Musica

Pubblicato il Settembre 21st, 2025 | Da Redazione Russia News

0

I grandi musicisti del 900: Franco Ferrara

image_printPrint

di Keith Goodman

Il maestro Franco Ferrara

Una figura leggendaria, dei più grandi genii musicali del ‘900. direttore d’orchestra, compositore, didatta. Probabilmente avrebbe potuto essere il più grande direttore d’orchestra della sua epoca ma purtroppo non ando’ così, come vedremo.

Cenni biografici 

Franco Ferrara nasce a Palermo il 04/07/1911, muore a Firenze il 07/09/1985. Inizia da bambino gli studi musicali, trasferendosi poi a Bologna dove terminò gli studi di violino, pianoforte, organo e composizione, eccellendo in tutte le discipline. Per quanto riguarda invece la direzione d’orchestra (questa materia non era ancora prevista ufficialmente come corso di studio in conservatorio) Ferrara fece alcune prime esperienze eseguendo sue composizioni, tuttavia il suo vero debutto sarebbe avvennuto in seguito. Iniziò a tenere concerti negli anni ’20, esibendosi sia come pianista che come violinista, facendosi subito notare dal pubblico e dalla critica, per il suo talento straordinario e la sua maturità artistica nonostante fosse ancora molto giovane.

Nel 1925 entra come violinista di fila  nell’orchestra del Teatro Comunale di Bologna,  nel 1931 nell’Orchestra dell’Augusteo di Roma ed infine nel 1933 in quella del Maggio Musicale Fiorentino, dove ottiene il posto di primo violino. Grazie a questa attività orchestrale ha occasione di conoscere e suonare con i più grandi direttori del momento, come Toscanini, Guarnieri, De Sabata, Marinuzzi, Kleiber, Mengelberg e molti altri. Sarà poi il maestro Antonio Guarnieri, ad indirizzare Ferrara verso la direzione d’orchestra, facendolo presto diventare suo assistente e offrendogli la possibiltà di dirigere il suo primo concerto importante nel 1938. Seguiranno poi altri concerti, in particolare grazie anche all’interessamento del direttore Bernardino Molinari. In poco tempo Ferrara si afferma tra i più promettenti direttori del momento, e la sua fama aumenta sempre di piu, collaborando con le principali orchestre italiane ed effettuando concerti in tutta Europa, dirigendo anche i Berliner Philarmoniker. Successivamente nella metà degli anni ’40 gli verrà anche affidata la direzione stabile dell’orchestra di S.Cecilia. Ferrara collabora e incontra i più grandi musicisti dell’epoca, tra vari nomi ricordiamo concerti che tenne con Arrau e Backhaus. Negli anni ‘40 durante la guerra, condivise la stessa abitazione con un altro grande genio della musica, ossia Franco Mannino, suo fraterno amico. Dopo la guerra entrò in amicizia con un altro grande giovane direttore, Guido Cantelli, il quale presentera’ Ferrara al suo maestro, il grande Arturo Toscanini, che diventerà per lui un modello assoluto di riferimento. Nel 1943 Ferrara effettua la sua prima incisione discografica, con l’Orchestra della Scala, con l’Ouverture “la Forza del Destino” di Verdi e “una Notte sul monte Calvo” di Mussorgsky. Esecuzioni straordinarie, dove non si riesce a rimanere indifferenti per quello che riesce ad ottenere da un’orchestra che all’epoca non era certo tra le principali al mondo. Ferrara fu dotato di memoria straordinaria, orecchio assoluto, gesto chiaro ed energico, controllo e conoscenza completa dell’orchestra, intransigenza ed un carisma ed un magnetismo che faceva suonare le orchestre in maniera diversa da altri direttori, un lavoro di concertazione minuzioso, una constante ricerca della perfezione a tutti costi. Praticamente non poteva aveva rivali, dato che è difficile trovare in una sola persona così tante qualità e capacità. Come interprete si dedicò essenzialmente al grande repertorio classico e romantico, arrivando agli autori storici del primo ‘900 e interessandosi anche di vari compositori italiani contemporanei, di cui fu spesso amico, in particolare ricordiamo: Respighi, Porrino, Pizzini, Liviabella, Mulè, Lualdi, e altri.

Purtroppo la sua carriera pubblica come direttore d’orchestra sarebbe durata solo una decina d’anni circa. Già nel 1940 iniziarono i suoi famosi svenimenti durante i concerti. Questi malori furono inizialmente occasionali, ma poi negli anni succcessivi sarebbero presto aumentati fino a dover fargli decidere di smettere definitivamente di dirigere in pubblico. La cosa particolare era che quando il maestro sveniva, cadendo di colpo davanti all’orchestra, continuava a rimanere cosciente. Ferrara sia prima che dopo il suo ritiro, cercò ovviamente una cura per questo suo misterioso male, ma nonostante vari consulti con medici e specialisti (anche sottopponedosi a cure certamente sbagliate, spesso mal consigliato) non riuscì mai a trovare una soluzione. Bisogna ricordare che però questi svenimenti avvenivano solo durante i concerti e mai in altre occasioni. Quindi certamente era  qualcosa legato anche alla troppa concentrazione e tensione fisica ed emotiva che lui metteva nel fare musica. Se ne è discusso molto di questo caso, facendo molte ipotesi al riguardo della causa del problema,  ma probabilmente si trattò di un problema dovuto alla scarsa ossigenazione del sangue. Ferrara smise quindi di dirigere in pubblico nel 1948. Tuttavia Ferrara non abbandonò mai la musica, dedicandosi alle registrazioni di colonne sonore e all’insegnamento.

Collaborazioni con il cinema e registrazioni discografiche

Fin dalla metà degli anni ’40 Ferrara aveva già effettuato alcune registrazioni di musiche da film, attività che proseguirà fino alla metà degli anni 60 circa, effettuando un centinaio di registrazioni di colonne sonore per film e documentari, spesso collaborando per i più grandi registi e compositori del momento in molti film che hanno fatto la storia del cinema; ricordiamo qualche nome tra i registi: Fellini, Visconti, Monicelli, De Sica, e molti altri; tra i compositori: Rota, Nascimbene, Trovajoli, Rustichelli, Lavagnino, Gervasio, Morricone, Cicognini, De Masi e molti altri. In alcune occasioni  Ferrara scrisse lui stesso le musiche per alcuni film o documentari. Ferrara compare anche come attore in due film, dove interpreta se stesso. (“La porta del cielo” di De Sica e “Bellissima” di Visconti) Anche se viene inquadrato solo per pochi momenti, sono attualmente gli unici documenti video dove lo si può vedere dirigere. Ricordiamo inoltre l’inaugurazione del secondo canale televisivo della Rai nel 1961.

Oltre le musiche per il cinema, occasionalmente Ferrara effettuò negli anni 50/60 anche delle registrazioni del normale repertorio sinfonico ed operistico, sia per la Rai che per alcuni progetti discografici per la RCA. Gli svenimenti tuttavia continuarono ad esserci, ma non costituivano un problema in sala di registrazione, dove ci si poteva fermare e riprendere in seguito. Le registrazioni di Ferrara di cui si ha oggi notizia e disponibilità, (tolte le numerose musiche da film) sono poche e non sempre facilmente reperibili, ma tutte preziose e di grande livello. Ricordiamo inoltre Ferrara fu anche attivo come compositore, ed oltre alcune colonne sonore per film e documentari, scrisse anche musica sinfonica e da camera, ed anche alcune canzoni scritte sotto pseudonimo.

Attività didattica 

La seconda vita di Ferrara fu l’insegnamento, sia nel conservatorio di Roma (dal ‘47, fino al pensionamento) sia in centinaia di masterclass in tutta Italia (in particolare i corsi di Siena) e in giro per il mondo, (Europa, America, Filippine) diventando in breve il più grande e ricercato insegnante di direzione d’orchestra, con una intensa attività didattica che proseguì fino a poco prima della sua morte. Inoltre fu spesso invitato in giuria nei principali concorsi di direzione. Ferrara può essere considerato insieme ad Hans Swarosky e Sergiu Celibidache il più celebre docente di direzione d’orchestra moderno, solo che al contrario degli altri, non elaborò schemi, teorie, filosofie o scrisse manuali tecnici per fissare un “metodo” unico. La sua “scuola” era modellata più sul far emergere le caratteristiche del singolo allievo. Ferrara ebbe centinaia di studenti di direzione d’orchestra,(circa 600) provenienti da ogni parte del mondo. molti dei quali divennero poi famosi direttori in carriera. alcuni studiarono con lui brevemente, altri lo seguirono per diversi anni. Ecco alcuni nomi di allievi di varie generazioni, come : Aprea, d’Avalos, Bellugi, Ceccato, Chailly, De Bernart, Gelmetti, Inbal, Marvulli, Muti, Pesko, Petracchi, Serembe, Scimone, Sinopoli, Zampieri. Purtroppo come spesso avviene con i grandi maestri, dopo la sua morte spuntarono alcuni presunti allievi postumi e personaggi discutibili  che si auto-definirono allievi “prediletti”.

Nella vita  privata Ferrara era una persona tranquila ma invece come docente fu sempre molto severo ed intrasingente, anche con famosi scatti di rabbia e scenate quando le cose non andavano bene, inoltre il suo orecchio perfetto e la conoscenza profonda delle partiture e delle tecniche di ogni strumento d’orchestra, gli permetteva di percepire cose che a molte orecchie sarebbero passate inosservate, facendo anche nascere una serie di anedotti e leggende al riguardo, ma certamente tutte storie vere o verosimili. (Per esempio individuare in mezzo a decine di violini chi aveva commesso un piccolo errore sentire la vibrazione inaudibile di un tamburo proveniente da un’altra sala distante e cose di questo genere) Ferrara durante le lezioni in alcuni casi per mostrare qualche esempio dirigeva anche lui, anche se solo per pochi minuti, per paura che l’emozione potesse farlo di nuovo cadere dal podio. in questi rari momenti secondo le varie testimonianze, l’orchestra cambiava completamente modo di suonare.

Ferrara fu amico dei più grandi musicisti del suo tempo, che avevano solitamente una venerazione per lui, ricordiamo su tutti Karajan e Bernstein, che cercarono di aiutarlo anche economicamente per le spese mediche delle cure della sua malattia. Fu inoltre amico di Celibidache, altro grande genio della musica, che come è noto parlava male quasi di tutti, salvando appunto Ferrara e pochissimi altri. Inoltre anche Ozawa, Maazel, Giulini, Pretre, Gavazzeni e molti altri dei più importanti direttori dell’epoca furono grandi ammiratori e amici del maestro e tutti erano concordi nel considerarlo uno dei più grandi  di sempre.(Solo alcuni critici musicali italiani, in qualche libro sulla direzione o in articoli su giornali, avevano a volte tentato di sminuire la figura del maestro, ma sono cose che non necessitano di ulteriori commenti)

Gli ultimi anni 

Nel 1977 Ferrara fu colpito da un ictus che gli paralizzò il braccio destro, tuttavia con grande forza di volontà, nel giro di poco tempo riuscì a recuperare l’uso del braccio, tornando anche a suonare il pianoforte. Nel 1981 per i suoi 70 anni, ci fu un grande concerto in suo onore a Roma, dove diressero alcuni suoi allievi e per l’occasione ebbe testimonianze di stima da parte di musicisti di tutto il mondo. Nonostante l’età che avanzava e i problemi di salute, il maestro continuava ad insegnare regolarmente. Nel 1985  gli viene assegnato il prestigioso PremioUna Vita per la Musica” a Venezia. L’evento venne anche trasmesso in televisione. Pochi giorni dopo, il Maestro si trovava a Firenze (dove era uno dei membri della giuria di un concorso di direzione) venne colto da un infarto nell’albergo dove alloggiava.

Documenti su Ferrara 

Le registrazioni discografiche di Ferrara sono poche e difficilmente reperibili, (a parte le musiche da film più celebri) ma comunque grazie a suoi discepoli e collezionisti molte cose sono oggi diventate accessibili, in particolare grazie anche ad uno dei principali custodi e divulgatori di materiale su Ferrara, ossia maestro Gian Luigi Zampieri (ultimo allievo del maestro) il quale è stato il primo a creare un sito web dedicato a Ferrara, raccogliendo documenti, foto, registrazioni, ecc.

Ricordiamo inoltre due importanti pubblicazioni editoriali: “una vita per la musica” di Silvia Tosi (2005) e poi  “Genio, Dolore, Ricerca” di Roberto Liso, (2013) una vera enciclopedia su Ferrara, difatti l’autore, allievo ed amico del maestro ha raccolto per molti anni documenti di ogni genere, riuscendo quindi poi a realizzare questo testo definitivo, al quale è allegato anche un cd con alcune registrazioni storiche del Maestro. Altro importante documento , è il film  “il maestro caduto dal podio” un documentario di Anton Giulio Onofri e Giorgio Mezzanotte, dove si ripercorre la vita e la carriera del maestro, con molto materiale inedito e interviste a numerosi allievi e conoscenti del maestro.

Keith Goodman

Per concludere riporto una frase che Ferrara disse, proprio pochi giorni prima della morte, a proposito delle sue cadute dal podio:  “prima di morire vorrei riuscire capire cosa è successo. Troppo amore per la musica, troppo perfezionismo, un carico di emozione che non riuscivo a sopportare? Forse.”

Keith Goodman

(pianista, direttore d’orchestra, compositore)

CLICCA MI PIACE:

Tags: , , , , , ,


Autore Articolo



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in Alto ↑
  • Russia News Magazine

  • LIBRO
  • Official Facebook Page

  • Russia News Magazine

  • Eurasia News

  • Eurasia News TV

  • Russian Friendly

  • Выбранный для вас!


  • L'intervista al direttore di Russia News