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Pubblicato il Aprile 3rd, 2015 | Da admin

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LA COLLABORAZIONE TRA IL TEATRO BOLSHOI DI MOSCA E IL TEATRO ALLA SCALA DI MILANO

Teatro alla Scala MilanoMilano (IT) – Ricevo da una amica di Mosca, mercoledì 11 marzo, l’invito a partecipare ad un concerto esclusivo che si terrà al Teatro alla Scala il pomeriggio del giorno successivo, è un concerto tenuto da tre giovani studenti, due ragazze ed un ragazzo, del Teatro Bolshoi di Mosca. Qui rispettivamente Nina Minassian e Olga Kulchynska le due soprano e Pavel Valuzhin tenore, hanno intrattenuto, grazie all’eccellente accompagnamento con pianoforte di Elena Burova, un ricercato e scelto pubblico tra i quali anche persone di spiccoTEATRO BOLSHOI DI  MOSCA del mondo della politica, della cultura e dell’arte.
Durante questa piacevolissima ora di musica di altissimo livello i tre cantanti d’opera si sono sbizzarriti proponendo stralci famosi da “Il gallo d’oro”, “Una sposa per lo zar” di Nicolaj Rimskij-Kursakov, da “Die zauberflote” il pezzo conosciutissimo di Wolfagang Amadeus Mozart; non meno famoso “Der Rosenkavalier” di Strauss, “Manon” di Jules Massenet, “Il rigoletto” di Verdi per concludere con “Romeo e Giulietta” di Gounod e di Cajkovskij.

Questa bella iniziativa di scambio culturale e musicale fra il Teatro russo Bolshoi e Il teatro italiano alla Scala ha una storia lunga cinquanta anni, e nello specifico questa manifestazione è stata concepita allo scopo di annunciare una serrata collaborazione quinquennale fra i due teatri, quello di Mosca e quello di Milano.

Olga Kulchynska  Nina Minassian e Pavel ValuzhinQui ho avuto il piacere e l’onore di incontrare e conoscere un po’ più da vicino una delle protagonista di questa bella manifestazione operistica, Olga Kulchynska.
Olga è una giovanissima ragazza del 1990, di origini ucraine, studia nella capitale Kiev Teoria della musica ma già dall’età di tredici anni è ben chiara in lei quale sarà la sua strada, il La locandina del concerto del 12 marzo scorsocanto.
Si presenta nella hall dell’Hotel de la Ville, dopo il concerto, vestita con un semplice ed elegante abito nero che cade morbidamente sul suo corpo ed una sciarpa arancione, il suo portamento senza malizia è già quello di una donna di grande esperienza ma lo scintillio del suo sguardo non cela i suoi 24 anni. Si definisce poliedrica nella musica come nella vita, ama sperimentare e cantare, non musica qualsiasi però, musica d’opera.

Rimango estasiato dalla chiarezza con cui mi descrive l’opera, non solo voce ma un’arte che racchiude in sé una serie di elementi che la arricchiscono rispetto al solo canto: la musica, la danza, l’interpretazione, il teatro; l’opera ti dà quindi la possibilità di esperire vite vissute, tempi passati, ti permette di catapultarti in un mondo parallelo e di farlo tuo come se questo non fosse mai passato.
Reduce dalla vittoria di un importantissimo concorso tenutosi a Barcellona, il “Francisco Vinas Contest”, Olga, con un velo di timidezza mista a modestia, mi dice di aver partecipato per mettersi alla prova, per conoscersi meglio e dal risultato, il primo premio, direi che è andata alla grande.

Per la prima volta nella sua vita in Italia, Olga si trova ad esibirsi in uno dei più prestigiosi teatri del mondo Il Teatro alla Scala; oggi era un po’ spaventata mi confessa, ed il motivo è semplice, è la reazione del pubblico, il loro giudizio.
Olga Kulchynska alla Scala di MilanoLe chiedo a cosa pensa prima di andare in scena e lei, non so se per pudore o per pura riservatezza, mi dice che pensa a Dio, a volte prega; cerca di non esser focalizzata sul pubblico, su quello che sarà il loro giudizio; Dio le dà quella calma necessaria per affrontare la situazione e la rende forte.

Quanto a compositori Olga, ama in modo particolare Donizzetti, un genio, unico nel suo stile, certe volte quasi irriconoscibile, capace di spaziare dalla commedia, alla tragedia fino ad Olga Kulchynskaarrivare al dramma ed “ogni volta pensi, mi dice Olga, non può essere lui”! Le piacciono molto anche i compositori francesi ed il cantare in francese, anche se la musica russa, proprio perché è la sua madrelingua, riesce a coglierla in ogni sua minima sfaccettatura.

A bruciapelo le chiedo che canzoni canta quando non si trova in teatro, nel suo tempo libero o, come è solito fare a tutti noi sotto la doccia, e lei mi dice che dipende dai giorni, dalle situazioni, dall’umore; ama il rock ed il pop-rock americano di qualità, Lara Fabian, Aguilera fino ad arrivare a mostri sacri come Pavarotti e Bocelli.

Olga, chiudi gli occhi le chiedo, e dimmi cosa vedi e come ti vedi fra vent’anni; è sicura e mi risponde con decisione che desidera esibirsi in molte parti, cantare cose diverse, sperimentare e viaggiare, conoscere persone che possano aiutarla a migliorarsi ed arricchirla e non in ultimo una famiglia.

Le auguro il meglio per la sua vita e la sua carriera ed un grande in bocca al lupo, le stringo la mano e la ringrazio nuovamente per quello che ha saputo dare al suo pubblico oggi. Arrivederci Olga!

Francesca Brienza

 

 

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