Mosca – Il più famoso ed utilizzato motore di ricerca online fa strategicamente emergere il risultato del Rapporto sulla Trasparenza; resoconto che lui stesso redige, in teoria, per far
In base a questa classifica, la Federazione Russa sarebbe quindi il Paese con il maggior numero di richieste di rimozione dei contenuti su Google.
Secondo Big G, i dati del 2016 assegnerebbero al Cremlino ben 13.200 domande in tal senso, numero che rappresenta il 60% del totale, il 74% delle quali sono state accolte.
In base a quanto riportato, l’85% delle contestazioni riguarda questioni che mettono a rischio la “sicurezza nazionale”, il 5% “critica gli organi di governo”, mentre il 2% è legato ad altre violazioni della Legge.
Interessanti anche i numeri che riguardano l’Italia; dall’inizio della raccolta dei dati dal nostro Paese sarebbero partite 19.426 richieste, soprattutto per casi inerenti diffamazione e violazione della privacy. Le piattaforme oggetto di censura sono quelle principali legate all’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin; oltre allo stesso Google, troviamo infatti Blogger e You Tube.
C’è però da chiedersi quanto siano reali e provabili i dati che sono stati fatti emergere… soprattutto in virtù del fatto che, in alcuni Paesi, questo motore di ricerca non compare affatto, in quanto censurato in toto.
Il gruppo Google fa attualmente parte della holding Alphabet Inc., di cui rappresenta la compagnia principale. Questo nome è inoltre utilizzato come denominazione per la società presso la Borsa di New York.
Eva Bergamo