Appena un italiano pensa alla Russia, arrivano alla mente le immagini delle alte mura del Cremlino o i bianchi palazzi di San
L’altro elemento che balza nel quadro del turista o dell’imprenditore italiano è la vastità, quasi incommensurabile del paese che si allunga come un felino lungo la strada ferrata più lunga del pianeta, la Transiberiana. E allora, si contano le stazioni principali, le grandi città ad est di Mosca che hanno costituito il cuore della produzione industriale nei tempi più drammatici dell’epoca sovietica: Nižnij Novgorod, Perm, Ekaterinburg, Omsk, Novosibirsk e via fino alla “regina dell’oriente” Vladivostok.
Invece, nel 2018 a primeggiare risulta un territorio della Siberia occidentale, forse sconosciuto agli osservatori occasionali ma non a molte imprese italiane, che riconoscono il suo ruolo strategico per l’economia del paese: la ricca regione di Tyumen.
Il rating è basato su un incrocio di fattori cruciali per il business: la facilità ad addentrarsi nell’ambiente regolatorio, il sostegno alle piccole e medie imprese, la disponibilità di risorse finanziarie ed infrastrutture, e gli istituti di agevolazione per il business.
Nel 2017 la regione si attestava solo al sesto poco, sorpassata dalle grandi città, con un investimento in capitale fisso pari a 290,7 miliardi di rubli, + 20% rispetto all’anno precedente.
Il distretto di Tyumen è la porta della Siberia, a 1700 km e quasi due giorni di treno da Mosca. Nel ‘500 era una delle due capitali del
L’arrivo della ferrovia nel 1885 dà una dimensione industriale ai settori tradizionali, la lavorazione delle pelli, i mobilifici che modellavano i pregiati legni delle foreste siberiane e la cantieristica fluviale. La transizione a centro nevralgico dell’industria pesante avviene durante la Seconda guerra mondiale, quando vengono delocalizzate dalle città del fronte occidentale le produzioni belliche.
Il suo tumultuoso sviluppo corrisponde con la scoperta, negli anni ’60, di immensi giacimenti di petrolio e gas, che attira nella zona
Se gli impianti estrattivi sono concentrati a centinaia di chilometri, gran parte dei servizi per l’industria e delle sedi delle grandi compagnie petrolchimiche risiedono in città, per via della sua eccellente logistica e delle connessioni aeree, stradali, navali e ferroviarie con il resto del paese. Tyumen, a dispetto delle relative dimensioni demografiche, può addirittura vantare una storica compagnia aerea, la UTair, fondata nel lontano 1967 come una branca di Aeroflot, per ovviare al crescente flusso di traffico diretto nel bacino petrolifero siberiano.
A testimonianza della sua attrattività, legata non solamente, Secondo la classifica redatta nel 2017 da Russian Reporter, Tyumen è la
Negli ultimi anni molte aziende russe, tra cui Elektrostal Tyumen, il conglomerato di Tobolsk-Polimera e il gruppo petrolifero Antipinskiy NPZ hanno usufruito dei servizi di progettazione e della fornitura di componenti dalle società italiane.
Il piano di sviluppo della città prevede anche incentivi per attrarre investimenti in nuove tecnologie. Nel 2016 Tyumen si aggiunge alla lista delle città russe in cui è stato aperto un parco industriale “Borovskiy” per le start-up, dove sono operative società nel settore alimentare, chimico e meccanico.
L’incubatore di imprese occupa 814 mq con 23 uffici attrezzati e sale riunioni per le piccole imprese innovative, spazi per uffici, una vasta area espositiva di 2084 mq. In definitiva, la stabilizzazione del prezzo del petrolio e l’abbondanza di risorse naturali, la regione di
Tyumen ha tutte le caratteristiche per essere una delle regioni più dinamiche dell’intera Asia centrale e la prossimità con il Kazakhstan la regione una chiave imprescindibile nei collegamenti eurasiatici per le Nuove Vie della Seta. Sta alle aziende italiane decidere se saltare sul vagone del tumultuoso sviluppo della Siberia occidentale o aspettare la prossima fermata.