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Ron DeSantis non convince: poco credibile e molto russofobo

Si fa un gran parlare, sia negli Stati Uniti che qui da noi, della scalata al Partito Repubblicano da parte del Governatore della Florida, Ron DeSantis.

In molti lo descrivono come il “delfino di Donald Trump“, altri addirittura lo elogiano come l’alternativa più “sana” al Presidente n. 45, ma non è proprio così.

Il suo ruolo da Governatore gli sta senza dubbio regalando una forte popolarità, grazie anche a delle politiche di tipo conservatore, che piacciono alla maggior parte degli americani e che si pongono contro le idee aperturiste e transumaniste della cricca di Davos.

Ma se andiamo a ragionare su questa tanto propagandata ascesa di DeSantis, ci possiamo rendere conto di come anche lui sia un prodotto del sistema, che apparentemente combatte, ma al quale invece piace molto.

Non a caso, l’ex marinaio di origine italiana è spesso citato dal mainstream; ultimo esempio il britannico Financial Times, che pochi giorni fa gli ha dedicato un lungo articolo dove lo descrive come “un Trump con cervello e senza scenate“. Dal momento che i personaggi davvero scomodi al sistema vengono normalmente fatti oggetto di insulti e calunnie, o più semplicemente ignorati, appare chiaro come questi riferimenti carezzevoli a DeSantis suonino quasi come un endorsement a suo favore contro la solida leadership di The Donald.

La cosa non intimorisce minimamente l’ex Presidente che, avendo capito il giochetto, evita appositamente di affrontare l’argomento e nominare DeSantis, lasciando i media a bocca asciutta, e che inoltre in tutti i sondaggi dimostra di staccare l’eventuale avversario di parecchi punti.

Fin qui nulla di nuovo, dal momento che inganni del genere li conosciamo bene, avendoli visti recentemente anche in Italia. Vorrei ricordare infatti il battage mediatico riservato ai partitini sedicenti “antisistema”, che piagnucolavano di non avere spazio sui media quando invece erano sempre seduti in qualche salotto televisivo.

Quello che invece fa pensare è la poca limpidezza di DeSantis in merito alla Russia e alla situazione in Donbass.

Il suo atteggiamento, all’inizio silente e quasi ambiguo, è poi sfociato, dopo le incalzanti richieste dei giornalisti americani, in una dichiarazione molto pesante e oltraggiosa nei confronti del Presidente Vladimir Putin.

Il Governatore ha infatti espresso il suo pensiero con questi termini lapidari riferiti al leader russo: “è un autoritario benzinaio con alcune armi nucleari in eredità“. Come se non bastasse una simile dimostrazione di scarsa diplomazia, ha poi calcato la mano elogiando la “resistenza ucraina“, senza però specificare a quale “resistenza” si riferisse… forse agli estremisti senza scrupoli di Azov e Pravyj Sector molto cari all’occidente atlantista? Ci piacerebbe saperlo.

Ad ogni modo, con poche e chiare parole da parte sua, abbiamo finalmente capito il reale pensiero russofobo di Ron DeSantis, che a ben guardare poco si distanzia da quello dei Dem.

A questo punto, visto che si commenta da solo, non c’è nulla da aggiungere, se non: comincia male…

Eva Bergamo

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