Venerdi 15 giugno a Roma gli ambasciatori, gli operatori economici e commerciali dei
Il declino dell’Europa a trazione tedesca e l’ascesa esponenziale dell’Eurasia, i nuovi assetti geopolitici per il controllo degli approvvigionamenti e delle forniture energetiche, le strategie delle politiche commerciali tra dazi e sanzioni. Questi e altri, i temi che si affronteranno venerdì 15 giugno nel corso del “VI Seminario Eurasiatico di Roma” e a cui parteciperanno gli ambasciatori dei Paesi che fanno parte dell’Unione Eurasiatica, unitamente alle rappresentanze commerciali, politici, economisti imprenditori e analisti.
I Paesi partecipanti
Russia, Bielorussia, Kazakistan, Uzbekistan, Armenia e Kirghizistan sono i membri dell’Unione Economica Eurasiatica che prenderanno parte all’incontro,
Interverranno tra gli altri,Giancarlo Giorgetti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano, Antonio Fallico,
Il tema energetico
Recente è infatti l’intenzione della neo Ministra per il Sud, Barbara Lezzi, supportata anche dal Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, di voler chiudere il cantiere del Trans Adriatic Pipeline (TAP), il gasdotto che dovrebbe trasportare il gas dell’Azerbaigian attraversando l’Italia dalla Puglia e che è stato già completato per il 72,5% del totale, così come dichiarato dal presidente di Tap, Walter Peeraer. Questo scenario di fatto di fatto riaprirebbe il discorso degli approvvigionamenti di gas con la Russia, che ovviamente non ha mai visto di buon occhio questo progetto, preferendo il ritorno
Non è un caso che il presidente della Gazprom, Alexander Medvedev, ha già fatto sapere che qualora i giacimenti azeri si trovassero nella incapacità di completare la fornitura del gasdotto, la società che rappresenta è disponibile a “dare una mano“.
E’ iniziata una nuova “Guerra del Gas“?
RED