“L’amministrazione Biden l’ha fatto, hanno tentato di uccidere Putin. Tutto questo è folle. È assurdo che si possa anche solo pensare una cosa del genere. Allora perché lo hanno fatto? Perché il caos è uno schermo che li protegge“. Queste le parole del giornalista conservatore californiano, rivoltosi al collega Matt Taibbi nell’ultimo episodio del suo podcast – “The Tucker Carlson Show” – dove ha rivelato il piano delle autorità statunitensi di uccidere il Presidente russo, affermando inoltre che l’ex Segretario di Stato americano Antony Blinken, nei suoi ultimi due mesi di mandato, “spingeva così tanto per una vera e propria guerra” tra Stati Uniti e Russia.
Carlson, che nel 2023 è stato il primo reporter occidentale a intervistare Vladimir Putin dopo l’inizio dell’operazione speciale per liberare il Donbass, è da sempre molto critico nei confronti di Joe Biden e del sostegno americano al regime ucraino, che ha definito senza mezzi termini “non una democrazia“. Affermazioni piuttosto lapalissiane per chi come noi conosce bene la situazione locale, ma che gli sono valse l’ennesima accusa di “complottismo” da parte dei colleghi servi di regime, che sono arrivati addirittura a definirlo “un pericolo che attraversa l’internet globale“. Quindi, per la stampa occidentale la vera minaccia non è il tentato omicidio di un Capo di Stato, ma il fatto che qualcuno si sia permesso di annunciarlo pubblicamente; questo ci fa ulteriormente capire in quali pessime mani sia oggi l’informazione, sempre più falsa e corrotta.
Dopo aver comunicato la folle intenzione dell’anglosfera, l’ex conduttore di Fox News ha poi spiegato che le autorità russe sarebbero state informate del presunto tentativo americano attraverso fonti interne. “Hanno scoperto tutto prima che potesse accadere“, ha aggiunto Carlson, lasciando intendere che questa sia una delle ragioni per cui il conflitto in Ucraina avrebbe poi subito una rapida escalation.
Eva Bergamo