Bologna – EIMA International 2016, la famosa fiera internazionale della meccanizzazione agricola nata nel 1969 e giunta quest’anno alla sua quarantunesima edizione, si è chiusa lo
Ecco qualche cifra che dimostra il successo di questa edizione.
285.000 sono stati i visitatori nei cinque giorni della manifestazione con un aumento del 21% rispetto alla precedente edizione tenutasi nel 2014;
44.000 gli operatori economici esteri in visita (+18% rispetto alla precedente manifestazione) provenienti da 140 Paesi fra i quali Sudamerica, Africa Mediterranea e Sub-Sahariana, Medio Oriente, Sud est asiatico, Russia e Paesi CSI, Balcani, Oceania, Giordania, Kenya, Mozambico, Palestina,
1.900 espositori; 14 settori merceologici; 80 delegazioni di operatori esteri; 375.000 metri quadri totali e 140.000 di area espositiva netta.
Questi dati dimostrano che EIMA è una delle manifestazioni più importanti a livello mondiale fra quelle dedicate alla meccanizzazione agricola ed ai principali settori ad essa collegati ma dimostrano anche che il settore gode in generale di discreta salute -a dispetto di un calo del 1,2% dei trattori e del 2% delle trebbiatrici- e che l’industria italiana rappresentata all’EIMA è in grado di richiamare operatori economici da tutto il mondo.
In questo senso vale la pena spendere qualche parola sui costruttori Italiani di macchinario agricolo. In Italia l’agricoltura è sempre stata caratterizzata
Anche la varietà delle coltivazioni tipica di un paese come l’Italia molto esteso da nord a sud e bagnato da tre mari è un ulteriore fattore da considerare se si vuole comprendere come mai i costruttori Italiani abbiano sviluppato e producano una varietà di macchine in grado di soddisfare esigenze di lavoro estremamente diverse e spesso molto simili a quelle di altre zone del mondo. A questo dobbiamo aggiungere il fatto che, a partire dal XIX secolo, milioni di Italiani sono emigrati in altri paesi e in altri continenti; molti di quegli emigranti erano agricoltori e quindi hanno portato con sé gli stessi metodi usati in patria adattandoli alla realtà dei loro paesi d’adozione. È per questo che i vigneti Californiani sono pressoché identici a
Il numero sempre crescente di visitatori e delegazioni straniere è dovuto fondamentalmente a due fattori. Il primo è sicuramente l’eccellenza organizzativa di questa manifestazione fieristica che fu ideata e viene tuttora curata da uno speciale settore di Federunacoma, l’organizzazione presieduta dall’imprenditore Massimo Goldoni che raggruppa i costruttori italiani di macchine ed attrezzature agricole. Questa manifestazione infatti è organizzata da esperti del settore il ché la rende molto più vicina alle esigenze del mercato rispetto ad altre manifestazioni con lo stesso tema. Il secondo fattore, come abbiamo già detto, è l’enorme varietà di macchine ed attrezzature presentate dagli espositori. In questo senso EIMA è certamente una delle migliori vetrine sulla meccanizzazione agricola. Fra l’altro EIMA si cura di dare uno speciale risalto alle novità tecniche degli espositori per mezzo del Concorso Novità Tecniche. Molte anche a questa edizione le novità tecniche, visibili
Grande interesse di pubblico anche per le sezioni di EIMA dedicate a giardinaggio, biodiversità, energia e componenti per le macchine ed attrezzature sia per primo equipaggiamento che come ricambio.
Alberto Bertoni
Massimo Goldoni – Presidente di Federunacoma