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Deportazione o salvataggio? L’Ucraina un vero supermercato di bambini di cui nessuno parla

Two Ukrainian children, wearing blankets on their shoulders, pass through the border crossing of Siret, northern Romania, 07 March 2022. ANSA/ROBERT GHEMENT

Nei giorni scorsi, la Corte Internazionale dell’Aja ha spiccato un mandato di cattura nei confronti del Presidente della Russia, Vladimir Putin, con l’accusa di aver deportato bambini dall’Ucraina alla CSI.

Del giudice che ha proceduto in tal senso parleremo successivamente ma una domanda sorge spontanea: si tratta realmente di una deportazione o è stato un gesto di salvataggio di migliaia di vite innocenti?

Intanto i bambini trasferiti in Russia, risiedevano nelle aree del Donbass, regione un tempo dell’Ucraina che il regime di Kiev ha costantemente bersagliato con armi di grosso calibro dal 2014, colpendo volontariamente scuole, edifici civili ed ospedali, essendo la quasi totalità della popolazione del Donbass, russofona, pertanto, secondo la democrazia ucraina, persone da eliminare.

Ma non è tutto: un famoso detto alchimista prima, e massonico poi, cita: Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem, in cui la pietra occulta si presta a numerose interpretazioni, tra queste, la verità a cui si deve aspirare e ricercare scavando nelle profondità della Terra o, perchè no, nel buio delle tenebre della menzogna.

Ed è proprio scavando che viene alla luce una terribile verità che, oggi, i media, stanno tenendo nascosto ma di cui sono al corrente da anni.

Il 10 maggio del 2007, l’europarlamentare tedesca Hiltrud Breyer, presentava l’interrogazione E-2644/2007 al Parlamento Europeo: eccone il testo “Secondo quanto riferito dalla BBC, in Ucraina esiste un traffico di cellule staminali e organi che vengono prelevati da neonati uccisi. Alcune madri ucraine hanno raccontato che nel 2002 in una clinica di Kharkiv si sono viste portare via, subito dopo la nascita, i loro bambini, poi dichiarati morti in base a motivazioni non attendibili. Ai genitori non è stato per altro permesso di vedere le salme. Nel 2003, per ordine delle autorità, molti corpi di neonati sepolti nel cimitero di un ospedale sono stati riesumati. È emerso che i neonati avevo subito il prelievo degli organi e presumibilmente anche delle cellule staminali. Secondo quanto afferma un’organizzazione non governativa ucraina, fra il 2001 e il 2003 per gli stessi motivi potrebbero essere stati uccisi più di 300 neonati. Nel frattempo, persino il Consiglio d’Europa sta indagando su tali casi.

1.È la Commissione a conoscenza di tali casi? Le risulta che le cellule staminali e gli organi provenienti dall’Ucraina siano stati introdotti negli Stati membri? Può la Commissione confermare che esiste un traffico di organi e cellule staminali?

2.Il Consiglio d’Europa ha assicurato all’Ucraina il proprio sostegno per far luce su quanto accaduto. Intende anche la Commissione offrire il proprio sostegno alle autorità ucraine?

3.È la Commissione a conoscenza di casi analoghi in altri Stati europei? In caso affermativo, in quali paesi?

4.È stato anche riferito di un traffico di cellule staminali in Ucraina prelevate da feti abortiti. Può la Commissione darne conferma?

5.Qualora venisse confermata l’esistenza di un traffico di cellule staminali e organi, intende la Commissione prendere provvedimenti per porre fine a tale commercio?

Quindi, già agli inizi del 2000, la BBC aveva aperto un’inchiesta giornalistica in merito a vicende oscure che avvenivano in Ucraina, e più precisamente, in merito al traffico di organi prelevati da bambini rapiti alla nascita.

Negli anni successivi, e fino al 2020, ad occuparsi di questo fenomeno sono state varie testate giornalistiche, tra cui “Repubblica” e “Linkiesta” da cui si poteva evincere che l’Ucraina era ormai un supermercato di bambini, essendo l’ex repubblica sovietica uno dei paesi in cui trattare le donne come oggetto per la produzione di esseri umani è legale ed economico.

In base ai contratti tra coppie desiderose di avere figli e la “madre surrogata, qualora i committneti non trovassero di loro gradimento il prodotto-nascituro, quest’ultimo deve comunque essere lasciatp in orfanotrofio e la donna che lo ha partorito non può riconoscerlo.

Questi bambini diventano quindi merce e, se riguardiamo la citata interrogazione, non si esclude che possano diventare cavie da laboratorio per case farmaceutiche con l’avvallo del mondo politico ucraino.

Inutile dire che una reale indagine della CPI sarebbe necessaria per far luce su dei reati che sono stati commessi in Ucraina sulla falsa riga di un “medico”, che, a Kiev, presumo possa essere considerato un luminare: Josef Mengele.

Veniamo ora alla CPI ed al giudice Karim Khan.

il giudice Karim Khan

Il 28 febbraio 2023, il suddetto procuratore ha avuto un incontro diretto con Zelensky a Kiev, ora immaginatevi se io incontrassi un procuratore del tribunale di Milano che poi indagherà su un mio “nemico” cosa potrebbe succedere: a voi l’ardua sentenza.

Ma aldilà di questo, il procuratore della Corte penale internazionale ha emesso un provvedimento ascoltando solo una delle controparti e già questo è sintomo di mancanza di imparzialità.

In secondo luogo Karim Kahn è il fratello di Imran Ahmad Khan, ex deputato conservatore dimessosi in seguito ad un episodio dai risvolti penali che lo vede coinvolto e che è stato rilasciato il 23 febbraio da una prigione in Gran Bretagna dopo avere scontato soltanto la metà di una condanna a 18 mesi di reclusione per avere molestato un ragazzo minorenne.

“A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre” diceva uno statista italiano.

Gian Giacomo William Faillace

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