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A Dubai decimo titolo per Rublev. Medvedev nuovo numero 1 del mondo

Dubai. Nato nel 1993, il Dubai Duty Free Tennis Championships (torneo di categoria 500 che ha festeggiato quest’anno la trentesima edizione) è stato caratterizzato dal ritorno in campo del leader della classifica mondiale Novak Djokovic, all’esordio nel circuito nel 2022 dopo l’esclusione dagli Australian Open. Il fuoriclasse serbo, intenzionato a difendere il suo primato dall’assalto di Daniil Medvedev, con l’eliminazione ai quarti di finale per mano del ceco Jiri Vesely ha dovuto però cedere lo scettro al moscovita che, semifinalista ad Acapulco, ha festeggiato il recente compleanno (ventisei anni compiuti lo scorso 11 febbraio) issandosi al primo posto della classifica ATP, terzo russo di sempre a riuscire nell’impresa dopo Yevgeny Kafelnikov e Marat Safin. Vesely (numero 123 al mondo e partito dalle qualificazioni), che prima del serbo aveva già avuto la meglio sul croato Marin Cilic (6-4, 7-6) e sullo spagonolo Roberto Bautista-Agut (6-2, 6-4), ha coronato il suo splendito torneo superando poi in semifinale il talentuoso canadese Denis Shapovalov (6-7, 7-6, 7-6). A condividere con lui il palcoscenico dell’ultimo atto Andrey Rublev, reduce dal trionfo di una settimana fa in quel di Marsiglia. Per raggiungere la finale, il russo numero 7 al mondo ha avuto ragione del britannico Daniel Evans (6-4, 7-5), prima di esibirsi in tre rimonte consecutive: 4-6, 6-0, 6-3 al sudcoreano Soonwoo Kwon; 2-6, 6-3, 6-1 allo statunitense Mackenzie McDonald e 3-6, 7-5, 7-6 al polacco Hubert Hurkacz.

Primo set. Rublev apre il match con un ace al centro e tiene agevolmente il primo turno in battuta. L’avvio di partita è veloce, dominato dai turni di servizio. La svolta avviene nel quarto game, quando un doppio fallo di Vesely (15-40) regala due palle break consecutive al russo: il tennista ceco si salva con coraggio nella prima occasione poi, costretto a giocare una seconda di servizio, subisce lo scambio sulla diagonale imposto dal dritto di Rublev contro il suo rovescio e cede la battuta: 3 a 1 per il moscovita. Senza l’ombra di una palla break nei successivi game, Rublev si presenta nel nono gioco a servire per il set, che chiude sul 6 a 3 in appena 29 minuti grazie a tre ace ed un rovescio vincente dal centro del campo.

Secondo set. Seconda partita che si apre con un doppio fallo di Vesely ed una risposta vincente del russo (0-30); a complicare il momento del tennista ceco ci pensa anche la sfortuna, che si materializza quando un dritto di Rublev tocca il nastro e ricade appena dopo aver superato la rete (15-40): la successiva risposta vincente del moscovita vale il break. Ma quando il match sembra incanalarsi verso un rapido quanto scontato epilogo, Rublev cala improvvisamente il rendimento al servizio, consentendo all’avversario di agganciarlo sul 3 pari. Vesely non riesce però a concretizzare il momento favorevole per invertire l’inerzia del match: il doppio fallo con cui chiude il settimo game regala infatti al russo l’immediato contro break (4-3). Scampato il pericolo, Rublev ritrova la continuità in battuta e, nel decimo game, nonostante la strenua difesa del ceco che lo costringe ai vantaggi, chiude i giochi al secondo match point a disposizione grazie ad un ottimo servizio esterno: finisce 6-3, 6-4 in 1 ora e 21 minuti.

Con questo trionfo Rublev, che succede nell’albo d’oro del torneo al connazionale Aslan Karatsev (vincitore per 6-3, 6-2 sul sudafricano Lloyd Harris nella finale disputata lo scorso anno), conquista il titolo numero 10 (di cui la metà di categoria 500) in carriera ed avanza al sesto posto della classifica mondiale.

Stefano Tardi

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