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Due rondini non fanno primavera e 200 carri armati non fanno una vittoria

Nelle ultime settimane stiamo assistendo a cori trionfalistici per la consegna di carri armati Abramas, Leopard e Challenger a ciò che rimane delle Forze Armate ucraine.

Esperti, o presunti tali, e politici, sostengono che grazie a questi nuovi sistemi d’arma, l’Ucraina uscirà vittoriosa dal confronto bellico per procura innescato con la Russia.

Mai come oggi le parole del Generale Omar Bradley sono attuali: “I dilettanti discutono di strategia, i professionisti parlano di logistica”, infatti mentre gli “esperti” ed i “politici” parlano di strategie, tralasciano le logistica e ciò li porterà al fallimento.

Ora, il carro armato è sicuramente una delle armi più temibili e potenti sui campi di battaglia ma solo se integrato con altre forze sul terreno, ossia, fanteria preparata e ben addestrata, aviazione leggera e aerei da combattimento: tutte cose che l’Ucraina ormai non ha e le conquiste russe di queste ultime ore lo stanno ampiamente dimostrando, nonostante la censura della nuova Eiar paneuropea.

Oltre a ciò va sommato il fatto che i soldati addetti alla movimentazione dei suddetti carri armati NATO andranno addestrati, e non parliamo di un addestramento di pochi giorni,, bensì di alcuni mesi, considerate anche le numerose differenze tra i sistemi d’arma su ui hanno operato fino a qualche giorno fa e che verranno forniti.

L’esercito ucraino ha, o forse meglio dire aveva, in dotazione i T-64, T-64BM, T-80 ed il T-84, tutti carri di produzione sovietica, costruiti appositamente per il loro terreno e temperature e con sistema di ricarica automatico, quindi con equipaggi non superiori a tre unità.

Abrams, Leopard e Challenger, rispettivamente di produzione americana, tedesca e inglese, hanno un equipaggio di quattro persone poiché il sistema di ricarica è manuale; il primo non è in grado di affrontare alture innevate, il secondo è molto vulnerabile, e la Turchia ne sa qualcosa.

Per il terzo, lo stesso Regno Unito non ha investito ulteriormente nella sua tecnologia e ne ridurrà il numero da 409 a 148, a parte l’Oman che ne ha acquistato circa 40 unità, solo l’Ucraina ne possiede 14. Da ciò si evidenzia come il Challenger sia un materiale di scarto dell’esercito britannico.

A ciò si aggiunge il fatto che l’ Abrams, che è sicuramente un carro armato tra i più potenti in commercio, è anche estremamente delicato e i suoi cingoli e motore hanno continuo bisogno di manutenzione, tant’è che l’esercito americano ha costituito, appositamente per i battaglioni di Abrams, delle unità logistiche di intervento manutentivo per questi carri armati, quandi anche su questo andrebbero addestrati gli ucraini, e persino i suoi consumi, in termini di carburante, non sono trascurabili, pertanto un equipaggio poco esperto potrebbe rimanere bloccato in pieno scontro e diventare un bersaglio facile.

Qualcuno, un’ucraina residente in Italia, alcuni giorni fa diceva che grazie ai carri armati che arriveranno si salveranno milioni di vite, io, che il mondo militare lo conosco un pochettino di più, posso solo dire che, qualora arrivassero 200 carri armati, il numero di morti sarà di 800 unità in più, ossia quattro membri di equipaggio moltiplicati per il numero di carri armati sul campo e che grazie ad un addestramento molto superficiale, diventeranno polvere da missile anti-carro.

Mi spiace dover usare un termine così crudo ma l’esplosione di un missile anti-carro sviluppa un calore tale da, oserei dire, sublimare i soldati all’interno del suo obbiettivo: Guerra del Golfo docet.

Nelle ultime ore, Zelensky, ha anche richiesto i cacciabombardieri F16. Ora se per preparare dei carristi servono parecchi mesi, come può pretendere che si possano addestrare piloti di caccia in pochi giorni?

Anche in questo caso, i piloti ucraini ancora in vita, non hanno pilotato altri aerei se non quelli di produzione russa: Mig 29, Su 24, Su 25 e Su 27, portarli a pilotare un caccia come l’F16 potrebbe essere per loro fatale.

F-16

L’F16 è sicuramente un ottimo aereo da combattimento: leggero, affidabile, economico ma i suoi piloti devono essere molto esperti e ben addestrati poiché è stato progettato intenzionalmente per essere leggermente instabile da punto di vista aerodinamico. Questa tecnica, chiamata stabilità statica rilassata, fu impiegata per migliorare ulteriormente le prestazioni di manovra dell’aereo. La maggior parte degli aerei è progettata con stabilità statica positiva, che fa recuperare l’assetto precedente del velivolo a seguito di una variazione. Tuttavia, la stabilità positiva ostacola la manovrabilità, poiché la tendenza a mantenere l’assetto si oppone agli sforzi del pilota che invece lo vuole modificare; d’altro lato, un aereo con stabilità negativa, in assenza di controlli, si allontana velocemente da un volo rettilineo e livellato. Per questo motivo, un aereo con stabilità negativa sarà maggiormente manovrabile, ma dovrà essere costantemente mantenuto sotto controllo. A velocità supersonica un tale aereo possiede una stabilità maggiore a causa delle forze aerodinamiche, mentre a velocità subsonica l’aereo è sempre sull’orlo di perdere il controllo.

A questo punto la domanda sorge spontanea: la NATO vuole vincere una guerra contro la Russia o assicurare i suoi membri un maggior introito per la ricostruzione dell’Ucraina, o di ciò che ne rimarrà?

Gian Giacomo William Faillace

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