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Putin in soccorso a Berlusconi: “Silvio, rifugiati qui in Russia”

L'ex Presidente del Consiglio italiano silvio Berlusconi con il leader russo Vladimir PutinIl presidente russo, scosso dalle sofferenze politico-giudiziarie dell’amico, gli avrebbe offerto ospitalità perché “perseguitato dalla magistratura italiana”.

Silvio Berlusconi fa rientro a Milano in mattinata. La sua missione nella capitale non ha sortito granché effetti. Era arrivato a Roma con l’obiettivo di pacificare il partito facendo sfogare, e ragionare, le fazioni in lotta. Ma alla fine Angelino Alfano e Raffaele Fitto rimangono sulle rispettive posizioni di partenza, la mediazione del Cavaliere non è stata risolutiva. «Fatti loro, io ho altro a cui pensare», scrolla le spalle l’ex presidente del Consiglio. Che torna a concentrarsi sul suo dramma personale. La perdita delle guarentigie parlamentari come conseguenza della condanna definitiva per frode fiscale. L’assalto delle procure di Milano e Napoli che «mi vogliono umiliare mettendomi in galera». L’amarezza per l’epilogo negativo di una vita fatta di successi imprenditoriali ed elettorali. Le previsioni di Vladimir Putin sulla progressiva disaffezione della gente alla causa berlusconiana. Il parallelismo con la brutta fine fatta da Yulia Timoshenko in Ucraina. Pur di non vedere l’amico soffrire, raccontano che il presidente della Federazione russa si sarebbe addirittura offerto di dare ospitalità al Cavaliere nella veste di «rifugiato politico perseguitato dalla magistratura italiana». Ma Silvio non è uno si che sottrae alla lotta, non è nella indole dell’uomo. In tutti i suoi colloqui, pur apparendo depresso e rassegnato, ha giurato di voler continuare a combattere. Non sa come, ma vuole continuare a farlo.

RED

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