Il fondatore di Wikileaks sostiene di poter provare che non ci sono state intromissioni russe nelle intrusioni a danno dei democratici; ingerenze che hanno portato a fughe di notizie e alla
Secondo i media statunitensi, il mediatore di questo presunto accordo sarebbe un deputato californiano, il russofilo Dana Rohrabacher, che avrebbe preso contatti con la Casa Bianca per tentare di negoziare un accordo tra Assange e Trump; in particolare avrebbe avviato dei colloqui con il Capo di Gabinetto della Casa Bianca, John Kelly, che al momento pare intenzionato a prendere tempo.
Probabile che lo staff del Presidente voglia avere delle certezze riguardo alle promesse dell’informatico, che dovrebbe presentare una serie di prove,
Va sottolineato il fatto che in realtà negli Stati Uniti non vi sono capi di accusa contro Julian Assange, ma persiste il rischio che, una volta entrato nel territorio, potrebbe vedersi accusare di fatti accaduti nel 2010, quando tramite Wikileaks ha reso pubblici centinaia di documenti riservati, soprattutto in merito al conflitto in Afghanistan, creando attriti a livello diplomatico tra gli Usa e i Paesi alleati.
Al di là dei fatti in sé, ciò che colpisce è una curiosità tutta italiana sull’argomento: l’ANSA, nel riportare la notizia presenta ripetutamente
Eva Bergamo