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FED CUP: a Mosca i successi di Potapova e Pavlyuchenkova portano la Russia avanti 2 a 0 nello spareggio con l’Italia

MOSCA – L’Italia per evitare la retrocessione e restare nel secondo gruppo mondiale, la Russia per risalire dal terzo. Uno spareggio per provare a tornare nel tennis che conta da giocare con solo tre mesi di stagione all’attivo, tanti dubbi e poche certezze per entrambe le formazioni. L’Italia, capitanata da Tathiana Garbin, si è presentata a Mosca con Camila Giorgi, Sara Errani, Martina Trevisan, Jasmine Paolini ed Elisabetta Cocciaretto. Le azzurre hanno provato fino all’ultimo a recuperare la Giorgi (numero 31 al mondo e punta di diamante della formazione italiana), che però non è riuscita a superare il problema al polso. Con la veterana Errani non ancora al meglio, la scelta per il singolare è ricaduta quindi su Trevisan e Paolini. Più soluzioni, invece, per Igor Andreev, da quest’anno capitano della squadra russa, che ha convocato Daria Kasatkina, Anastasia Pavlyuchenkova, Anastasia Potapova, Natalia Vikhlyantseva e la giovanissima Vlada Koval. In virtù del non facile inizio di stagione della Kasatkina (numero 22 del mondo), Andreev ha deciso di lasciare in panchina Dasha, puntanto sull’esperienza di Pavlyuchenkova e sul talento della giovane Anastasia Potapova (classe 2001), preferita alla Vikhlyantseva, autrice di un buon avvio di stagione ed assoluta protagonista della nazionale russa nelle qualificazioni di febbraio.

Match 1: Potapova Vs. Trevisan

Nonostante il ranking favorevole (74 per Potapova, 146 per Trevisan), la russa, complice l’emozione, entra in campo più contratta. L’inesperienza dovuta all’età, la pressione di difendere i colori della propria nazione davanti al pubblico di casa, non aiutano la diciassettenne che dopo aver subito il break nel quarto gioco si irrigidisce ancor di più, non riuscendo a trovare alternative alla varietà di soluzioni proposte dal gioco dell’italiana. L’incitamento della CSKA Arena prova a scuotere la russa, che però non riesce a trovare soluzioni al gioco dell’azzurra (specie quando Trevisan trova gli angoli esterni con il servizio per chiudere con il dritto, magari venendo a prendersi il punto a rete), ha troppa fretta di chiudere lo scambio, forza eccessivamente i colpi, sbaglia spesso la misura e regala punti all’avversaria. Come se non bastasse, Anastasia mette in campo solo il ventisette per cento di prime di servizio. Il 6-2 subito da Martina Trevisan nel primo set ne è la logica conseguenza e la spiegazione più diretta.

L’inizio del secondo parziale non sembra essere migliore. L’italiana tiene il servizio a zero e poi strappa la battuta a Potapova. Sotto di un set e di un break, quando ormai tutto sembrerebbe perduto, la giovane russa si scuote ed inizia un’altra partita. Anastasia scioglie il braccio, aggredisce con più precisione senza dare tregua all’avversaria ed aumenta i giri del motore a ritmi impossibili da sostenere. Vince cinque giochi di fila, prima di chiudere agevolmente il parziale 6 giochi a 3, rimandando tutto al terzo e decisivo set.

Nel terzo parziale, a differenza dei primi due, è la russa a servire per prima. Dopo aver tenuto la battuta nel primo gioco Anastasia si procura una palla break nel secondo. Trevisan sbaglia la prima di servizio e, sulla seconda, Potapova trova il rovescio vincente in diagonale, che la porta sul 2 a 0 e sposta definitvamente l’inerzia della partita. In piena trance agonistica e sulle ali dell’entusiasmo alla russa riesce praticamente tutto; la palla esce dal piatto corde ad una velocità che entusiasma e trascina l’arena; la russa di Saratov chiude quindi trionfalmente il parziale per 6 giochi ad 1.  Sopratutto, regala alla Russia il primo punto nella serie.

Match 2: Pavlyuchenkova Vs. Paolini   

Come nel primo match i favori del pronostico sono tutti per la russa: Anastasia Pavlyuchenkova (numero 34 del mondo, 12 titoli  WTA vinti in carriera) contro Jasmine Paolini (numero 178 del ranking). Si comincia con l’italiana al servizio che, dopo cinque giochi senza palle break, si trova a condurre 3 a 2. Poi, nel sesto gioco, al rientro in campo, Nastia ha un improvviso passaggio a vuoto: prima con un doppio fallo va sotto 0-40 e, subito dopo, con un errore di dritto concede il break a zero: 2 a 4. Un game per parte conduce le due sul 5 a 3 per l’italiana, che si trova a servire per chiudere il primo parziale. La russa annulla due set point prima di strappare il servizio alla Paolini. Break recuperato ed il set, senza ulteriori sussulti, arriva al tie break, dove l’equilibrio si spezza solo sul 4 pari; Pavlyuchenkova aggredice in risposta costringendo Paolini a forzare il passante che esce: 5-4 e due servizi per Nastia che sfrutta l’occasione chiudendo con un ace 7 punti a 4.

Il secondo set sembra una fotocopia del primo. Entrambe si dimostrano solide al servizio, anche se concedono più occasioni sui rispettivi turni. La prima a cedere il servizio è ancora la russa (nel terzo gioco) ma, sul 3 a 2 per la Paolini, sospinta dal pubblico che dagli spalti grida “Nastia”, reagisce e si rimette in corsa nel sesto gioco, chiudendo a rete con una splendida volèe dopo una gran risposta. Un altro break a testa e si arriva al 4 pari. Nei successivi quattro game entrambe tengono la battuta (rischia solo Pavlyuchenkova una volta) e, come nel primo parziale, si arriva al tie break. Nastia ottiene il primo punto sulla sua battuta, poi strappa due volte il servizio alla giovane italiana, nel secondo caso con una gran risposta di rovescio in lungolinea; 3 a 0 e parziale ipotecato. Pavlyuchenkova fa valere la sua esperienza e conserva il vantaggio fino alla fine, chiudendo il set 7 punti a 5.

Dopo la prima giornata la  Russia conduce 2 a 0. La promozione, ora, è più vicina.

Stefano Tardi

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