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Il ventre molle dell’Europa: Italia a crescita zero

Secondo la stima Istat, tra luglio e settembre il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto stazionario rispetto ai tre mesi precedenti, mentre nel confronto con lo stesso periodo di un anno fa c’è un aumento dello 0,4%. Il terzo trimestre del 2024 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2023.

Nel terzo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo è rimasto fermo rispetto al trimestre precedente, mentre è cresciuto dello 0,4% nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.  Questa  la stima diffusa dall’Istat (link ai dati completi in pdf), secondo il quale la variazione congiunturale è l’effetto della diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca che nell’industria e di un aumento nei  servizi.

La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria e di un aumento in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.

Paolo Simoncini

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