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ATP Cup 2020: la Russia, dopo l’Italia, batte anche gli Stati Uniti

Perth – Secondo successo per la Russia in altrettanti incontri nella Atp Cup in corso di svolgimento in Australia. All’esordio nella competizione, la selezione capitanata da Marat Safin aveva superato l’Italia per 3 a 0. Nei match di singolare, Karen Khachanov si era imposto su Stefano Taravaglia (7-5, 6-3), mentre Daniil Medvedev aveva avuto la meglio su Fabio Fognini (1-6, 6-1, 6-3); poi, Khachanov e Medvedev avevano completato il successo vincendo insieme l’incontro di doppio (6-3, 6-4 alla coppia azzurra Bolelli / Lorenzi). Nella seconda giornata, dopo il successo dell’Italia sulla Norvegia (2 match ad 1), sono scese in campo la Russia e gli Stati Uniti (questi ultimi reduci dalla sconfitta nel primo turno subita dalla Norvegia per due incontri ad uno).

Khachanov – Fritz. Il primo match in programma ha visto fronteggiarsi il ventitreenne moscovita Karen Khachanov, numero 17 del mondo, ed il califoriniano Taylor Fritz (classe ’97), numero 32 della classifica Atp. Primo set. Lo statunitense vince il sorteggio e sceglie di servire per primo, tenendo la battuta. Nel secondo gioco il russo fatica ad ingranare, non è efficace in battuta e Fritz ne approfitta aggredendolo in risposta; due errori di Khachanov (uno in apertura ed un altro in chiusura di game) ed altrettanti rovesci vincenti incrociati di Fritz consegnano il break agli Stati Uniti, che si portano subito avanti 2 a 0. E’ il game che decide il parziale, perchè il californiano non conquisterà più palle break, concentrandosi sul proprio turno di servizio, senza però dare troppe possibilità a Khachanov di rientrare. Il russo, sul turno di battuta dell’avversario, arriva ai vantaggi nel settimo gioco, e trova la prima la palla break nel nono game, andando a segno con un dritto vincente in lungo linea; poi, però, non sfrutta la seconda di servizio dello statunitense mandando in rete il rovescio al termine di un lungo scambio. Fritz può così chiudere con una volèe il primo parziale sul 6-3.

Secondo set. Parte forte lo statunitense che si conquista due palle break consecutive, salvo poi sprecare tutto con due errori non forzati che salvano Khachanov in avvio di parziale. Il russo, però, cede la battuta nel quinto gioco, quando (sotto 15-40), dopo aver salvato una prima palla break con il servizio, manda in rete il tentativo di variazione di dritto in lungo linea. Avanti di un set e di un break (3-2), il match sembra nelle mani di Fritz, ma Khachanov non ci sta e reagisce subito dopo: con uno smash, seguente ad un gran dritto in avanzamento, si conquista la palla dell’immediato contro break che ottiene grazie al doppio fallo del californiano: 3 pari. E’ il game che cambia la partita. Khachanov cresce in fiducia, mentre iniziano a vacillare le certezze dell’americano. Nel dodicesimo gioco (sul 6 a 5 per il russo), Fritz non chiude la volèe dopo essersi aperto il campo e Khachanov trova il passante (15-40) che vale due set point consecutivi; lo statunitense salva il primo con il servizio, poi però il russo trova il dritto in accelerazione che chiude il secondo parziale sul 7 a 5 riaprendo la partita. Terzo set. L’inerzia del match è ormai girata. Khachanov apre il parziale tenendo la battuta a zero. Nel successivo game in risposta, l’errore di rovescio di Fritz gli consegna due palle break consecutive: al russo basta la prima, che concretizza con un dritto a sventaglio portandosi avanti due a zero. Un Khachanov praticamente perfetto al servizio non consente chance di break allo statunitense. Per inverso, un Fritz sempre più in difficoltà subisce anche nel sesto game, quando, dopo un doppio fallo, concede palla break al russo e perde il servizio dopo che il suo rovescio non supera il nastro: 5 a 1. Khachanov va a servire per il match  e chiude sul 6 a 1 portando la Russia in vantaggio.

Medvedev – Isner. Nel secondo match di singolare, Daniil Medvedev (numero 5 del mondo), è sceso in campo da favorito contro l’esperto vincitore del Miami Open 2018, John Isner, numero 19 della classifica Atp. Primo set. Partita praticamente perfetta del moscovita classe ’96 che in tutto il primo set non concede neanche una palla break al gigante statunitense. Al contrario, Daniil non sfrutta due palle break consecutive nel terzo gioco, ma riesce a strappare il servizio ad Isner nel settimo game quando, dopo un’ottima costruzione del punto con il rovescio lungo linea, chiude in diagonale e si porta avanti 4 a 3. Medvedev tiene la battuta nel game successivo e porta lo statunitense (nel nono gioco) a servire per restare nel set.  Due errori consecutivi di Isner consegnano al russo altrettanti set point consecutivi (15-40): Daniil approfitta di una seconda di servizio per aggredire con una risposta profonda e chiudere il punto con un rovescio vincente lasciato partire dal centro del campo: 6 a 3.

Secondo set. La strategia di Isner di accorciare lo scambio si rivela inefficace per la bassa percentuale di prime di servizio messe in campo e l’imprecisione nel gioco di volo. Al contrario, il russo è una macchina infallibile che nei primi due turni di servizio lascia all’avversario un solo punto in riposta. Nel quarto gioco, arriva il primo break. Un passante in diagonale colpito in corsa da Daniil vale il 15-40; nel punto successivo, un altro passante, stavolta centrale, non è difeso da Isner che non riesce ad alzare la volèe oltre la rete: 3 a 1 per il russo. Con il match ormai in pugno, Medvedev ha un attimo di esitazione e concede allo statunitense le uniche due palle break del match; il russo però si aggrappa al servizio e tiene la batutta: 4 a 1. L’occasione sfumata pesa sul morale di Isner che, infilato ancora dai passanti di rovescio del russo, cede ancora la battuta. Sul 5 a 1 Daniil va a servire per il match e chiude il game a zero, imponendosi 6-3, 6-1 in un’ora di partita. Il successo porta la Russia sul 2 a 0, regalando quindi alla selezione capitanata da Marat Safin il successo sugli Stati Uniti.

La nazionale USA si consola con la vittoria in doppio (6-3, 6-4) che rende meno pesante la sconfitta. Per effetto di questi risultati, prima dell’ultimo turno, la classifica del giorne D vede la Russia al comando con 2 successi (5 incontri vinti ed 1 solo perso), la Norvegia seconda con un successo ed una sconfitta (3 incontri vinti e 3 persi), l’Italia terza con un successo ed una sconfitta (2 incontri vinti e 4 persi), ultimi gli Stati Uniti (fin qui senza successi, con 2 incontri vinti e 4 persi). Il prossimo 7 novembre sarà decisiva la sfida tra Russia e Norvegia per il primato nel girone. 

Stefano Tardi

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