Il presidente russo Vladimir Putin alla conferenza stampa annuale: “la crescita economica è anche un effetto del rafforzamento della sovranità” - Russia News / Новости России

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Pubblicato il Dicembre 22nd, 2024 | Da Redazione Russia News

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Il presidente russo Vladimir Putin alla conferenza stampa annuale: “la crescita economica è anche un effetto del rafforzamento della sovranità”

La nostra economia è la misura ultima delle cose. È la pietra angolare. Ha un impatto sugli standard di vita, sulla stabilità generale e sulla capacità di difesa del Paese. L’economia è tutto”.

Così il Presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovič Putin ha aperto la sua Conferenza Annuale 2024 rispondendo alle domande dei giornalisti e dei cittadini russi.

Dalla analisi di dettaglio del Presidente emerge che la situazione economica in Russia è generalmente positiva, stabile e soprattutto in crescita, nonostante le minacce ed i tentativi di influenza esterna.

Nel 2023 la Russia ha aumentato il suo PIL del 3,6% mentre i risultati di crescita per il 2024 sono calcolati tra il 3,9% e il 4% e sarà possibile averne conferma con le proiezioni del primo trimestre del 2025.

Circa l’8% negli ultimi due anni, rispetto a un tasso di crescita tra il 5% e il 6% per gli Stati Uniti, l’1% per l’Eurozona e zero per la Germania, la principale economia dell’Unione Europea che, in base alle previsioni, anche nel 2025 avrà una crescita pari a zero.

Le istituzioni finanziarie ed economiche internazionali hanno classificato la Federazione Russia come la più grande economia europea in termini di volume e di parità di potere d’acquisto e la quarta economia mondiale, attestandosi dietro a Cina, Stati Uniti e India. L’anno scorso, la Federazione Russia ha superato la Germania e quest’anno ha lasciato indietro il Giappone.

C’è sviluppo ovunque si guardi e così tanto slancio positivo su tutta la linea. Se l’Eurozona si è addormentata, ci sono altri centri di sviluppo globale che stanno avanzando. Anche la situazione nell’Eurozona e negli Stati Uniti sta cambiando. Dobbiamo mantenere il momento di slancio che abbiamo raggiunto e trasformare la nostra economia nel suo nucleo centrale da una prospettiva qualitativa”, ha dichiarato il Presidente.

Ci sono altri indicatori di performance generale che si rivelano abbastanza soddisfacenti. La disoccupazione è il primo di questi indicatori, raggiungendo nella Federazione Russia il suo minimo storico del 2,3%, mai sperimentato prima.

In secondo luogo, c’è stata una crescita in specifici settori manifatturieri e industriali. Infatti, la produzione industriale è aumentata del 4,4%, mentre il settore manifatturiero ha registrato un tasso di crescita dell’8,1%, con alcuni dei suoi comparti che hanno raggiunto tassi di crescita ancora più elevati.

Naturalmente, l’inflazione ha causato qualche preoccupazione, con un tasso che ha già raggiunto circa il 9,3% da inizio anno. Per contro, gli stipendi sono aumentati del 9%, in termini reali, al netto dell’inflazione.

Il governo e la Banca Centrale hanno cercato di garantire un atterraggio morbido. Le stime potrebbero variare per il prossimo anno, ma ci aspettiamo che l’economia cresca a un tasso del 2-2,5%. Questo atterraggio morbido ci consentirebbe di continuare a migliorare la nostra performance macroeconomica […] Nel complesso, l’economia può essere descritta come stabile e resiliente”, ha aggiunto Putin.

Interessante è stato poi il collegamento funzionale creato dal Presidente tra forza economica e sovranità. Rispondendo ad una domanda della giornalista Alexandra Suvorova sulle ragioni della crescita a tasso zero della Germania e sulle possibili colleganze con motivazioni di natura politica o di sovranità, Putin ha affermato:

Un po’ di tempo fa, era il compleanno di Gerhard Schroeder, mi ha invitato e ci sono andato. C’era un piccolo concerto e, guarda caso, tutte le compagnie si esibivano in inglese. Ho osservato all’epoca, “Anche il coro femminile di Hannover cantava in inglese”.

C’era, tuttavia, un ensemble che si esibiva in tedesco: il Coro cosacco di Kuban, che mi accompagnava. Bene, questo era del tutto inaspettato per me. Ho chiesto: “Come avete fatto a conoscere queste canzoni?” Mi hanno risposto: “Per rispetto verso i tedeschi, abbiamo imparato queste canzoni durante il tragitto e le abbiamo eseguite in tedesco, comprese quelle della regione locale in cui ci troviamo ora”.

Durante l’intervallo, numerosi partecipanti si sono avvicinati a me (racconto tutto come è realmente accaduto) e mi hanno detto: “Siamo davvero imbarazzati dal fatto che qui si siano esibiti solo i cosacchi russi in tedesco”.

Vedete, la sovranità è un concetto cruciale; deve risiedere dentro, nel cuore. Nel dopoguerra, credo che questo senso – di patria e sovranità – sia stato in qualche modo eroso tra il popolo tedesco.

Chi sono gli europei, dopotutto? Sono orgogliosi di essere europei, ma sono prima di tutto francesi, tedeschi, italiani, spagnoli e poi europei. C’è una tendenza a smussare le cose, a omogeneizzare. In definitiva, questo influenza tutto, compresa l’economia.

Ho già parlato in precedenza della nostra crescita economica: questa è in gran parte attribuibile al rafforzamento della sovranità, che si estende all’ambito economico.

Molti produttori stranieri sono usciti dal nostro mercato. Quali sono state le conseguenze? I nostri imprenditori hanno iniziato a produrre quei beni a livello nazionale, rendendo necessaria ulteriore ricerca e l’impegno di istituzioni, comprese quelle focalizzate sullo sviluppo. Tutto questo, di cui stiamo parlando, è il potenziamento della sovranità tecnologica.

La sovranità si manifesta in varie forme: difesa, tecnologia, scienza, istruzione, cultura. Questo è di fondamentale importanza, soprattutto per la nostra nazione, perché se dovessimo perdere la sovranità, rischieremmo di perdere la statualità. Questo è il punto cruciale.

La crescita economica è anche un effetto del rafforzamento della sovranità”.

Tra le domande dei cittadini russi rivolte al Presidente meritano una particolare attenzione quelle che facendo riferimento alla crescita dei prezzi hanno richiesto alcuni distinguo ed alcune precisazioni di dettaglio alle quali Putin non si è sottratto.

Così, ad esempio, cittadini di regioni orientali come il Territorio della Kamchatka e la Regione di Sakhalin, ma anche della più occidentale delle regioni, quella di Kaliningrad e della centrale Regione di Irkutsk hanno posto domande ed esposto preoccupazioni sull’aumento dei prezzi di pane, pesce, latte, uova e burro.  Guardando ai dati ufficiali del Federal State Statistics Service (Rosstat), i prezzi di frutta e verdura sono aumentati del 3,4% nell’ultima settimana. Il prezzo dei cetrioli è cresciuto del 10% dopo essere aumentato del 43% a novembre.

Vladimir Putin si è scusato con i suoi interlocutori precisando che i dati relativi alla crescita dei prezzi e all’inflazione da lui comunicati sono dati medi: “il nostro Paese è molto grande e alcuni potrebbero chiedermi di cosa stessi parlando, che il loro benessere non è migliorato ma è rimasto allo stesso livello. E alcuni potrebbero persino dire che il loro benessere è peggiorato. Sì, può essere così ed è così, in alcuni casi. Ho citato cifre medie, perché quando facciamo piani, abbiamo bisogno di avere cifre su cui fare affidamento e possiamo fare affidamento solo su cifre medie.

Per quanto riguarda l’aumento dei prezzi, ci sono ragioni sia oggettive che soggettive.

Ciò che è più importante è che l’offerta nel nostro mercato sia correlata ai redditi delle persone, o meglio, i redditi delle persone e la loro capacità di acquisto siano correlati al volume di beni prodotti nel paese. Stipendi e redditi sono cresciuti più velocemente della massa di merci e del tasso di produzione

La produzione alimentare della Federazione Russa aumenta ogni anno del 3%.

Nel settore della produzione della carne il Paese è pienamente autosufficiente ed il dato è particolarmente rilevante se si considera che il consumo annuale pro capite di carne è di circa 80 Kg contro una media di circa 42 kg degli altri Paesi.

La produzione del latte fronteggia ogni anno il costante aumento del consumo ma non abbastanza da consentire una adeguata produzione del burro, con la conseguenza che i prezzi del burro sono cresciuti del 34% in alcune regioni.

Il problema è che la produzione di alcuni generi alimentari non è cresciuta tanto quanto i consumi e questo rimanda al tema della necessità di incrementare la produzione industriale con strategie mirate al riguardo.

Ma bisogna tener conto anche del fatto che alcuni prodotti sono diventati più costosi sui mercati mondiali.

Al riguardo Il Presidente aggiunge: “Naturalmente, le restrizioni esterne, le sanzioni stanno influenzando i prezzi in una certa misura. Non svolgono un ruolo chiave, ma comunque, hanno un costo perché rendono la logistica più costosa, oltre ad altre cose. Ci sono anche ragioni soggettive o cose che potremmo migliorare da parte nostra. Ad esempio, alcuni esperti ritengono che la Banca centrale avrebbe potuto utilizzare determinati strumenti diversi dall’aumento del tasso di interesse, in modo più efficiente e in una fase precedente. Sì, la Banca centrale ha iniziato a farlo intorno all’estate. Ma ancora una volta, questi esperti ritengono che avrebbe potuto e dovuto essere fatto prima. Ci sono molti strumenti […].

Il governo lavora in modo efficiente e fa molto quando pensa al futuro, e il futuro dovrebbe sempre essere considerato. Nel nostro Paese, abbiamo sempre pensato al futuro anche durante i periodi più duri della Grande Guerra Patriottica. Conosciamo questi esempi. Ci sono stati sforzi fatti e, come si è scoperto in seguito, sforzi corretti.

Il nostro Governo pensa al futuro: formula compiti, obiettivi di sviluppo nazionale e progetti nazionali. È meraviglioso, ma sarebbe anche grandioso fare sforzi tempestivi rispetto alle industrie e considerare lo sviluppo di certi settori, la produzione di prodotti di massa […] I prezzi crescenti hanno effetti negativi. Ma spero che nel complesso, mentre preserviamo gli indicatori macroeconomici, affronteremo anche questi problemi perché la macroeconomia è la base per un’economia sana in generale.

Davide Della Penna

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