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BOOM DI VISITATORI AL PADIGLIONE DELLA RUSSIA ALL’EXPO DI MILANO

MILANO – Una coda lunghissima di visitatori e l’allegria sprigionata dalle tipiche melodie russe, fanno da cornice al padiglione dedicato alla patria di Dostojevski, Tolstoj ed altre icone della cultura e della letteratura di ogni tempo.Giornata nazionale della Russia all'Expo 2015 Milano
Non poteva davvero essere altrimenti nella giornata nazionale della Russia all’Expo di Milano, impreziosita dalla visita in mattinata del presidente Vladimir Vladimirovic Putin.
Si respira già da quando fa capolino il tricolore a bande verticali bianco, blu e rosso il forte senso di appartenenza dei russi al proprio paese.
Ragazzi e ragazze con la bandiera nazionale timbrata in faccia ed il malcelato orgoglio di far parte di un paese che ha ritrovato la propria grandezza, incutendo in chiunque rispetto ed ammirazione. La giornata nazionale della Russia e’ anche e sopratutto questo: un’altra occasione per far apprezzare sopratutto quegli aspetti che non tutti conoscono di questo immenso paese.
Che questo sia il principale obiettivo, del resto, lo noti quando – una volta entrati nel padiglione – fa bella mostra di se un plastico tutto in grano che riproduce la vastità e l’enorme estensione geografica della Russia.
Del resto, anche Putin aveva sottolineato come lo scorso anno la produzione di grano e cereali in Russia si fosse così incrementata che non solo ha soddisfatto l’intero fabbisogno nazionale, ma ha pure permesso a questa potenza di accrescere in maniera significativa anche le esportazioni. Sotto questo punto di vista, dunque, la presenza russa assume un enorme significato in un Expo in cui è stato scelto il tema dell’alimentazione. Pane e cereali la fanno da padrone, così come è possibile constatare dalle foto che abbiamo pubblicato.
Proseguendo la nostra visita al padiglione, notiamo un enorme tavola degli elementi con la traslitterazione anche in cirillico, in onore dello scienziato russo Mendeleev la cui opera risulta ancora oggi fondamentale per le discipline scientifiche.
Poi – e’ proprio il caso di dirlo – arriva il piatto forte. Gli stand dove è possibile apprezzare le specialità della cucina russa. Il corso di cucina inizia con un folto numero di visitatori e di curiosi che assaggiano a turno solo alcune delle tantissime pietanze preparate all’istante che raccontano le mille sfumature di cui è ricca la gastronomia russa. Un ideale tour che rende omaggio in particolare alla cucina tartara come ad esempio il “Ciak ciak“, un dolce fatto conmiele e zucchero che i russi consumano durante il matrimonio, così come il “Triangolo” (detto anche panzerotto) con il suo ripieno di carne di agnello, patate e cipolla o

infine la Voubadia.
Spazio quindi alle tradizionali ed immancabili matrjoske russe insieme ad un bellissimo carillon all’interno di un souvenir che richiama alla mente la chiesa di San Basilio. Così come è suggestivo il ristorante, le cui sale riproducono il treno della Transiberiana con i suoi lussuosissimi posti a sedere, sul cui sfondo a destra e sinistra in uno schermo venivano riprodotte le immagini più suggestive dei tanti paesaggi che compongono la Russia. Da nord a sud, come da est ad ovest.

Francesco Montanino

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