla luce sia della recente dichiarazione di indipendenza della Crimea da Kiev che dell’adesione all’assurdo embargo proclamato dall’Unione Europea contro Putin, può ancora avere Vadim Tretyakovproficui rapporti politici ed economici? E’ questo l’interrogativo cui ha provato a dare una risposta l’interessante incontro tenutosi stamani in un noto hotel del capoluogo meneghino, dal titolo “Russia e Crimea, due grandi opportunità per le nostre imprese“.
Organizzato dall‘associazione culturale “Lombardia-Russia”, il convegno ha visto la partecipazione di Matteo Salvini, leader della Lega Nord e di alcuni rappresentanti del governo russo, come Vadim Tretyakov, Primo Consigliere Economico per il Ministro Federale della Crimea, Elena Abramova Vice Ministro Federale per gli Affari della Crimea e Nikolay Koryazhkin, Ministro dello Sviluppo Economico per la Crimea. Oltre che di molti imprenditori, accorsi a Milano per saperne di più sulle opportunità di investimento attualmente presenti nella Federazione Russa, ed in particolare in Crimea.
Mi auguro che dopo questo incontro – ha dichiarato Salvinipossano reinstaurarsi seri rapporti economici fra il nostro paese e la Russia. Sono stato personalmente in quella Crimea, descritta da certi giornali come una terra devastata dalla guerra, che in realtà si sta sviluppando, come testimoniano i tanti giovani che vanno all’università per studiare, e che si è ribellata allo sviluppo negatogli in questi anni dall’Ucraina. Spero che il 2015 sia l’anno del dialogo, ed in particolare vedo di buon occhio un gemellaggio fra Lombardia e Crimea, che presentano molti tratti in comune. Voglio continuare ad avere rapporti ed un serio dialogo con il leader di un paese come la Russia che sarà pulito, ordinato e democratico per i prossimi 50 anni. Se qualcuno domani mattina – ha concluso il suo breve intervento, il leader della Lega Nordmi proponesse lo scambio fra Renzi e Putin, accetterei senza perdere tempo”.
La Crimea dunque come meta ideale degli investimenti delle imprese lombarde, alla luce di una serie di iniziative che il governo russo intende promuovere per favorirne lo sviluppo, nonostante la distorta percezione comunicata in questi ultimi mesi dai principali mainstream.
Una terra ricca di storia e di legami con il nostro paese, quella crimeana. Così come testimoniano i frequenti rapporti commerciali intrattenuti con i mercanti genovesi e veneziani, ai tempi delle scoperte di Marco Polo. O addirittura la conoscenza dei pomodori e l’intitolazione di una strada ad un imprenditore italiano. Insomma, rapporti culturali ed economici che affondano le loro radici in epoche lontane e che la Russia non intende però interrompere, così come hanno confermato i propri rappresentanti politici presenti al convegno.
L’Italia è sempre stata una dei principali partner per la Russia e la Crimea – ha affermato Elena Abramova, Vice Ministro Federale per la Crimea – ed il nostro governo sta investendo molto sulla ricostruzione, anche in termini di stanziamenti finanziari, della Crimea. Senza però gli investimenti privati facciamo fatica a portare avanti questo processo di sviluppo. E per questo ci rivolgiamo agli imprenditori italiani, mettendo a disposizione tutto il nostro supporto, per chi volesse investire in Crimea. Presentateci i vostri progetti, noi li esamineremo con grande attenzione. Continuiamo a credere – ha risposto ad una collega, a margine dell’incontro – che presto queste sanzioni saranno eliminate, perché riteniamo quello ucraino un popolo amico e la ragione prima o poi prevarrà“.
Su quali possano essere i settori, su cui il governo russo sta focalizzando l’attenzione per lo sviluppo dell’area, il Ministro per lo Sviluppo Economico della Crimea Nikolay Karazhkin ha indicato l’agricoltura, il turismo, le biorisorse (fornendo un esempio sugli allevamenti ittici anche di caviale nel Mar d’Azov) e le costruzioni immobiliari.
Il territorio della Crimea – ha osservato Karazhkinpresenta molti tratti in comune con quello italiano, e quindi gli imprenditori italiani potrebbero ad esempio portare i propri macchinari. I rischi sono minimi, perché il mercato russo è del tutto diverso da quello europeo. Puntiamo molto anche sul turismo, così come testimoniano gli oltre 4 milioni di russi che sono venuti lì, l’anno scorso. È una terra ricca di risorse, soprattutto naturali come il gas e lo zolfo, ed al di là delle assurde sanzioni europee, mi sento tranquillamente di affermare che si sta sviluppando velocemente ed aspetta solo gli imprenditori italiani. L’UE vorrebbe omologarci – ha aggiunto – ma noi ci opporremo in tutti i modi a questo folle progetto“.
Il Primo Consigliere Economico Tretyakov ha illustrato invece il programma federale per lo sviluppo della Crimea. “Abbiamo trovato le infrastrutture in pessimo stato – ha esordito – ed abbiamo stanziato circa 11 miliardi di euro, allo scopo di migliorare l’erogazione dell’acqua potabile ed il sistema dei trasporti. Per attrarre gli investimenti, abbiamo per questo motivo stabilito la creazione di una serie di zone economiche libere, a partire dalla fine del 2014, cui si accompagna inoltre una serie di agevolazioni fiscali per tutte le iniziative imprenditoriali. In particolare, sono stati aboliti i dazi doganali per l’importazione di macchinari sul territorio della Crimea ed anche facilitazioni nell’ottenimento dei visti. Mettiamo poi sul piatto della bilancia, anche un livello di tassazione di favore per la regione e la città di Sebastopoli (rispettivamente fra il 2 ed il 13% per la Crimea, e fra il 2 ed il 6,5% per Sebastopoli, nda). Per poter avviare una piccola attività imprenditoriale, sono sufficienti circa 3 milioni di rubli, che equivalgono a circa 50-60.000 euro, mentre per chi invece punta ad una forma societaria più ampia, occorrono 500-600.000 euro. Invitiamo gli imprenditori a venire in Crimea – ha poi concluso Tretyakov – per poter toccare con mano la situazione è rendersi conto che investire li oggi è molto conveniente”.
Una nota di colore, infine, è stata fornita dalla gaffe dall’esponente leghista Mario Borghezio che, nel salutare i prestigiosi convenuti che rappresentano la Crimea, ha parlato di “amica Georgia“, fra lo stupore dei tanti russi presenti in sala.

Francesco Montanino

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