Site icon Russia News / Новости России

“ER FONTANONE”

Siamo al Gianicolo, nel suo punto piu’ alto. Davanti a noi, maestoso e imponente, c’è “Er Fontanone” di Roma, il cui vero nome è fontana dell’Acqua Paola. Meta gradita da giovani e meno giovani soprattutto in estate, per isolarsi dal Er Fontanonetraffico e dal caos cittadino e sorseggiare un cocktail in traquillità. Si tratta della mostra terminale dell’acquedotto omonimo, ripristinato tra il 1608 e il 1610 da papa Paolo V. È lo stesso “fontanone” a cui fa riferimento Antonello Venditti nella cantatissima “Roma Capoccia” del 1972. “Quanto sei bella Roma quann’è sera, quanno la luna se specchia dentro ar fontanone “: impossibile non intonare questa strofa mentre si è qui davanti, soprattutto se si è figli di Roma. Osserviamolo bene. Possiamo dividerlo in due parti. La prima, dalla metà verso il basso, è costituita da archi, di cui i tre centrali sono più alti e larghi dei due laterali, leggermente arretrati, ma tutti separati da colonne poste su alti piedistalli. La zona alta dei tre archi centrali, non contiene statue, ma è occupata da grossi finestroni rettangolari aperti, così da permettere una parziale visibilità del giardino botanico che a quel tempo si trovava dietro il fontanone. (La stampa dell’epoca però riporta che originariamente il Fontanone aveva cinque vasche in corrispondenza degli archi.) La seconda parte invece, per tutta la lunghezza delle tre nicchie maggiori, ospita una grande iscrizione a testimonianza della realizzazione dell’acquedotto, sormontata da un’enorme stemma pontificio mantenuto da due angeli scolpiti. Intorno, l’opera è ornata con draghi e aquile araldiche della famiglia del pontefice, cioè i Borghese. Com’era consuetudine dell’epoca, va detto che gran parte dell’opera è realizzata con marmi di spoglio bianchi e policromi provenienti dal Foro Romano e dal Tempio di Minerva al Foro di Nerva, mentre le colonne, in granito rosso e grigio, appartenevano all’antica basilica costantiniana di San Pietro. Una caratteristica che rende questa Fontana dell’Acqua Paola unica tra tutte le fontane romane è la presenza delle insegne del papa anche sulle colonnine che circondano l’ampia piscina, sulle quali sono infatti visibili alternativamente draghi ed aquile, appunto. Il prospetto che osserviamo oggi risale alla fine del ‘600 ed è opera dell’architetto Carlo Fontana: un monumentale bacino marmoreo è stato aggiunto in sostituzione delle cinque vasche di raccolta, originariamente inserite tra gli archi. E, come per tutti i monumenti romani, assediati dallo smog e dai segni del tempo, anche Er Fontanone ha subito restauri importanti. Il primo nel 1859, ha riparato i danni ricavati dai colpi d’artiglieria delle battaglie per la difesa di Roma di 10 anni prima, mentre il successivo , piu’ che altro di ripulitura, risale a pochi anni fa, 2002-2004, e ci consente oggi di ammirarlo in tutto il suo splendore. L’ ampio piazzale antistante la fontana invita anche a soffermarsi su un piacevole panorama romano, quello che il Fontanone da quassu’ osserva da anni. E’ proprio da questo punto che ora vi scrivo e vi invito a soffermarvi. Quando sarete qui, non dimenticate di chiudere gli occhi per due minuti e ascoltare i bisbigli dell’acqua che sgorga. E’ Er Fontanone che vi sta dando il suo “Benvenuto”.

Francesca Brienza

 

CLICCA MI PIACE:
Exit mobile version