Cinema

Pubblicato il Giugno 14th, 2016 | Da admin

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IL REGISTA ITALIANO EDOARDO DE ANGELIS CONQUISTATO DALLA CULTURA RUSSA

Edoardo De Angelis è un giovane e promettente regista-sceneggiatore e produttore del cinema italiano.Perez' a Venezia 2014 - il regista Edoardo De Angeli

Forte giocatore di pallanuoto, scopre per caso il cinema, si appassiona ad esso e si diploma nel 2005 in regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. I suoi cortometraggi  “Fisico da Spiaggia” e “Mistero e Passione” di Gino Pacino vengono venduti in giro per il mondo . L’incontro con Emir Kusturica rafforza la sua passione per il cinema e nel 2011 realizza il suo primo film “Mozzarella Stories”.

Come sono stati i suoi primi passi nel cinema?

  • Non sono stati facili, però ho capito presto che il cinema per me fosse l’unica strada da percorrere perché avevo il mio mondo ben chiaro in mente. Da lì, piano piano ho imparato come fare ogni cosa al meglio.

Lei ha realizzato una decina di cortometraggi con i quali ha vinto tanti premi e riconoscimenti ed in particolare nel 2004 il Emir Kusturica regista serbopremio “Massimo Troisi” per il cortometraggio “Quanta donna vuoi”. Perché i cortometraggi?

  • E’ una forma interessante di fare cinema, è come un racconto breve che visualizzi  sullo schermo. Al Bari International Film Festival ho di recente presentato un film di tre episodi dal titolo “Vieni a vivere a Napoli” ed è stato un modo per tornare al formato breve. Non è importante fare cortometraggi o lungometraggi, l’unica cosa che conta è il risultato finale. Anche un cortometraggio può essere un capolavoro.

Nel 2011 ha realizzato il suo primo film “Mozzarella Stories” di cui Emir Kusturica è executiv producer. Come è iniziata questa collaborazione con un regista così importante?

  • Ci siamo conosciuti alla prima edizione del suo Kustendorf Film and Music Festival a Mokra Ggora. Ho partecipato alla prima edizione e ho vinto il premio della critica. Le parole che Kusturica mi rivolse furono queste: “non smettere mai di fare film che ti assomigliano sia nel bene che nel male”. Considero il Emir Kusturica e Domenico Diele ne La foresta di ghiaccio di Claudio NoceMaestro Kusturica l’erede della commedia italiana. Mi sono formato su suoi film, lo considero il mio pigmalione.

Non c’è due senza tre. Nel 2014 Lei ha realizzato il suo secondo film ” Perez”, presentato fuori concorso alla 71° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. E’ soddisfatto del lavoro che ha fatto? Il suo terzo film quale sarà?

  • Ho lavorato sul film “Perez” cercando di raccontare la storia di un individuo onesto alle prese con il crimine. E’ stato molto impegnativo, ho cercato di mostrare la realtà sfumata della zona grigia dove bene e male si incontrano. Attualmente stanno terminando i lavori del mio terzo film che si chiamerà “Indivisibili”: è una storia che ti insegna di affrontare il dolore, senza il quale non si cresce.

Il cinema italiano è conosciuto grazie a tanti film e a nomi di registi importanti del passato. Era un periodo di grande splendore. Oggi abbiamo un’altra situazione, Edoardo de Angelis registaconosciamo alcuni nomi dei giovani talentuosi che  purtroppo riescono a emergere tra mille difficoltà.  Come aiuta lo stato  il cinema?

  • La difficoltà maggiore è purtroppo evidente: c’è uno sbocco molto piccolo per il pubblico che ama i film. Mi spiego meglio: fare un film che costa tanto, e che poi si ripagherà, è difficile. Ma è una sfida importante, come è importante fare film liberi, senza nessun condizionamento. Se nessuno lo vedrà, un film non ha ragione di esistere. Sono certo di una cosa: che l’essere umano non smetterà mai di desiderare di uscire di casa ed assistere ad uno spettacolo all’interno di una sala buia, perché il cinema è un mistero. Non importa essere regista famoso o meno, ricco o povero. L’importante è avere il privilegio di essere un autore autentico. Per quanto riguarda gli aiuti dallo stato, direi che i segnali ci sono. Prendiamo ad esempio il DdL Franceschini: dimostra che il Governo si impegna a sostenere il cinema italiano. Io sono fiducioso.

Lei viaggia tanto. Ultimamente è stato in Russia a un Festival a Novosibirsk. Cosa può raccontarci di questo viaggio?Mozzarella Stories - Film

  • Posso dire che ho percepito il romanticismo russo. In questa città regna l’arte. C’è un teatro d’opera, un teatro del cinema. Ho vissuto un’atmosfera autentica. La serietà e la vitalità dei russi mi hanno conquistato.

Un ricordo dell’infanzia che spesso le torna in mente?

Il mondo inizia con la mamma. Mi ricordo in prima elementare che non volevo mai andare a scuola, volevo restare sempre con lei. Un giorno dovevo fare dei lavoretti per il Natale. Feci alcuni personaggi del presepe. Prima feci la Madonna, poi San Giuseppe, poi il bambino, l’asinello e la pecora. Capii che mi piaceva stare a scuola solo creando qualcosa. Probabilmente il mio lato creativo è nato allora.

Le piace leggere? Il suo libro preferito?Venezia 2014 - De Angelis presenta Perez film fuori concorso

Leggo molto. Tra i miei autori preferiti vorrei in particolare citare lo scrittore russo Fiodor Dostoevskij e il suo romanzo “Il giocatore”. In questo racconto c’è il senso della paura, l’autodistruzione e lo slancio vitale. Spero un giorno di arrivare a fare un film su questo romanzo.

Cosa vorrebbe dire ai lettori russi sul cinema italiano?

Posso dire che anche se ci allontanano chilometri in realtà i nostri due popoli hanno un rapporto storico culturale. Il popolo italiano ama la cultura russa, altrettanto il popolo russo è innamorato dell’Italia e  della sua cultura, arte, musica, cinema. Direi che molti russi conoscono attori italiani che hanno fatto la storia del nostro cinema. Per quanto riguarda il cinema russo, purtroppo è ancora poco conosciuto. Ma io sono fiducioso che ci saranno dei progetti bilaterali che faranno scoprire un cinema russo anche in Italia.

 

Irina Rioumchina – Cafiero

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