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FINISCE LA “GUERRA DEL POMODORO” TRA RUSSIA E TURCHIA?

Mosca –  Secondo il ministero dell’Agricoltura russo tra fine maggio e i primi di giugno Mosca potrebbe riaprire le frontiere ai pomodori turchi. Ad affermarlo, nei giorni scorsi, è stato il vice primo ministro Arkady Dvorkovich, che ha coordinato un meeting tra le varie parti in causa in questa vicenda.

L’obiettivo, dunque, è quello di cancellare al più presto le restrizioni commerciali sui pomodori. Sergey Korolev, a capo dell’Unione nazionale dei produttori ortofrutticoli russi, ha detto che resta da scegliere se aprire il mercato immediatamente oppure optare per una strategia a step. L’associazione è ovviamente favorevole alle limitazioni e ha chiesto di mantenerle, almeno in parte, fino a ottobre, cioè durante il periodo in cui la produzione nazionale è più importante.

L’inizio della “guerra del pomodoro tra Russia e Turchia, risale al 2008 allorchè Mosca chiuse le porte all’import di frutta e verdura (soprattutto pomodori, ma senza dimenticare nella “lista nera” limoni, uva, melanzane e patate) provenienti dai campi della Turchia a causa del ritrovamento di tracce di pesticida superiore ai limiti consentiti dalla normative. La chiusura dal 7 giugno 2008 del mercato russo fece precipitare i prezzi dei prodotti colpiti, così come si evince dalle dichiarazioni del tempo di Ali Kavak, presidente dell’Akib, la potente Associazione degli esportatori di frutta e verdura turchi dell’area del Mediterraneo.

RED

(fonti: Italfruit News – Sole 24Ore)

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