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Europa debole: Eurasia ponte tra Est e Ovest? La nuova “guerra del gas”

Venerdi 15 giugno a Roma gli ambasciatori, gli operatori economici e commerciali dei paesi dell’area eurasiatica si incontrano in un importante forum.

Il declino dell’Europa a trazione tedesca e l’ascesa esponenziale dell’Eurasia, i nuovi assetti geopolitici per il controllo degli approvvigionamenti e delle forniture energetiche, le strategie delle politiche commerciali tra dazi e sanzioni. Questi e altri, i temi che si affronteranno venerdì 15 giugno nel corso del “VI Seminario Eurasiatico di Roma” e a cui parteciperanno gli ambasciatori dei Paesi che fanno parte dell’Unione Eurasiatica, unitamente alle rappresentanze commerciali, politici, economisti imprenditori e analisti.

I Paesi partecipanti

RussiaBielorussiaKazakistanUzbekistan, Armenia e Kirghizistan sono i membri dell’Unione Economica Eurasiatica che prenderanno parte all’incontro, unitamente all’Italia che è il Paese ospitante. L’evento è organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, da Roscongress, dal Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, dalla Camera di Commercio Bielorussa ed in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Banca Intesa Russia e lo studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners.

Interverranno tra gli altri,Giancarlo Giorgetti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano, Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell’Associazione Conoscere Eurasia, Sergey Razov, ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Nurtayev, ambasciatore del Kazakistan in Italia, Aleksandr Guryanov, ambasciatore della Bielorussia in Italia, Victoria Bagdassarian, ambasciatrice dell’Armenia in Italia, Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria, Igor Karavaev, rappresentante commerciale della Federazione Russa in Italia, Francesco Gianni, senior partner dello studio legale Gianni-Arrigoni-Grippo-Cappelli & Partners.

Il tema energetico

Sullo sfondo di un incontro così importante che si svolge in Italia, appare evidente che l’altro tema importante sarà quello energetico.

Recente è infatti l’intenzione della neo Ministra per il Sud, Barbara Lezzi, supportata anche dal Ministro dell’AmbienteSergio Costa, di voler chiudere il cantiere del Trans Adriatic Pipeline (TAP), il gasdotto che dovrebbe trasportare il gas dell’Azerbaigian attraversando l’Italia dalla Puglia e che è stato già completato per il 72,5% del totale, così come dichiarato dal presidente di Tap, Walter Peeraer. Questo scenario di fatto di fatto riaprirebbe il discorso degli approvvigionamenti di gas con la Russia, che ovviamente non ha mai visto di buon occhio questo progetto, preferendo il ritorno ad un tipo di fornitura “diretta” del colosso Gazprom per l’Europa.

Non è un caso che il presidente della GazpromAlexander Medvedev, ha già fatto sapere che qualora i giacimenti azeri si trovassero nella incapacità di completare la fornitura del gasdotto, la società che rappresenta è disponibile a “dare una mano“.

E’ iniziata una nuova “Guerra del Gas“?

RED

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