La profonda crisi economica che sta ancora attanagliando il nostro sistema imprenditoriale, pone l’esigenza sempre più marcata e sentita di cercare nuove soluzioni per mantenere la rotta in un
In un contesto complesso e fortemente dinamico come quello attuale, assumono dunque crescente rilievo le strutture in grado di fornire servizi e consulenza a 360 gradi a quegli imprenditori che affidano all’internazionalizzazione la possibilità di sviluppare il proprio business. In particolare in aree come quella dei paesi dell’area russa che in questi ultimi anni hanno attratto un numero non più trascurabile di operatori economici di casa nostra, nonostante le assurde sanzioni che sono state comminate alla Russia.
Ne abbiamo parlato con Antonio Borello, director di GruppoBPC International, che opera negli USA, in Russia e Paesi CSI, oltre che nel Sud-Est Asiatico, e che è ormai diventato un punto di riferimento non solo per i grandi gruppi industriali ma anche e soprattutto – contrariamente a quello che si potrebbe essere indotti a pensare – per le PMI.
“Svolgiamo l’attività di supporto all’internazionalizzazione per le piccole e medie imprese italiane, nello sviluppo del loro business su determinati mercati esteri. Ci avvaliamo, in tal senso, della presenza del nostro team di madrelingua locali e degli uffici presenti in Russia e nei paesi ex-URSS (sede a Mosca), Stati Uniti e Canada (sede a Austin in Texas ed un’altra distaccata a Washington D.C.) ed infine Sud-Est Asiatico in particolare Malesia, Indonesia e Singapore (sede a Kuala Lumpur). Abbiamo diversificato i nostri servizi, sulla base dello stadio di internazionalizzazione dell’impresa o della strategia di espansione, dividendoli in tre macro-gruppi. Disponiamo di un’area trade di supporto all’export – che è il servizio più richiesto – che consiste nella ricerca di partner internazionali, buyer e distributori con cui i nostri clienti che esportano dall’Italia possano andare a chiudere accordi di distribuzione. Segue l‘area partnership che è ideale per le imprese che si trovano in una fase di internazionalizzazione più avanzata e che magari intendono chiudere accordi strategici con i partner internazionali, attraverso joint-venture o ricorrendo al licensing o all’outsourcing. Infine, c’è la terza area, l’investment in cui l’imprenditore può cedere o acquisire un’attività o anche ad esempio un brevetto (ad ogni modo qualsiasi cosa sia legata al proprio business), ad un investitore internazionale”.
Quali sono le fasi in cui si dirama la vostra attività di supporto alle imprese?
“Abbiamo creato delle procedure abbastanza standardizzate che ci consentono di essere molto efficaci nell’erogazione di questi servizi, grazie all’esperienza accumulata in tanti anni di lavoro sul terreno. Si parte di solito dall’analisi dell’azienda, verificando se già esporta o meno, quali sono i suoi obiettivi, e quale valore aggiunto viene prodotto dalla sua attivita’. E questo, prima di tutto per capire le reali potenzialità di export o comunque di sviluppo internazionale in uno o più dei mercati in cui operiamo, e in caso di analisi positiva, per sviluppare successivamente la strategia migliore e più idonea da adottare. Questo perché l’imprenditore magari arriva con un’idea di crescita, ma noi capiamo che il mercato internazionale, in base alla sua conformazione, richiede una strategia di ingresso del tutto differente rispetto a quella che era nei piani aziendali”.
“Riteniamo che ci siano grandi vantaggi nell’offrire i nostri servizi, dal momento che funzioniamo come una sorta di ufficio export esternalizzato e ciò permette alle imprese di abbattere molti costi fissi soprattutto nella fase iniziale come l’assunzione di un export manager, o dedicando risorse all’attività quali viaggi all’estero, analisi in loco o partecipazione a fiere che sono necessari per l’avvio della prima fase di export. Agiamo dunque come “ufficio export dell’impresa”, e grazie alla nostra infrastruttura (uffici in tre grandi aree geografiche) ed alla presenza di personale madrelingua, riusciamo a fornire pacchetti di servizi “chiavi in mano” piuttosto importanti, con costi notevolmente inferiori”.
Le imprese di quali settori merceologici si sono rivolte prevalentemente a voi in questi anni?
“Devo dire, non nascondendole una piacevole sorpresa, che un giorno ci siamo fermati ad esaminarne il profilo, e abbiamo scoperto di avre gestito i
Qual è l’identikit dell’impresa che riesce ad entrare in un mercato così particolare come quello russo?
Su quali paesi operate con l’export?
“Il mercato russo è quello per noi storico, dal momento che abbiamo aperto la sede di Mosca nel 2007. Poi i paesi limitrofi di lingua russa come Uzbekistan, Kazakhstan, Bielorussia,
Quali sono i mercati maggiormente attrattivi per le vostre imprese?
Francesco Montanino