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BIT 2018: A MILANO RUSSIA E CAUCASO IN PRIMO PIANO

Milano – Ha preso il via stamani a Fieramilanocity la Borsa Internazionale del Turismo. La 
manifestazione, che dal 1980 si svolge al quartiere fieristico del capoluogo lombardo, si è confermata anche per quest’anno un importante punto di riferimento per gli operatori di un settore – quello turistico – che è ormai diventato una risorsa imprescindibile, soprattutto in questi ultimi anni in cui la crisi si è fatta duramente sentire sull’economia del nostro paese.

Quattro le aree tematiche in cui si svolge l’evento: A BIT OF TASTE, dedicata ai sentieri enogastronomici; I LOVE WEDDING in cui sono presenti gli operatori specializzati nei viaggi di
nozze; BIT4JOB per chi cerca lavoro in uno dei settori in cui trovano facilmente occupazione molti giovani; ed infine il BETECH quale area rivolta al digitale ed alla tecnologia.

I padiglioni espositivi sono stati letteralmente presi d’assalto, sin dalle primissime ore del mattino: le lunghe file per accedere all’ingresso erano la testimonianza più lapalissiana di quanto la BIT attragga un numero di visitatori, che cresce di anno in anno.

Facciamo la prima tappa di giornata salendo ai piani alti, dove sono collocati i buyer provenienti dall’estero. In un ideale giro del mondo, un caleidoscopio di colori, suoni e costumi si presentava ai nostri occhi. Che non potevano proprio fare a meno, ad esempio, di notare tanto l’eccentricità colorita e divertita di alcune ragazze con un travestimento che richiama alla mente il mito della Transilvania e della leggenda del conte Dracula, quanto il rigoroso rispetto delle tradizioni che a pochi metri di distanza erano il modo con cui si presentava la vicina Moldova.

Quest’ultima, è da poco entrata nei principali circuiti turistici, così come ci confermava Cristina RusManager Incoming Department della Ways Travel, agenzia viaggi specializzata nei viaggi dall’Italia verso la capitale Chisinau e dintorni. “Il nostro paese è relativamente nuovo – ha affermato – poiché è da soli 27 anni che siamo diventati indipendenti dall’ex Unione Sovietica, ed è per questo che è quasi del tutto sconosciuto. Da noi, le tradizioni soprattutto religiose sono gelosamente custodite ma anche la festa del vino, che si svolge ad inizio ottobre, riveste una particolare importanza perché esiste le aziende vinicole invitano i propri clienti al rito della pigiatura con i piedi, con cui vengono schiacciati i chicchi d’uva. Non a caso, ospitiamo la cantina vinicola più grande esistente al mondo, in cui sono collezionati tantissimi vini. Ma esistono altri luoghi come la Transnistria, conosciuta anche come il paese inesistente o la Gagauzia, i cui abitanti sono nati dall’incrocio fra i soldati mussulmani convertiti al cristianesimo e le donne moldave. E’ il secondo anno che veniamo qui, e ci auspichiamo per questo 2018 un maggiore afflusso di turisti italiani”.

Poi l’immenso spazio dedicato alla Russia che accoglie al proprio interno il Prince Park Hotel di Mosca ed il tour operator Intourist, specializzato nell’incoming proveniente dall’Italia. E che come diversi altri, è venuto in terra meneghina per cercare partner italiani cui proporre le escursioni a San Pietroburgo e nella capitale moscovita.

“Il mercato italiano – ha constatato Oleg TumanovDirettore Generale della Intercenter Group – si muove non solo verso la capitale o San Pietroburgo, ma anche sulla direttrice che va verso il lago di Baikalnella parte occidentale della Russia o sul Mar Nero. Circa 300mila turisti italiani ogni anno visitano il nostro paese, con un incremento medio annuo di circa il 5%. Non è una cifra alta, se la paragoniamo ad altri paesi, ma siamo fiduciosi possa esserci un’inversione di tendenza, anche considerando il turismo business come attesta l’alto numero di visti concessi. Negli ultimi anni, le relazioni fra Italia e Russia si sono sviluppate soprattutto grazie ai tanti eventi culturali come le “Stagioni Russe” o le mostre sulla pittura che si svolgono in tutte le principali città italiane. Durante i mondiali, prevedo grossi problemi di sistemazione per i nostri hotel, se pensiamo che solo a Mosca sono annunciati circa 1.000.000 di persone che prenderanno d’assalto le strutture ricettive”.

Il fascino di terre lontane e misteriose faceva intanto capolino negli stand dedicati a paesi dell’area russofona come ArmeniaGeorgia o Azerbaijan che sono comunque abbastanza gettonate da parte di quei visitatori che vogliono staccarsi dalle mete tradizionali.

“Visitare questi paesi – ci ha fatto notare Enrico Radrizzani, Responsabile della promozione per l’Italia e la Svizzera della Mimino Travel – può diventare una vera e propria esperienza sensoriale, perché ci incentriamo su viaggi organizzati in realtà con le proprie specificità. In maniera lenta, perché il nostro target di riferimento sono gli ipo e i non vedenti, ovvero chi non riesce ad apprezzare le cose perché non le riesce a guardare. L’Azerbaijan è un territorio che ha al proprio interno moschee e montagne arricchite dalla modernità di Bakù; in Armenia sono presenti i monasteri, essendo il primo paese dell’area ad essersi convertito al cristianesimo. Infine, laGeorgia può essere considerato un ideale mix con gli altri due perché ha il Grande Caucaso le cui vette superano i 5.000 metri o attrattive uniche come leGrotte di Prometeo dove si entra a piedi e si esce in barca. Senza considerare i villaggi, in cui il tempo sembra essersi fermato perché per spostarsi si utilizzano mezzi risalenti addirittura a 1.000 anni fa”.

Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti. E mentre proseguiamo il nostro viaggio intorno al mondo arrivava, senza che quasi non ce ne ricordassimo, anche il momento del tradizionale taglio inaugurale del nastro, con le istituzioni locali a dare il via ufficiale alla tre giorni.

Nella sala auditorium, erano presenti il sindaco di MilanoGiuseppe Sala e il Presidente del Consiglio Regionale lombardo Raffaele Cattaneo. Un continuo scampanellio, catturava la curiosità nostra e di tantissimi visitatori quando ci siamo recati al terzo piano in cui sono presenti gli operatori italiani, con gli stand provenienti da SardegnaBasilicataMarcheToscanaSiciliaLiguriaCalabriaCampaniaMoliseLazioAbruzzoUmbria e Lombardia. Folklore, tradizioni non del tutto conosciute e sapori dei mille campanili del nostro paese, sono il biglietto da visita inconfondibile di un’Italia che dovrebbe probabilmente credere e puntare maggiormente sul turismo, quale volano di uno sviluppo che fatica a spiccare il volo.

Il Carnevale impazza e scopriamo che in Lucania, a cavallo fra le province di Potenza e Matera, alcuni comuni (TricaricoRavelloAliano e San Mauro Forte) hanno deciso di fare squadra per far scoprire a tutti che esistono riti che richiamano alla mente la transumanza ed alcune secolari tradizioni legate alla vita sui campi. “Il suono dei campanacci che stiamo ascoltando – ci ha raccontato Lucia Laterzadella Pro Loco di Montescaglioso – serve per scacciare l’inverno ed annunciare l’inizio della primavera, e dunque la rinascita della vita. Quest’anno il Carnevale è iniziato il 17 gennaio, e terminerà fra pochissimi giorni con la sfilata delle maschere”. Un’allegoria, in cui si sovverte per un giorno lo status sociale perché il povero diventa ricco ed attraverso la follia della festa, si fa beffe di tutti i simboli della ricchezza e del potere.

La riscoperta della storia e delle tradizioni è dunque uno dei temi di questa edizione del BIT, così come abbiamo potuto constatare e toccare con mano, anche quando alcuni ragazzi bardati con i costumi dell’epoca si avvicinavano ai visitatori consegnando i volantini in cui era annunciata la rievocazione della disfida di Barletta. A testimonianza che anche le mete non troppo gettonate dai circuiti turistici, hanno molto da dire e da raccontare a chi cerca momenti di sana evasione dalla quotidianità.

F.M.







 

 

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