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Putin ha il Parkinson? Il Cremlino smentisce: “Spazzatura assoluta”

Mosca“Questa è spazzatura assoluta. Il presidente sta bene”Dmitrij Peskov, il portavoce del Cremlino, smentisce seccamente che il presidente russo Vladimir Putin abbia intenzione di dimettersi il prossimo gennaio perché malato, come ha sostenuto il politologo Valerij Solovej in un’interivsta ai microfoni dell’emittente radiofonica Eco di Mosca, poi citata anche dal tabloid britannicoThe Sun.

Secondo Solovej, sarebbero la sua presunta compagna, ex olimpionica di ginnastica artistica Alina Kabaeva, 38 anni, e le sue due figlie, Marina Vorontsova e Katerina Tikhonova, a premere perché il sessantottenne Putin lasci il Cremlino, preoccupate come sono per le condizioni di salute del leader. Solovej non ha specificato di quale “grave malattia” soffrirebbe Putin, ma dall’analisi di vari filmati in cui apparirebbe malfermo, alcuni osservatori avrebbero ipotizzato il morbo di Parkinson.

Le nuove rivelazioni sono state accolte dagli analisti russi con scetticismo e persino ironia. Non è la prima volta che il politologo ed ex direttore dell’Istituto Statale di Relazioni Internazionali di Mosca, allontanato nel 2019 perché considerato troppo critico del Cremlino, prefigura un ritiro dalla politica di Putin. Già nel 2016 aveva scritto su Moskovskij Komsomolets, di dimissioni del leader entro il dicembre di quell’anno e di elezioni anticipate nel 2017. Il pezzo, rilanciato dal britannico Daily Mail, era stato cancellato dopo poche ore.

Gli analisti si interrogano piuttosto sui due disegni di legge presentati nei giorni scorsi: il primo garantirebbe l’immunità a vita agli ex presidenti, e quindi a Putin, non solo per reati commessi durante i suoi mandati al Cremlino, ma anche da privato cittadino; il secondo gli conferirebbe la carica di senatore a vita in caso di dimissioni. Gli esperti hanno dato un’interpretazione quasi unanime: Putin si sta preparando ad abbandonare la politica, forse anche prima dello scadere del suo mandato.

L’ipotesi di una dimissione anticipata confermerebbe anche l’idea avanzata da vari analisti che la recente riforma costituzionale – che consente al leader russo di ricandidarsi per altri due mandati e quindi di restare al potere fino al 2036 – abbia lo scopo non di garantire a Putin il potere a vita, ma di scongiurare un ultimo mandato da anatra zoppa e di consentirgli di organizzare la sua uscita di scena e successione. Peskov ha però minimizzato: “È la pratica seguita in molti Paesi ed è ben giustificata“.

Non è la prima volta che si specula sulla salute del leader russo. Nel 2016 bastarono sette giorni di assenza di Putin dalle scente pubbliche per dare il via a ipotesi di “stress” e perfino “depressione”, ma anche a facili battute sulla presunta “malattia dello Zar”. Ma il presidente russo, a dispetto dei 68 anni compiuti da poco, continua a incarnare l’ideale machista del leader. Sono decine le pose da vero “action man” in cui si è fatto immortalare in 20 anni al potere: in tuta da sub con un’anfora ripescata dai fondali del Mar Nero, in casacca da judo, alla guida di un bolide da Formula 1 o in gabbia con un leopardo delle nevi.

RED

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