Le quattro scosse che si sono ripetute nell’arco della giornata del 18 gennaio mi hanno letteralmente scombussolato, creandomi una forte piscosi. Neve, pioggia e terremoti, che ci sia un piano da
La città se pur in pieno inverno mi dà sempre quella sensazione di gioia, come se la brutta stagione non fosse mai entrata. Le sue caratteristiche sono tipiche del tessuto urbano marchigiano, un sistema urbanistico a “pettine”, con il paese marittimo e commerciale ubicato nella fascia litoranea e quello
Arrivo sotto una fastidiosa pioggia in Comune per l’intervista e come sempre il sindaco Tommaso Claudio Corvatta mi accoglie con la sua garbata gentilezze. Un nugolo di persone lo aspetta fuori e per rispettare i tempi che ci eravamo prefissi dopo un breve saluto incomincio la mia intervista:
– Dopo il sisma di ottobre e purtroppo anche quello di ieri che ha colpito il centro Italia ed in particolar modo le regioni dell’Abruzzo e le Marche, la storia del territorio è leggermente cambiata. Qual’ è stata la ricaduta in termini di impegno aggiuntivo di Civitanova?
– “La città non ha subito danni e non abbiamo patito conseguenze dirette anche se stiamo soffrendo quelle indirette, perché le zone interne e limitrofe si stanno prosciugando di risorse in attesa che il sisma ci dia una tregua sufficiente per iniziare la ricostruzione. I posti costieri come
– L’evento di fine anno in piazza XX Settembre, andato in onda su Canale 5, ha dato un grande risalto mediatico alla città e la possibilità di far svolgere a Civitanova il
– “Come primo cittadino non posso che essere orgoglioso di questa bella opportunità che ha dato grande visibilità mediatica non solo alla mia città ma anche alle zone terremotate, infatti durante il concerto è stato invitato il sindaco di Amatrice per testimoniare la nostra voglia di ripresa. Ho vissuto questo evento come positiva per Civitanova, che oramai funge da capofila nella solidarietà, rappresentando lo snodo principale per tutti quelli che hanno a cuore le aree colpite dal sisma”.
– Se dovesse fare una fotografia della attuale situazione del tessuto produttivo ed economico della sua città, ma anche delle aree limitrofe, come descriverebbe il momento e soprattutto cosa si deve ancora fare, ma soprattutto quali sono i settori su cui puntare per un rilancio economico?
– “I calzaturifici sono stati per anni il motore trainante dell’economia civitanovese che hanno reso famosa la città nel mondo, ma con l’avvento della crisi che ha colpito duramente questo settore, la situazione è cambiata ed i miei concittadini stanno tentando di individuare strade nuove.
– Civitanova, le Marche e la Russia…Storia di un grande amore e di una grande vicinanza che affonda le radici da più di un ventennio. Quali sono stati i rapporti fino ad oggi e soprattutto come vede un rilancio sinergico degli stessi?
– “Abbiamo avuto un grande connubio con la Russia, perché è da vari decenni che i nostri calzaturifici esportano i nostri prodotti oltre confine, poi recentemente abbiamo anche scoperto di avere forti affinità da un punto di vista culturale e la città di San Pietroburgo ne è l’esempio più eclatante, dato che un nostro concittadino, il signor Cecchetti, inventò un metodo di danza, unico nel suo genere che è stato molto apprezzato e dal quale siamo partiti per una collaborazione con la città russa. Ad avvalorare questo grande amore è stata la testimonianza di un tour operator che ci ha riferito che Civitanova è particolarmente apprezzata come meta turistica dal mondo russofono. Tutto ciò mi ha dato la possibilità di vedere con altri
Marco Iaconetti