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Difesa europea: entra in campo il Pentagono

Mentre il Popolo italiano è distratto dalle canzonette e relativi spettacoli con polemiche, creati ad arte per far discutere su un evento ormai scontato, su giornali e tv italiani si parla ben poco della notizia di questi giorni, che riguarda purtroppo l’ennesima “cazzata” targata UE.

Non solo i media mainstream ignorano la cosa, e questo non ci stupisce vista la scarsa professionalità che hanno, essendo rivolti più a influenzare le menti che a fare giornalismo, ma non ne fanno parola neanche i cosiddetti paladini della sedicente “controinformazione“, che pare più interessata al Festival delle canzonette che ai veri problemi dei cittadini, giocando di sponda anche stavolta con quel sistema che, solo in teoria, dice di voler osteggiare.

La notizia in questione, sicuramente bella per gli atlantisti sfegatati, e altrettanto brutta per chi ha invece chiara la situazione, per noi è addirittura pessima perché dimostra l’ennesimo tentativo riuscito degli USA di mettere piede, mano e lingua nelle politiche della serva Europa.

Il Consiglio Europeo ha infatti recentemente approvato il progetto di accordo amministrativo tra l’Agenzia Europea per la Difesa (AED) e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (US DoD).

Di fatto, grazie a questo scellerato provvedimento, il Governo degli Stati Uniti potrà far entrare il suo complesso industriale della Difesa nei progetti difensivi della UE, anche se all’inizio si tratterà solo di ambiti specifici.

Scopo dell’accordo è fornire un quadro per lo scambio di informazioni ed esplorare le opportunità di cooperazione tra i due organismi, che inizialmente prevede queste fasi:

1. Forum di scambio e dialogo: su tutti i temi di competenza dell’AED, e reciprocità nella partecipazione alle riunioni dei comitati direttivi di entrambe le parti.

2. Attività specifiche: come consultazioni sulla registrazione delle sostanze chimiche, sulla mobilità militare, sulle questioni relative alla catena di approvvigionamento e sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla Difesa. La cooperazione comprende anche la partecipazione alle sessioni aperte del comitato europeo di normazione in materia di Difesa.

Come abbiamo visto, le attività specifiche dell’accordo riguardano anche la mobilità militare, dunque le norme burocratiche rispetto alla movimentazione di mezzi e armamenti. Ovviamente, questo tema interessa esclusivamente Washington, vista la sua massiccia presenza in Europa con basi, uomini, mezzi e armamenti, atomica compresa; al contrario, i Paesi UE non hanno uomini e mezzi da dover spostare su suolo statunitense.

Secondo il sito del Consiglio Europeo, la portata della cooperazione potrà, previo consenso reciproco, svilupparsi progressivamente in futuro. E questo è il punto a mio parere più perturbante, perché lascia aperta la strada di un coinvolgimento sempre più ampio del Pentagono nelle politiche difensive dell’Unione.

Molto squallida la stringata dichiarazione nel merito dell’accordo da parte dello stesso Consiglio Europeo, che dice testualmente: “L’accordo conferma l’importanza del partenariato transatlantico in materia di sicurezza e difesa e riflette l’importanza di una difesa europea più forte e più capace che contribuisca alla sicurezza globale e transatlantica e sia complementare alla NATO“.

Poche inconsistenti parole, ma che fanno ben trasparire quanto i politicanti europei non abbiano per niente a cuore le sorti dei propri Paesi, dimostrandosi invece ogni giorno di più gli “utili idioti” di Washington, soddisfacendone ogni perversa brama di potere, tramite un modus operandi vergognosamente vile e meschino, apparendo per ciò che sono realmente, cioè servi senza dignità sempre più prostrati ai desiderata del padrone, mai sazio.

Eva Bergamo

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