Il presidente russo Vladimir Putin, arrivato martedi 19 luglio a Teheran e ha avuto un incontro con il suo omologo iraniano Ebrahim Raisi. La conversazione si è svolta nell’ufficio del Presidente della Repubblica islamica dell’Iran. Questo è il loro terzo incontro quest’anno; Putin e Raisi si erano anche parlati due volte al telefono. Successivamente, il presidente russo ha avuto un colloquio con il leader supremo iraniano, l’ayatollah Ali Khamenei.
Come ha osservato in precedenza il funzionario del Cremlino Yury Ushakov, durante i suoi incontri con i leader iraniani, Putin ha scambiato opinioni sui principali aspetti della cooperazione bilaterale, nonché su questioni di sicurezza internazionale e regionale, inclusa la situazione attuale attorno al Piano d’azione congiunto globale su il programma nucleare iraniano (PACG).
Il rappresentante del Cremlino ha definito Teheran un partner importante di Mosca, sottolineando che le relazioni tra i paesi sono amichevoli, hanno una storia secolare e si stanno sviluppando in modo molto efficace in un’ampia gamma di aree. Ushakov ha osservato che la Russia e l’Iran hanno in programma di portare la cooperazione bilaterale a un nuovo livello, il livello di partenariato strategico, quindi è attualmente in preparazione un corrispondente trattato interstatale.
La questione della crescente cooperazione russo-iraniana nella sfera economica è particolarmente rilevante alla luce dell’inasprimento delle sanzioni occidentali nei confronti della Russia e della prospettiva di firmare un accordo permanente tra Iran e Unione economica eurasiatica su una zona di libero scambio nel 2022, che dovrebbe sostituire ora il trattato provvisorio in vigore.
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