Pubblicato il Ottobre 22nd, 2015 | Da admin
0FALLICO AL IV FORUM EUROASIATICO DI VERONA: “C’E’ UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA DEL RUOLO NECESSARIO DELLA RUSSIA”
Verona (Palazzo della Gran Guardia) – E’ partito nel migliore dei modi il IV Forum Euroasiatico, organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia fondatrice del format, da Intesa Sanpaolo e Gazprombank. Il Forum Eurasiatico è oggi il punto di riferimento non solo delle relazioni economiche italo russe, ma di tutti i paesi che gravitano in questa estesissima area socio-economica .
Un elemento che ha accomunato questa prima delle due giornate di lavori, è sicuramente il ruolo di centralità, sia nell’economia che nell’ambito della sicurezza internazionale, che è stato riconosciuto seppure in modalità diverse, alla Russia. Veniamo pero agli interventi più significativi che si sono succeduti e nei quali l’Unione Euroasiatica non sembra più apparire come una comunità da definire, ma come una comune unità di destino ormai punto di riferimento delle nuove economie mondiali. “L’Unione Economica Eurasiatica è molto importante per l’Italia ed è nostro interesse mantenere un rapporto sinergico. In questo senso il nostro Paese è in prima linea a livello europeo, in quanto crede molto al dialogo bilaterale. Ad oggi però Bruxelles non ha ancora riconosciuto ufficialmente la nuova unione eurasiatica”. Ha così esordito oggi nel suo intervento, Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con deleghe alle Politiche e Affari europei che ha poi chiuso rilevando come “tra Europa ed Eurasia esiste un’interdipendenza economica e politica. Ora che stiamo uscendo dalla crisi occorre lavorare per cercare soluzioni comuni, a cominciare dall’energia: l’Unione europea non ha ancora attuato una politica comune per arrivare ad una vera politica unitaria sull’energia”.
“Abbiamo in previsione investimenti nel mondo per 22-23mld di euro l’anno, nel biennio 2017-2018. I settori maggiormente interessati saranno quelli della meccanica e dell’industria petrolchimica”, ha annunciato invece il presidente del Management Board di Rosneft, Igor Sechin. Proprio oggi al Forum infatti, Pirelli, Rosneft e Synthos hanno siglato un Memorandum of understanding relativo ai positivi risultati dello studio di fattibilità iniziato in aprile e alla futura cooperazione nello sviluppo di un progetto per la costruzione di un impianto di gomma sintetica in Nakhodka. Pirelli diventerebbe così il cliente chiave per la gomma sintetica, come indicato nell’intesa siglata con Rosneft nel 2014. Per Sechin: “In futuro saremo grado di fornire i mercati asiatici e della Cina di pneumatici, grazie a una piattaforma tecnologica e produttiva all’avanguardia realizzata per supportare lo sviluppo dei cluster automotive e petrolchimico nell’estremo oriente russo. In particolare – ha proseguito Sechin – l’accordo che abbiamo firmato con due riconosciuti leader a livello mondiale nella tecnologia di fascia alta per la gomma sintetica e produzione di pneumatici, ci permetterà non solo di costruire impianti più avanzati nell’ambito della gomma sintetica – come parte del nostro progetto Fepco in Nakhodka – ma anche, in futuro, di essere in grado di fornire i mercati dell’area”.
“Il trattato Eurasiatico va bene, fa progressi, si sta allargando però non può creare un’area commerciale paragonabile alla grande alleanza frutto dell’accordo atlantico/pacifico”. Questo invece quanto detto dal presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, Romano Prodi. “Quelli dell’Unione Eurasiatica sono Paesi abbastanza omogenei tra loro, fanno buoni risultati ma non possono produrre quello scatto in avanti di cui la Russia ha bisogno. La grande trasformazione dell’Economia russa – ha proseguito Prodi – ha perciò bisogno di un rapporto stretto con l’Europa, è una questione vitale, per questo penso che la scelta europea sia conveniente per noi e per loro. Come ho sempre detto Europa e Russia sono vodka e caviale, ma solo il rasserenamento della situazione ucraina può sanare i rapporti che si sono avvelenati in questo periodo: l’Ucraina deve essere ponte e non campo di battaglia”.
“In un momento in cui in Europa si sta cercando di alzare i muri e di rinchiudersi nei propri confini, temendo chissà quale minaccia dall’esterno e non rendendosi conto che chiudersi significa perdere delle occasioni, noi cerchiamo di svolgere un ruolo di dialogo e di confronto nell’area Eurasiatica. Lo testimoniano la storica prerogativa italiana rispetto al dialogo e i viaggi in Russia, Kazakistan e Cina del nostro presidente del Consiglio: oggi noi vogliamo fare da ponte verso quest’area”. Così ha esordito invece nel suo intervento il ministro per le Riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, che ha poi concluso con un passaggio sulla situazione interna all’Italia, dicendo che: “Il nostro Paese cresce più di quanto ci si aspettasse: cresce di più l’export, che nonostante la lieve flessione degli ultimi 2 mesi è già a +4,7% contro una stima inizialmente fissata a +3,7%, grazie anche grande occasione che ha rappresentato l’Expo. Oggi – ha aggiunto – c’è una scossa nuova rispetto agli anni scorsi, in cui il Paese era fermo, impaludato. I primi dati del cambiamento sono incoraggianti: non a caso il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le stime di 11 dei 16 principali Paesi mondiali, ma per Italia e Regno Unito – unici 2 Paesi – la stima è stata rivista al rialzo”.
Da sottolineare anche l’intervento del sindaco della città scaligera, Flavio Tosi: “Conosciamo la determinazione e il coraggio del nostro presidente del Consiglio, e lo dico con sincera ammirazione perché ha dimostrato di essere determinato nel condurre questo Paese e provare a cambiarlo. Questo va riconosciuto a Renzi: la speranza è che il ministro Boschi, qui presente, possa intercedere affinché ci sia un’apertura nei rapporti tra noi e l’Eurasia. Le sanzioni sono difficili da comprendere rispetto alle tematiche dell’economia del nostro territorio, perché i rapporti sono già strettissimi ma occorre agevolarli”.
“Abbiamo apprezzato la recente dichiarazione di Renzi secondo cui è un errore pensare di costruire un’Unione Europea senza la Russia“, ha dichiarato nel suo intervento Alexey Meshkov, vice ministro Affari Esteri della Federazione Russa. “Allo stesso tempo questo Forum sta crescendo e dimostra di stare al passo con i tempi, a testimonianza della volontà di ricercare una via d’uscita e soluzioni ragionate sui rapporti Eurasia-Europa“.
E veniamo infine all’intervento del presidente di Banca intesa Russia e dell’associazione Conoscere Eurasia, Antonio Fallico che ha detto: “Oggi riapriamo il Forum Eurasiatico in un clima sicuramente più positivo rispetto allo scorso anno, per due ordini di motivi. Il primo, perché c’è una nuova consapevolezza geopolitica internazionale che riconosce come necessario il contributo della Russia in materia di sicurezza per la comunità internazionale. Il secondo perché la crisi economica sta rallentando e – secondo gli osservatori – l’economia russa tornerà a virare in positivo nel 2016”. A fare da eco all’intervento di Fallico, lo stesso presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro, che ha concluso dicendo: “Condivido il titolo il di questo IV Forum Eurasiatico che si apre all’insegna di un nuovo dialogo politico e una innovativa visione delle relazioni economiche, da costruire attraverso uno sguardo condiviso e una prospettiva di lungo termine. La complementarietà delle nostre economie è un fatto storico, l’unione delle loro differenze può portare ricchezza e uno sviluppo per le risorse naturali paragonabile a quello degli Stati Uniti. Gli istituti finanziari e i governi devono continuare a collaborare per garantire le condizioni necessarie alla continuità degli investimenti nel medio-lungo termine. Le economie eurasiatiche sono salite ma hanno bisogno di forti investimenti, soprattutto nelle infrastrutture. Settore, quest’ultimo, dove l’Italia può dare un fondamentale contributo”. Così il presidente di Banca Intesa Russia e presidente dell’Associazione Conoscere Eurasia, Antonio Fallico a chiusura della prima giornata di lavori del IV Forum Eurasiatico di Verona.
Il vertice economico internazionale proseguirà domani con quattro sezioni tematiche dedicate a infrastrutture, food e agroindustria, aziende innovative e start up, energie alternative. Con 600 imprese accreditate e 900 operatori provenienti da 23 Paesi, il forum vedrà protagonisti domani, tra gli altri, il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi; l’ambasciatore d’Italia in Russia, Cesare Ragaglini; il vice direttore generale della Compagnia per investimenti REGION, Anatoly Khodorovskiy; il coordinatore per S&D della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro; il presidente dell’Unione degli Industriali e degli Imprenditori della Russia, Alexander Shokhin; il presidente di IREN Holding, Francesco Profumo; il presidente della 10° Commissione permanente del Senato della Repubblica Italiana (Industria, Commercio, Turismo), Massimo Mucchetti; il presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli; l’Amministratore Delegato dell’Agenzia delle Iniziative Strategiche, Andrey Nikitin; il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia; il direttore esecutivo, responsabile private equity di Nevastar Finance, Bruno Mathieu; e il CEO e presidente del Consiglio di Amministrazione di Heerim Architects & Planners, Young Kyoon Jeong.
RED
( Forum Eurasiatico: intercom)