Pubblicato il Gennaio 5th, 2025 | Da Redazione Russia News
0I risultati della politica estera russa nel 2024
PARTE I
Nel 2024 la diplomazia russa ha compiuto sforzi vigorosi per attuare il concetto di politica estera approvato dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovič Putin nel marzo del 2023.
La Federazione Russa ha proposto un’alternativa costruttiva rispetto alla prospettiva di controllo perpetrata dal “blocco occidentale”, promuovendo l’immutabilità dei principi della Carta delle Nazioni Unite nella loro interezza e l’interconnessione in cui devono essere garantiti l’uguaglianza sovrana degli Stati, il diritto delle nazioni all’autodeterminazione, i diritti umani e la sicurezza ad essi strettamente connessa.
La politica di rafforzamento della posizione della Russia sulla scena internazionale come uno dei principali centri del mondo multipolare ha ricevuto un nuovo contesto ideologico con la presentazione di iniziative sulla sicurezza eurasiatica e la lotta contro il neocolonialismo.
A giugno, è stata lanciata l’iniziativa strategica presentata dal Presidente russo per creare un’architettura di sicurezza indivisibile in Eurasia. I mezzi per adattare l’attuale sistema di cooperazione alle nuove condizioni sono stati fissati ad ottobre nella Dichiarazione congiunta dei Ministri degli Esteri degli Stati membri della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) sui principi di cooperazione per garantire la sicurezza in Eurasia e a novembre l’armonizzazione di una valutazione della situazione militare e politica ha trovato riscontro anche nella dichiarazione “Visione comune della Carta eurasiatica della diversità e della multipolarità nel 21° secolo”, firmata dai Ministri degli Affari Esteri di Russia e Bielorussia.
Con la Bielorussia e la Repubblica Popolare Democratica di Corea sono stati conclusi accordi bilaterali sulle garanzie di sicurezza che regolano la procedura in caso di aggressione armata contro uno degli Stati parte di tali accordi. Mosca, insieme a Minsk, ha adottato anche una serie di azioni pratiche in campo nucleare militare come misura deterrente contro un possibile aggressore. È stato approvato il Principio di Sicurezza dello Stato dell’Unione, che costituisce una visione comune delle minacce, delle sfide e delle formule per la loro neutralizzazione.
La capacità economica della Grande Eurasia è stata rafforzata promuovendo il progetto del Corridoio di Trasporto Internazionale Nord-Sud (North-South International Transport Corridor: NSITC). Sono state concordate decisioni strategiche sul miglioramento del tratto Rasht-Astara e sullo sviluppo della rete ferroviaria all’interno dell’Iran. È stato raggiunto un accordo sulla fornitura di fertilizzanti di potassio bielorussi all’India. Nuove Zone Economiche Speciali (Special Economic Zones: SEZ) sono state create insieme a Iran, India e Kazakistan ed è stata fondata l’Unione Internazionale delle Zone Economiche Speciali del Corridoio di Trasporto Internazionale Nord-Sud. Sono stati firmati accordi sulla creazione accelerata di servizi logistici con il Bahrein e l’Iran.
La Federazione Russa ha inoltre lanciato una iniziativa di politica estera sulla cooperazione internazionale nella lotta contro il neocolonialismo. In particolare, a febbraio, il partito politico federale “Russia Unita” ha tenuto il Forum internazionale interpartitico dei sostenitori della lotta contro le moderne pratiche del neocolonialismo, che ha sostenuto l’idea di creare un movimento globale “Per la libertà delle nazioni!”, al quale hanno immediatamente aderito più di 50 Paesi di Asia, Africa, America Latina, Medio Oriente, Europa e CSI.
La Russia ha assunto un ruolo guida nell’incorporare le questioni anti-neocoloniali nell’agenda dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e, in collaborazione con i membri dello stesso orientamento del Gruppo di Amici in Difesa della Carta delle Nazioni Unite, ha assicurato l’adozione della Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per lo sradicamento del colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni, che ha designato il 14 dicembre come Giornata internazionale per la lotta al colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni.
Lo sviluppo dei legami con diversi Paesi ha risentito positivamente di un rinnovato impeto.
Così, sono stati raggiunti importanti accordi sullo sviluppo della cooperazione russo-bielorussa nel quadro dello Stato dell’Unione, principalmente nella sfera economica e finanziaria, nell’industria e nel commercio. Sono stati introdotti sistemi di scambio di informazioni settoriali, sono state eliminate le restrizioni ai trasporti e la politica fiscale è stata ottimizzata.
Le visite di Stato del Presidente russo Vladimir Putin in Uzbekistan, a maggio, e Kazakistan, a novembre, hanno confermato la vicinanza degli approcci di politica estera e le aree consolidate di futura cooperazione nelle agende bilaterali, compresi i progetti congiunti di produzione e logistica.
L’intenso sviluppo dei legami bilaterali con l’Azerbaigian è stato consolidato in agosto dalla prima visita di Stato del Presidente russo Vladimir Vladimirovič Putin in Azerbaigian.
La cooperazione strategica e il partenariato globale con la Repubblica Popolare Cinese hanno raggiunto un nuovo livello in seguito alla visita di Stato del Presidente russo in Cina, a maggio. La Repubblica Popolare Cinese si è affermata come il principale partner commerciale estero della Russia, con scambi commerciali pari a 240 miliardi di dollari e con il 95% dei pagamenti effettuati in valuta nazionale.
Il partenariato strategico con l’India, particolarmente privilegiato, ha ricevuto un forte impulso grazie alla visita ufficiale a luglio del Primo Ministro indiano Narendra Modi in Russia, che ha creato le condizioni per ampliare la cooperazione nei settori della finanza, degli investimenti, dei trasporti, dell’energia, della scienza e del settore tecnologico.
La visita di Stato del Presidente Russo a Pyongyang a giugno ha aperto un nuovo capitolo nella cooperazione con la Repubblica Popolare Democratica di Corea, durante il quale è stato firmato un trattato di partenariato strategico globale che stabilisce le linee guida per approfondire la cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra i due Paesi in diversi settori.
Le visite ufficiali del Presidente Russo Vladimir Putin in Vietnam, sempre a giugno, e Mongolia, a settembre, hanno migliorato la dinamica delle relazioni con questi Paesi, soprattutto nei settori dell’energia, dei trasporti e dell’industria, nonché la realizzazione di importanti progetti di investimento.
Evento internazionale emblematico è stato il Vertice di Kazan del gruppo BRICS che, sotto la Presidenza russa, si è riunito per la prima volta in formato allargato e ha distrutto il mito dell’isolamento internazionale russo. Al summit hanno partecipato i leader di 36 Stati e le strutture esecutive di sei organizzazioni multilaterali. Sono state concordate misure congiunte per riformare l’architettura monetaria e finanziaria globale e creare transazioni transfrontaliere reciproche capaci di resistere ai rischi esterni. Sono stati avviati un gruppo di contatto sul clima e lo sviluppo sostenibile, un gruppo di lavoro sulla medicina nucleare e un dialogo sui trasporti. Sono iniziati i lavori per promuovere l’iniziativa sui pagamenti transfrontalieri, l’infrastruttura di liquidazione e deposito BRICS CLEAR e una compagnia di ri-assicurazione congiunta. La creazione di una infrastruttura finanziaria alternativa basata sul sistema di pagamento BRICS punta a superare il sistema SWIFT, sotto controllo occidentale, mentre la compagnia di ri-assicurazione fa superare i sistemi assicurativi, che sono limitati per la Russia dal sistema del tetto al prezzo del petrolio. Inoltre, al vertice di Kazan è stata promossa la creazione di una borsa di cereali e piattaforme geologiche, tecnologiche e di investimento. È stata creata una nuova categoria di Paesi partner BRICS ed è stato concordato un elenco di possibili candidati per il gruppo. Dal 2 gennaio 2025 Bielorussia, Bolivia, Cuba, Indonesia, Kazakistan, Malesia, Thailandia, Uganda e Uzbekistan sono ufficialmente diventati partner del blocco BRICS. Con l’inclusione dei nuovi membri, i BRICS rappresentano il 36% del PIL mondiale, il 37% del commercio ed il 40% della produzione petrolifera globali, il 47% della popolazione mondiale.
Sotto la Presidenza russa della CSI è stato promosso lo sviluppo della cooperazione nel campo energetico, nell’industria chimica e in altri settori. È entrato in vigore l’Accordo sul Libero Scambio dei Servizi, di Stabilimento, dell’Occupazione e degli Investimenti nella CSI. Sono state adottate una serie di misure atte a garantire alla Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Shanghai Cooperation Organization: SCO) lo status di osservatore o partner nella CSI.
Con il forte sostegno russo, la Repubblica di Bielorussia è diventata membro a pieno titolo dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. I capi di Stato e di governo della SCO hanno adottato, a luglio, la Dichiarazione di Astana e l’Iniziativa della SCO sull’Unità Mondiale per la Pace Giusta e l’Armonia, così come le decisioni sulla creazione del Centro Universale per la Lotta alle Sfide e alle Minacce alla Sicurezza a Tashkent, il Centro per la Lotta alle Organizzazioni Criminali Internazionali a Bishkek e il Centro antidroga a Dushanbe. È stato adottato un meccanismo per la realizzazione di progetti congiunti di ricerca e innovazione.
Nell’ambito degli sforzi per espandere la struttura associativa dell’Unione Economica Eurasiatica, si sono conclusi i negoziati per la creazione di regimi commerciali preferenziali con gli Emirati Arabi Uniti e l’Indonesia ed è stato concesso lo status di Stato osservatore nell’Unione Economica Eurasiatica all’Iran. La Commissione Economica Eurasiatica ha firmato il Memorandum di cooperazione con il Governo del Nicaragua.
Davide Della Penna